lunedì, luglio 25, 2011

Filippo Penati sarà colpevole? Non lo so ma mi sta qui, come tanti altri

Fino ad ora avevo solo una scarsa simpatia per Filippo Penati, avevo dovuto votarlo alle scorse elezioni amministrative in quanto candidato della "sinistra" in opposizione alla destra affarista e xenofoba, e mi sembrava abbastanza abile, ma non mi piaceva, senza sapere perché.
Adesso, che è arrivato ad una maggiore ribalta delle cronache, ho potuto vedere numerose foto che lo ritraggono e da una in particolare ho tratto un indizio che, forse, può motivare la mia scarsa simpatia per lui, vi è ritratto, durante un sopralluogo su un cantiere, con un cappotto e le mani in tasca, mentre cammina a fianco di un uomo che gli regge l'ombrello.
Tutto qui, direte voi?
Sì, tutto qui.
Egli cammina a fianco dell'uomo che gli regge l'ombrello col fare di colui cui ciò sia dovuto e naturale.
Proprio questo atteggiamento da parte dei politici credo sia ciò che gli italiano debbano smettere di sopportare e che io ho deciso di non sopportare più.
Non è necessario che un politico sia indagato e giudicato colpevole di qualche reato per perdere la mia fiducia, basta che mostri in qualche modo di ritenersi superiore a chicchessia, certo che non lo faccia non è sufficente ad averla, ma, in qualche modo, è una "condicio sine qua non".

martedì, luglio 12, 2011

Berlusconi, Tremonti, Brunetta e de Funès

Da molti anni, oramai, i film demenziali sono una categoria riconosciuta e hanno produttori, registi, sceneggiatori e attori specializzati, ma credo che quel che è andato in scena sul palcoscenico della politica italiana in queste settimane abbia messo in crisi l’intero settore.
Chi infatti sia alla ricerca di non sensi demenziali non ha che da fare altro che leggere un giornale o accendere la televisione o andare sul web; Luis de Funès avrebbe soltanto potuto aggiungere qualche smorfia e Leslie Nielsen soltanto qualche ruga, allo spettacolo messo in scena dai nostri politici, in particolare della maggioranza, ma purtroppo non solo.