lunedì, maggio 30, 2011

Il Pdl ha perso, il PD se non impara perderà.

Saprà il PD, alla luce degli attuali risultati, capire che la strada percorsa da Fassino, resuscitando Giusi La Ganga e company, è perdente?

Gli italiani hanno, in buona parte, dato un segnale d'insoddisfazione a queste elezioni amministrative, hanno infatti sfiduciato il Pdl, ma anche il PD deve trarre le conseguenze dall'elezione di Pisapia e De Magistris, due candidati esterni al PD, deve finire l'accrocchio tra politica e affari, la politica deve, a cominciare dall'amministrazione locale, diventare un esempio di correttezza, di coraggio e di efficenza, deve allonatanarsi da tutte le combriccole di affaristi che le ruotano intorno, deve porsi come alfiere della legalità.

Se il PD non saprà fare tesoro di questo insegnamento le prossime elezioni ne sanciranno il definitivo tramonto.

INPS on-line contributi colf

Contributi colf con o senza assegni familiari

L’argomento è forse da qualcuno considerato “specialistico” nel senso che interessa solo i commercialisti, ma io credo sia un indice di civiltà e di democrazia effettiva, il fatto che sia possibile anche per un privato cittadino con istruzione media, essere in grado di pagare i contributi ad una persona di servizio senza doversi rivolgere ad uno “specialista”, consulente del lavoro o commercialista che sia.

Sono cinque anni che mi cimento con il sito dell’INPS, sono arrivato ad una discreta “confidenza” con la terminologia dell’istituto e calcolavo i contributi sul sito senza particolari problemi, l’unica seccatura era (ed è) che non è possibile fare la simulazione sul sito per calcolare i contributi di un trimestre, che alla fine del trimestre stesso e poi ci sono solo dieci giorni per fare i conti e pagare i contributi, può essere una vera seccatura avere tempi così fissi e stretti.

Recentemente però l’INPS ha deciso di smettere di inviare i bollettini prestampati e richiede di percorrere sul sito un certo percorso per poi stamparsi i MAV da pagare oppure pagare sul sito con carta di credito ecc.

L’occasione di rivedere calcoli cui mi ero abituato, con una diversa metodologia, mi ha portato a scoprire che, mentre un tempo se il dipendente era un familiare i contributi orari erano un poco inferiori (essendo senza assegni familiari) rispetto al dipendente non familiare , nel tempo le due aliquote erano diventate uguali e ora sono invece maggiori per il dipendente familiare, non me ne ero accorto prima in quanto, avendo interiorizzato che il dipendente non familiare pagava di più, prendevo sempre la “strada più onerosa” sul sito senza pensarci più.

A rigor di logica sembrerebbe che se bisogna pagare gli assegni familiari i contributi dovrebbero essere maggiori che senza assegni familiari, avevo cominciato a fare così quando i contributi erano appunto maggiori per i non familiari e poi ho continuato a pagare l’aliquota maggiore senza più pormi il problema, ora, cambiando il sito, ho scoperto che per un paio d’anni ho pagato qualche centesimo in più del dovuto per ogni ora, niente di grave, ma mi sono più volte scervellato per capire perché mi arrivassero sempre bollettini che consideravo sbagliati per pochi centesimi e solo ora ho scoperto l’arcano.

Ma non sembra anche a voi che una decisione di invertire la logica dei contributi con o senza assegni avrebbe dovuto essere esplicitata e magari giustificata ai fruitori del servizio?

Dov’è la logica di questa scelta? Si tratta di una scelta politica? A chi giova che i contributi se assumo mio figlio siano un centesimo all’ora maggiori che se assumo un estraneo? Perchè i cittadini devono essere tenuti all’oscuro? Tra l’altro cosa significa che nel primo caso sono contributi “senza assegni familiari” e nell’altro caso “con assegni familiari” Quando e come i dipendenti usufruiscono di questi assegni familiari?

martedì, maggio 17, 2011

Informazione calibrata sul Corriere

Qui un interessante articolo sulla legislazione attuale riguardo ai "farmaci" omeopatici.http://www.blogger.com/img/blank.gif

Si tratta di un articolo di disinformazione occulta, in cui i meccanismi psicologico-interpretativi del messaggio scritto sullo schermo, sono tutti splendidamente utilizzati onde creare una informazione distorta tra il pubblico potenziale di questo mercato, notoriamente scientificamente poco informato e in generale poco avvezzo ad una lettura analitica del testo.

Le tesi che interessa fare "transitare" fino al lettore sono espresse sotto forma di quesiti posti all'inizio dell'articolo, ad essi segue una risposta attribuita a Anna Rosa Marra (Coordinatore Area registrazione e Direttore Area Valutazione Autorizzazione Alfa).

1- "Per definizione, i medicinali omeopatici sono preparati ottenuti utilizzando principi attivi provenienti dal regno minerale, vegetale, animale." Ecco l'incipit dell'articolo, esso sembra neutrale solo ad una lettura superficiale, infatti attribuisce la definizione "principio attivo" semplicemente alla sostanza che dovrebbe essere presente nel farmaco, non alla sua effettiva e dimostrata efficacia terapeutica, tanto è vero che i farmaci omeopatici in commercio non contengono indicazioni terapeutiche, ma solo sulle vie e modalità di somministrazione.

2-"Nell’ambito dell’Europa nessun medicinale omeopatico può ottenere un’autorizzazione alla commercializzazione senza che una comprovata documentazione ne dimostri qualità e sicurezza." Anche qui meraviglie d'equilibrismo retorico, ad una lettura superficiale sembra che di tali medicinali siano testati efficacia, controindicazioni e effetti collaterali in realtà la "documentazione di qualità e sicurezza" dimostra soltanto che tali "farmaci" non sono inquinati da sostanze tossiche (non di rado il principio attivo lo è, ma, come abbiamo visto in altri post, la diluizione è tale da trovare difficilmente tracce di tali sostanze) o da microorganismi.

3- Ecco il capolavoro dell'estensore dell'articolo: "Quanto alla domanda se questi preparati debbano solo dimostrare di non essere dannosi o anche di "funzionare", è importante ricordare che, pur se privi di una autorizzazione formale, i medicinali omeopatici attualmente in commercio in Italia devono adempiere alle disposizioni previste dalla vigilanza post-marketing analogamente ai medicinali convenzionali. Pertanto i medicinali omeopatici sono sottoposti a farmacovigilanza e le segnalazioni di reazioni avverse sono attentamente valutate dall’Aifa al fine di adottare eventuali misure a tutela della salute pubblica."

La colorazione rossa nel paragrafo precedente è mia, evidenzia la domanda cui il prosieguo dell'articolo dovrebbe dare risposta, ma tale risposta non c'è, si dice infatti che soltanto ne viene monitorata l'eventuale manifestarsi di reazioni avverse, questo significa la "vigilanza post-marketing" e questo concetto viene ribadito due volte cambiando i termini di espressione in farmacovigilanza e appunto "segnalazione di reazioni avverse".

4-Nell'ultimo paragrafo si chiarisce che "I nuovi ("farmaci") omeopatici che chiederanno la registrazione all’Aifa, se presenteranno un dossier completo per dimostrare che hanno un effetto terapeutico, potranno scriverlo nel relativo foglio illustrativo." E se non lo presenteranno cosa succederà?

I vecchi farmaci verranno valutati solo per testarne la non tossicità e potranno così continuare ad essere venduti con il foglietto senza indicazioni terapeutiche, ma quelli nuovi? Possiamo già immaginare che la sfida delle aziende omeopatiche sarà il dare nomi e vesti nuove a vecchie "farmaci" essendo impossibile produrre una documentazione di efficacia per "farmaci" omeopatici nuovi. Quindi ci si aspetta che diventino dirigenti di aziende omeopatiche esperti di packaging e labeling oltre che di comunicazione seduttiva.

giovedì, maggio 12, 2011

La merda dii deputà spussa püssé?

Nel sito dei radicali ci sono tutte le spese della Camera dei Deputati, tra le tante spese che paiono quantomeno balzane, c'è quella di 9000 € per nolhttp://www.blogger.com/img/blank.gifeggio impianto di depurazione delle acque di scarico. Ci sono diverse ipotesi che mi sono venute alla mente per giustificare tale spesa, naturalmente nessuna di queste sarà quella vera, ma voglio indicarne alcune, invitando voi ad aggiungere le vostre.

1) I liquami dei deputati e dei loro portaborse sono particolarmente inquinanti e abbisognano di un depuratore ad hoc per portarle a un livello di inquinamento paragonabile a quello degli altri romani.

2) I liquami dei deputati e dei loro portaborse sono portatori di informazioni riservate, potremmo pensare ad es. ad una analisi che possa rilevare il consumo di stupefacenti, oppiacei o alluginogeni.

3) I deputati ritengono che anche i loro liquami debbano avere un trattamento preferenziale senza mescolarsi con quelli dei comuni cittadini, a questo proposito si potrebbe rilevare che il costo esiguo potrebbe indicare che si tratti di un trattamento riservato proprio esclusivamente ai deputati e non al restante personale della Camera.

4 ) I deputati temono di perdere oggetti preziosi, o contenenti informazioni riservate, nei wc e un depuratore ad hoc consentirebbe di recuperare il recuperabile o di essere sicuri della sua distruzione altrimenti.

Nessuna di queste ipotesi mi sembra onorevole per degli onorevoli, spero che siano tutte sbagliate, ma un sospetto sulla seconda mi rimane.

Ecco il rigo citato:
Contratti Manutenzioni INTERECO SERVIZI SRL NOLEGGIO DI UN IMPIANTO DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI SCARICO 9,000.00

martedì, maggio 10, 2011

Benchè considerata un pianeta la Terra è una delle poche stelle a caproni.

Se i titolo di questo post vi sembra strano che ne dite di come si esprime Franco Brevini in questo articolo:
“Benché considerate rettili, le tartarughe sono fra i pochi mammiferi del mare.

Vedo su wikipedia che non si tratta del solito giornalista scientifico improvvisato, ma che ha un curriculum interessante, meno male che il suo articolo è coperto da © così spero che qualche studente non copi questa bella perla di saggezza.

Interessante è anche il titolo da cui sembra quasi che codesti Turtle Patrol "aiutino" le madri a proteggere i piccoli, mentre, al contrario, le madri vanno per la propria strada confidando ancora oggi, come "sempre", nel numero delle uova che depongono per avere qualche discendente che arrivi alla maturità. Le cure parentali quindi si limitano alla cura con cui si scava il nido.