venerdì, maggio 25, 2012

Uccidere il re salva tutti

Il tempo di uccidere il re è giunto anche per il Movimento 5 stelle, la figura di Grillo è servita, per avere spazio sui media, per attirare la gente con la facile ironia sui politici della prima e della seconda repubblica, ma ora che il movimento ha cominciato a strutturarsi tra i giovani, compiendo il miracolo di farli impegnare in prima persona nell'elaborazione di un progetto e di una, sia pure embrionale, organizzazione è tempo di disafrsi della sua ingombrante presenza.
Grillo ha due possibilità: ritirarsi a vita privata da solo o demolire il movimento che si sta organizzando con tanta fatica con il contributo di tanti giovani.
Non ci sono alternative, i giovani che hanno partecipato alla crescita del movimento, hanno fatto esperienza politica, nelle assemblee in cui il movimento si è organizzato e strutturato, non sono i giovani creduloni che magari hanno votato Berlusconi anni fa sperando fosse un Mida disposto a fare arricchire chi gli stesse accanto, quelli che erano troppo giovani per votare si sono un poco vaccinati, vedendo l'esperienza dei loro genitori, tanto nei confronti del Pdl che del PD o dell'UDC o addirittura dell'Idv, quindi Grillo non ha nessuna possibilità di far fare al movimento e ai suoi esponenti eletti ciò che vuole, potrebbe al più contribuire a distruggere il movimento fomentando divisioni e gelosie per prossimità al suo fondatore, l'esperienza della Lega Nord e del Pdl dovrebbe insegnare qualcosa anche a lui.
Grillo, faccia il grande e si ritiri di sua iniziativa, potrebbe rimanere di lei un buon ricordo, come forse sarebbe stato di Bossi tra i leghisti, se Bossi non avesse cercato di mantenere il controllo assoluto di un movimento che aveva gambe per marciare da solo.

lunedì, maggio 21, 2012

Crollano le azioni di FB, risale la stima dell'umanità

Qui su "Corriere.it" si dà conto del crollo del 12% del titolo di FB sul Nasdaq e dei problemi causati dal grande numero di ordini, tale da rallentare la piattaforma di scambio e da costringere a cercare di riordinare la sequenza degli scambi per capire se qualcuno debba essere risarcito.
Anche Linkedin e Renren perdono, il 3% la prima e il 7% la seconda.
Come dice qualcuno: se non so più niente dei compagni di classe qualche motivo ci sarà?
O come dice qualcun altro: se vuoi dirmi qualcosa di te scrivimi, telefonami o vediamoci in piazzetta.
Se vuoi un pubblico: spogliati sul balcone.
Chi avrà comprato le azioni di FB?
Spero proprio siano stati fondi speculativi e non fondi pensione.
Spero che siano finiti nelle casseforti di dirigenti di banca che ci abbiano investito i loro premi.
Spero li abbiano acquistati organizzazioni criminali.
Spero li abbiano comprati i militari al potere in Mianmar e in tanti altri luoghi simili.
Spero che tanti politici corrotti abbiano investito così i proventi del loro operato e come gli altri di questo elenco perdano tutto.
Peccato che tutti i sopra elencati si metteranno subito a cercare il modo di scaricare le perdite sulle organizzazioni che amministrano e troveranno il modo di farlo.
Ma proseguendo su questa strada riusciremo, prima o poi, a fare tornare il danaro al suo ruolo di rappresentante di beni reali, utile a non doversi portare appresso un gregge per fare un baratto ogni volta che si va a fare la spesa?

venerdì, maggio 18, 2012

Federico Rampini celebra FB

Qui Federico Rampini celebra Facebook come esempio "di un “capitalismo giovanile” che genera crescita e occupazione." evidentemente Rampini, con cui altre volte mi sono trovato d'accordo, non frequenta aziende impiegatizie, in esse l'uso di FB, sommandosi alla sempre maggiore impreparazione dei dirigenti a pensare all'organizzazione aziendale in termini più lunghi della dozzina di mesi in cui rimangono nell'azienda e al grande turn over dei dipendenti, quasi sempre precari, quando non stagisti, ha diminuito drasticamente la produttività e l'efficenza delle aziende, portandola a livelli paragonabili a quella delle pubbliche amministrazioni italiane o greche.
Se FB sia gestita con criteri di efficenza ammirevoli non lo so, ma le conseguenze del suo affermarsi nelle abitudini di una gran parte del personale impiegatizio e dei quadri delle aziende causa danni incalcolabili.
Quanto alla convenienza e alla stabilità di un investimento in azioni FB basterebbe esaminare i rischi che il suo avvenire corre essendo, con ogni probabilità, il suo comportamento, nei riguardi della tutela della "privacy" di utenti e non, sanzionabile da parte delle varie autorità, nazionali e sovranazionali, che se ne occupano.
Quanto dovremo aspettare per sentire parlare della bolla dei social network?

Quotato Facebook, è il momento di lasciarlo?


Un piccolo potere potrebbe rivelarsi nelle mani dei piccoli cittadini comuni stritolati nella crisi provocata dai poteri delle banche, delle multinazionali ecc.
Accedere tutti in massa di volta in volta a nuove piattaforme o social network che debbano, prima o poi, quotarsi in borsa, poi uscirne tutti, questa potrebbe essere la mossa vincente che i comuni cittadini, Robin Hood in 16°, potrebbero fare per cominciare a colpire i capitali speculativi che agiscono nei mercati borsistici.
Il momento dell'uscita  da FB è arrivato, è vero alcuni si sono arricchiti a dismisura, ma colpendo i compratori si comincia a dare un colpo di avvertimento al capitale "avventuroso" che impazza sui mercati.
Sì il momento è giunto! Che fondi e investitori paghino almeno una parte di quanto FB ha causato di perdita di tempo e di rapporti interpersonali reali ai suoi utenti."


martedì, maggio 08, 2012

I dirigenti suicidano il partito Democratico, la lobby di giudici e avvocati non demorde.

Su Repubblica.it qui si dà conto di un episodio che mostra quanto la dirigenza del PD sia lontana dal comune buon senso, dal sentire diffuso di una popolazione sottoposta a una cura da cavallo di tasse e diminuzione di servizi e non, piuttosto, vicina agli interessi di burocrati dei vari apparati dello stato.
Nell'articolo si cita l'episodio di un emendamento, presentato nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia da Roberto Giachetti (del PD), che limita temporalmente il periodo di possibile distacco di giudici e avvocati dello stato in altre amministrazioni, e inoltre non consente il cumulo di due stipendi, il soggetto distaccato continuacioé a percepire lo stipendio del proprio ruolo e basta.
Nelle votazioni sull'emendamento in questione tutti i gruppi hanno votato a favore, solo il PD si è astenuto con l'eccezione di Rita Bernardini e Paola Concia.
Non basta avere avuto governi (di destra e di sinistra) pieni di commercialisti, capaci di complicare al massimo la vita dei contribuenti gravandola, oltre alle tasse statali, di una tassa impropria (l'obbligo implicito di avere un commercialista per adempiere ai propri obblighi fiscali, causa la complicazione sempre maggiore della normativa) ora anche la lobby trasversale di giudici e avvocati tenta di mantenere e allargare le proprie prerogative anche nel governo "tecnico" il parere contrario del governo all'emendamento era stato espresso prima da Nitto Palma (non era anche nel governo precedente?) e poi dalla guardasigilli Paola Severino.
A noi che fare? Proporre come aggravante, per qualsiasi reato, l'essere laureati in legge, in modo da annullare per costoro la concessione di qualunque attenuante, che inevitabilmente si concederebbero reciprocamente, come hanno fatto sempre fin'ora.