venerdì, dicembre 14, 2007

Forse dall’Oltrepò Pavese

Forse dall’Oltrepò Pavese

Forse crepo, forse sono stanco,

avvolto da questo incerto bianco,

forse è nebbia, forse cataratta,

forse è corda, forse... è cravatta,

intorno a me, silenzioso odore

di funghi, nel tiepido calore

che sale da queste foglie morte

colgo i vapori della mia sorte,

alle mie spalle, raccolto il bosco

sale, in fronte la Val Padana

si nasconde nel suo fumo fosco,

pur la sua pretesa sarà vana,

questo corrusco cielo conosco,

corrode l’anima mia gitana.

Milano 2 dicembre 2007

Diamoci appuntamento nel bosco

Diamoci appuntamento nel bosco

dove la nebbia è più densa

Là ci troveremo e

Là scompagineremo le foglie,

Erano state ordinate

Dal vento d’autunno,

Cadute dove la terra era dura

Si mescolarono al fiele,

Si mescolarono al miele,

Ora cedono al bosco un afrore,

Come di sesso e di funghi,

Il bosco, che tanto ha pudore

Delle vite che nasconde,

Ci cede senza paura un fiato

Di questi odori nascosti,

Ce ne riempiamo la pancia

E non ne abbiamo abbastanza

Là dove la nebbia è più fitta

Là troveremo, trafitta,

La nostra speranza d’amore,

Tra i ciclamini e le viole,

Tra la rugiada e il dolore,

Sulle spine delle rose,

Alle foglie delle more,

Sono trafitti i sospiri,

Di noi amanti odianti,

Di noi amanti indifferenti,

Di noi amanti latenti,

Di noi amanti a momenti,

Di noi amanti iracondi,

Di noi amanti pazienti,

Di noi amanti morenti,

Di noi umani e viventi.

La nebbia ci dà lacrime fasulle,

Là ci troveremo contenti,

Contenti della pochezza

Del nostro amore scontento,

Contenti con amarezza

Di questo nostro portento,

Di essere capaci di soffrire

Del reciproco dolore

E di affondarci la lama,

Reciprocamente, nel cuore.

Milano10 dicembre 2007

sabato, ottobre 06, 2007

Mostra di opere grafiche e altro su Flickr

Da qualche giorno su "Flickr" digitando "ruggerobacone1" e cercando "persone" potete accedere alla mostra di alcune mie opere, spero di farvi cosa gradita.
N.B. oltre alle mie opere di pittura, scultura e grafica sono esposte numerose fotografie di argomento naturalistico e non solo.

PIeghe

Pieghe

Le nostre pieghe si approfondano

mentre gli anni ci scorrono accanto,

i nostri sguardi si fanno più opachi,

i nostri sorrisi si spengono un poco,

ma le mani con la stessa dolcezza

di un tempo si cercano e si trovano,

e ridono tra loro, le dita, e giocano,

vorrebbero che i corpi le seguissero,

correndo a cercare, dietro l’angolo

il prossimo arcobaleno,

per contemplarlo e godere

scambiandoci uno sguardo

del nostro reciproco stupore,

ma l’arcobaleno non serve,

basta la ruga del tuo sorriso inespresso.

Milano 4 agosto 2007

sabato, agosto 04, 2007

Vittime e assassini allo stesso funerale

Applausi

Applausi,

mentre sento un improvviso tepore,

deve esserci il sole,

mi sbattono scendendo le scale,

poi chiudono le porte del furgone.

Ho udito un vescovo parlare accorato

d’inutili morti, che siano di monito,

di giovani vite spezzate,

di unirci al dolore dei parenti,

ma io non voglio starci,

io ero solo nella mia utilitaria,

io non correvo,

tornavo a casa dopo il lavoro,

nessuno mi aspettava,

io non correvo,

e al mio fianco avevo i miei assassini,

già era successo nel frigo,

io non volevo essere lì,

così ho sentito le omelie per loro,

come fossero mie,

così ci hanno portato fuori insieme,

uniti da questo applauso,

che ha ribattuto i chiodi

con cui mi hanno chiuso in questa cassa,

la cremazione

mi libererà dei miei assassini.

Milano 28 febbraio 2007

venerdì, luglio 20, 2007

CAPEZZOLI PAZZI

Nel paradiso dei nani

Tra Superman e me

Nei campi di erba

Tra le autostrade blu

e i marciapiedi giallo cromo

ecco sbocciano i fiori:

bruni, rosa, più chiari, più scuri;

morbidi e delicati

sono i capezzoli pazzi,

pazzi e rivoltosi

sbocciano sui tetti

cercano le menti

e vi gettano i semi

ed ecco dalle orecchie

spuntare gli arbusti dei peni

e dalle nari si affacciano

come orchidee vellute

sorridenti vagine.

Milano Dicembre1976

giovedì, luglio 05, 2007

Langhe, Val Bormida, terre da vino, terre da capre.4 province s'incontrano qui: Asti, Alessandria, Cuneo e Savona

Asti, Alessandria, Cuneo e Savona, i confini di queste province si toccano e si intrecciano quasi, viaggiando in auto a volte sembra che ci prendano in giro. Anche chi non sia un gran camminatore può togliersi la soddisfazione in una mattinata di toccarne tre.
Poi ci si ferma a mangiare e se si è fortunati si può godere della cortesia e della bravura di camerieri e cuochi e della eccellenza della tradizione culinaria locale che si può coniugare con un bicchiere di ottimo vino, non sono pochi infatti i ristoranti che danno la possibilità di ottenerli al calice e la cosa, se si è soli a bere e poi si deve riprendere il cammino, a piedi o in auto, è di gran godimento, giacché non sarò l'unico a pensare che l'acqua con certi cibi proprio non si sposi, anche se magari non litiga.
Una cosa abbastanza ridicola però è la convinzione con cui ognuno ritiene che il proprio metodo di fare il vitello tonnato sia quello "giusto", sono veramente pochi i relativisti in questo campo. Le scuole sono fondamentalmente tre: "RoastBeef", "Arrosto" e "Lesso" e chi sostiene l'una non si perita spesso di accusare gli altri di secondi fini nella loro scelta, ad esempio ottenere il brodo per gli agnolotti o il sugo di arrosto per i tajerin (o il contrario).
Quest'anno ho notato che il numero di gazze, di ghiandaie, di upupe e di picchi è molto aumentato, non che siano tutti in pari quantità, ma lasciando le zone a totale "vocazione vinicola" per quelle un poco più selvagge e aspre e forti e belle, vedere un'upupa non è più un caso fortuito come qualche anno fa, e sentire un picchio è cosa comune, le gazze e le ghiandaie poi sono come i passeri ormai.
Tra la fine di giugno e l'inizio di luglio le passeggiate lungo le strade nei boschi permettevano di godere degli effetti speciali forniti da centinaia di lucciole ad ogni occhiata, un'emozione infantile si è così impadronita di me e non mi ha lasciato che facendo i bagagli.
I caprioli scendono vicino ai paesi solo la notte, come i cinghiali, ma sono così numerosi che è più facile che un ristorante vi proponga uno o l'altro piuttosto che una moccetta di capra. Chissà cosa succede alle capre che hanno dato latte per le robiole di Roccaverano, forse ascendono al cielo.
Anche lungo le Bormida, un tempo i fiumi più tossici d'Italia, si vedono pesci e uccelli,acquatici, chissà che sia un buon segno?