domenica, luglio 29, 2012

Aleppo muore

Aleppo, nelle spire di una guerra civile, lotta e soffre, la sua popolazione è ostaggio di interessi di grandi potenze e di invadenti vicini, di elite abbarbicate al potere e di religioni assolutiste.
Io non ho più la forza di scrivere niente.

sabato, luglio 21, 2012

Dalla fu imprevidente?

Non so come la pensiate voi, io già a vent'anni avevo steso un mio testamento, olografo e datato, ogni tanto ne faccio una nuova estesione cambiando poco, chissà quale sarà trovato dopo la mia morte, li ho messi tutti in cassetti diversi, tanto per mettere un poco di suspence al riordino delle mie carte tra gli eredi.
Ma non tutti sono previdenti come me, alcuni proprio se ne battono, altri pensano di essere immortali, qualcuno infine forse pensa di divertirsi, dall'aldilà, a guardare come interi patrimoni vadano in fumo, o meglio in avvocati, percorrendo le vie giudiziali per l'attribuzione dell'eredità.
Qui su corriere.it l'ineffabile D'Alema dice "Mi è sembrato scandaloso che il compagno di Lucio Dalla non abbia avuto diritto all'eredità." non è l'unico che, in questi mesi, dopo la morte del cantautore, si sia espresso incautamente.
Una cosa sono il diritto alle unioni civili per tutti o ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, cose tra l'altro ben diverse, altra cosa sono i singoli casi.
Se L. Dalla avesse voluto lasciare in eredità alcunchè a Marco Alemanno avrebbe potuto farlo senza nessun problema, in quanto Dalla non aveva parenti in vita che avessero diritto alla riserva legittima, quindi il suo intero patrimonio era nella sua libera disponibilità, inoltre se Dalla avesse voluto in qualche modo formalizzare la sua unione con M. Alemanno non avrebbe avuto nessun problema a farlo in qualche altro stato, non gli mancavano certo le disponibilità economiche per la trasferta.

Il problema per Dalla potrebbe essere stato semmai un altro, il peso di affrontare i pregiudizi, ancora così diffusi nel nostro paese, contro l'omosessualità, e Dalla potrebbe semplicemente non aver avuto voglia di caricarselo sulle spalle.
Alla luce di quanto sopra mi pare chiaro che tutti coloro che hanno cercato di utilizzare le vicende successive alla morte di Dalla lo hanno fatto impropriamente, chi cercando di utilizzarlo per promuovere i diritti delle coppie omosessuali, sui quali non mi risulta che Dalla si sia mai espresso, chi cercando un qualche "appeal" presso coloro che sono a favore di questi diritti, chi semplicemente per avere un titoletto sui giornali.
Facciamo pure e con buon diritto una battaglia per i diritti delle coppie di fatto, ma non arruoliamo a forza defunti renitenti.

venerdì, luglio 20, 2012

La Tirrenia privatizzata. Un'occasione per ridere delle avventure dei passeggeri sui traghetti.

In merito alla Tirrenia ho un paio di episodi che mi sono accaduti da raccontare e che giustificano la mia decisione di mai più esserne cliente.
Negli anni '80 mi successe di prenotare, e pagare anticipatamente, una cabina per 4 e che l'addetto alla distribuzione cabine mi rifiutasse la cabinam sostenendo che il mio biglietto non era valido, dopo avere pazientato che sfoltisse la coda riuscii a fargli leggero con calma il biglietto per intero, infine, di malagrazia, mi diede la chiave della cabina, riconoscendo, solo implicitamente di essersi sbagliato, io dissi che il suo modo di fare non era "urbano" egli chiese che volevo dire e, mentre già mi stavo allontanando un altro passeggero che aveva assistito alla vicenda spiegò che coleva dire "educato", a quel punto l'addetto si chinò sotto il bancone ed estrasse un bastone delle dimensioni di un manico di piccone, io mi allontanai in fretta mentre lui usciva da dietro il bancone e lui rinunciò dopo pochi passi a inseguirmi.
Quindici anni dopo presi di nuovo un traghetto della Tirrenia e quattro ore e mezzo prima dello sbarco, previsto per le ore 9.00 del mattino, fui svegliato da musica a tutto volume, affacciatomi sul corridoio vidi che stavano lavando il pavimento portandosi appresso una grande radio a batterie, appena mi videro mi dissero di liberare la cabina perché dovevano fare le pulizie.
Fu l'ultima volta che salii su una nave di quella compagnia, il vantaggio di prendere una cabina e arrivare riposati, per riprendere il viaggio al mattino successivo, evidentemente non rientrava nel prezzo del biglietto per quella compagnia.
Purtroppo anche con altre compagnie di navigazione ebbi sorprese, anche se più "sfumate", una volta, su GNV da Genova a Palermo, mi accorsi che gli asciugamani erano stati solo ripiegati dopo l'uso dei passeggeri precedenti, non cambiati, trovai infatti una macchia di sangue, o che tale appariva, in un'altra occasione assistei, non visto, alla "pulizia" del bagno, fatta passando, in fretta, l'asciugamano dei passegeri precedenti un po' dovunque e mettendo le fascette "sanitized" sui wc, devo dire che negli altri viaggi con tale compagnia non successe altro di sgradevole, salvo comunque la tendenza di tutte le compagnie a sfrattare i passeggeri dalle cabine varie ore prima dell'arrivo, probabilmente a causa del fatto che, nella stagione estiva in particolare, i tempi di sosta tra i viaggi sono estremamente ridotti.
Ricordo che una volta a Civitavecchia, partendo per Olbia con l'auto, l'imbarco fu veramente avventuroso.
Erano le dieci di sera, in agosto è già notte, mi avevano fatto imbarcare l'auto e poi mi avevano fatto uscire, avrei dovuto rientrare con tutti gli altri passeggeri dopo un'ora: la nave a quel punto era accostata per un fianco alla banchina e per entrare si doveva salire una passerella lunghissima e stretta che finiva in una porticina, la quale dava su un locale che poteva essere di 5m per 5m, qui si apriva lo sportello del commissario di bordo che distribuiva le chiavi delle cabine e tutto intorno partivano scale in salita e in discesa.
La nave era arrivata in ritardo e tutti si accalcarono per salire, temetti che la scaletta non resistesse al peso, invece arrivai, in qualche modo, alla ressa davanti allo sportello del commissario di bordo, quando un odore di bruciato si diffuse nell'aria e, in un attimo, dalle scale che salivano e scendevano, cominciò un flusso inverso di persone spaventate.
Dalla scaletta esterna continuavano a spingere per entrare, ma dalle scale interne la gente spingeva per uscire, guadagnai con la mia compagna e il nostro cane un angolo e li difesi, puntandomi con le braccia contro le pareti, dalla ressa per permettere loro di respirare, infine da una porta sbucò un uomo che subito usci da un'altra porta, dopo un attimo atre due persone uscirono dalla stessa porta guardandosi intorno come in un inseguimento, intanto il sentore di bruciato era stato aspirato e la gente si era calmata, la traversata proseguì senza intoppi, salvo che all'arrivo scoprii che la mia auto era su una nave diversa e io nella confusione dell'imbarco non me ne ero neppure accorto, forse semplicemente non era una possibilità contemplata dalla mia mente, in base alla mia esperienza, l'avrei dovuta quindi aspettare ancora un paio d'ore. Il giorno successivo all'arrivo scoprii, leggendo il giornale, che era stato catturato un piromane che aveva già varie volte tentato di dare fuoco alla nave.
La cosa più ridicola invece mi successe in Corsica, arrivato per tempo a Bastia per imbarcarli per Livorno, mi dissero che la nave era in ritardo e mi indicarono la banchina a cui sarebbe attraccata.
Con oltre due d'ore di ritardo, rispetto all'oraio di partenza, finalmente si vide una nave che entrava in porto, sbarcati tutti i passeggeri e i mezzi, finalmente diedero inizio all'imbarco con molta fretta, e, con solo tre ore di ritardo, finalmente partimmo, ci rimase oscuro il morivo del ritardo, il mare era calmo, le macchine sembravano andare con regolarità, ma il tempo di percorrenza previsto per il tragitto si allungava, tre ore oltre il previsto, così infine arrivammo verso le due di notte, anzichè alle 20.00, stravolti dalla giornata, compulsavamo nervosi l'orario ferroviario per cercare il modo di arrivare a Trieste il più in fretta possibile e non facemmo caso alle luci della costa.
La Stazione Marittima ci sorprese per le sue dimensioni, mentre sbarcavamo percorrendo le pensiline, ma fu solo quando, cercando la stazione ferroviaria, vedemmo le indicazioni Brignole e Porta Principe che capimmo di essere sbarcati a Genova.
In un'altra occasione qualche nota sulle tratte Trieste - Igoumenitsa, Genova - Barcellona, Mersin - Famagosta e Algesiras - Tangeri.

mercoledì, luglio 18, 2012

Claudio Agostoni e il semaforo blu:" lui si tu no"

Sulle frequenze di Radio Popolare Milano spesso si sente Claudio Agostoni parlare un po' di tutto, ma in particolare di musica e di viaggi.
Quest'oggi il buon Claudio, dopo un interessante servizio sui Centri di Identificazione ed Espulsione, specificamente su quello di Milano, a proposito del quale si attende per oggi la sentenza a carico di alcuni tunisini "ospiti" del centro, in merito all'accusa di devastazione e saccheggio, ricordiamo che la situazione degli immigrati clandestini in Italia, anche di quelli richiedenti asilo, è talmente abbrutente e inumana che, in alcuni paesi europei, i giudici hanno negato l'espulsione in Italia di alcuni clandestini proprio per le condizioni di detenzione ingiustificata e di mancanza del rispetto dei diritti umani a cui essi sono soggetti nel nostro paese, dicevo: dopo questo interessante servizio, il conduttore del "Semaforo blu" ha cominciato a chiedere agli ascoltatori cosa pensassero dell'interruzione dell'"irripetibile" concerto di Bruce Springsteen nel momento in cui duettava con Paul McCartney.
Era evidente dal modo di porre la domanda e da quell'"irripetibile", continuamente reiterato, che il conduttore voleva avere solo conferme di quel che pensava, a coloro che obiettavano qualcosa citava la "chiusura" di un oratorio sancita dai giudici di Milano a causa del rumore che producevano i ragazzi giocando.
Ora io non sono stato testimone diretto del concerto, né del rumore dell'oratorio, ma ho smesso di andare ai concerti proprio per l'eccessivo volume sonoro che viene scaricato sugli spettatori, ne uscivo frastornato e con una sensazione quasi di irrealtà all'uscita, ho però un oratorio a poco più di cento metri da casa e, quando è in funzione l'oratorio estivo, sento bene il volume con cui i loro altoparlanti sparano musica e parole, talmente forte da rendere impossibile tenere le finestre aperte, se si vuole telefonare o sentire la radio, l'unica giustificazione che mi sono dato è che un volume così alto obnubili alquanto la volonta dei ragazzi e quindi anche la possibilità che facciano danni o che si organizzino per farli.
Purtroppo viviamo in un paese che definire "caciarone" è poco, andare al ristorante, specie se ci sono famiglie con bambini  e se non si conosce la LIS (Lingua Italiana dei segni) non è più una esperienza socializzante, al massimo si scambia qualche parola con chi ci sta accanto e si finisce la cena con dei dubbi su quanto ci si sia detti.
Ma quel che mi ha colpito di più è stata la insistenza con cui Claudio Agostoni ha continuato a insistere sul fatto che il duetto tra i due cantanti fosse qualcosa di "irripetibile", ora io non so se lui abbia informazioni che io non ho su qualche malattia, o altro, che possa togliere di mezzo, o almeno rendere afono uno dei due o addirittura entrambi, ma francamente non credo che qualcuno possa essere "più uguale degli altri", come ha suggerito un ascoltatore citando "La fattoria degli animali" di G. Orwell.
Purtroppo, da tutta la parte del "Semaforo blu" in cui si è trattato dell'argomento, la sensazione che si ricavava era proprio questa, ancora il "superuomo" che tutto può, ancora la distinzione tra artisti che, maledetti o meno, possono fare ciò che al comune mortale è negato, e questa volta non per editto del potere, no, proprio per acclamazione del cittadino comune e di chi si fregia di difendere proprio la democrazia e i diritti del cittadino.
Non capire che dare a qualcuno più diritti che a qualcun altro, sia pure per qualche forma di genialità, non è altro che la premessa per distinguere la popolazione in chi può e chi no, il metro su cui misurare chi possa, o meno, avere questi diritti diventa poi secondario, in fin dei conti tanto il fascismo quanto il nazismo sono andati al potere con il favore delle folle, purtroppo Claudio Agostoni, quando si parla di musica, mette da parte, evidentemente, le sue capacità critiche e monta in sella al popolo dei fans, scagliandosi, demagogicamente, contro la burocrazia ottusa.
Intendiamoci bene: posizioni di questo tipo sono state espresse da buona parte dei quotidiani e delle televisioni, Claudio Agostoni quindi non è solo in questa crociata per elevare alcuni artisti al di sopra dei comuni cittadini, da Radio Popolare però mi sarei aspettato un atteggiamento più ponderato.

lunedì, luglio 16, 2012

Copiare può essere sintomo di non completa stupidità.

Qui Leonardo Coen, in un post tutto da leggere (giusto per farsi il sangue amaro a paragone di quanto hanno fatto i "tecnici" al governo in Italia e a quanto hanno avuto il "coraggio" di fare le "sinistre" quando sono andate al governo, della destra meglio non parlare ha fatto tutto il necessario per spingerci nel baratro, salvando il suo) tra l'altro scrive: "Hollande ha abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente immorale”) e ha emanato un urgente decreto presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact) senza intaccare il bilancio di un euro ha assunto 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione. Ha sottratto alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro che finanziavano licei privati esclusivi, e ha varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali."
Ma le informazioni interessanti non finiscono qui, ci sarebbe da ricavarne un bigino per il governo Monti, se i suoi componenti avessero la modestia necessaria per copiare, sì perché è necessario spezzare una lancia, a questo punto, anche a favore di chi copia, ha per lo meno coscienza dei suoi limiti e riconosce chi sa fare meglio e senza infingimenti copia.

venerdì, luglio 13, 2012

La Cassazione conferma l'opinione che di essa hanno gli italiani

Le due recenti sentenze della Corte di Cassazione confermano le peggiori opinioni che da molti decenni gli italiani hanno del massimo organo della magistratura italiana,
Possiamo trarre delle conclusioni da queste sentenze? Sì.
1) Se si è dei sadici, e non si vuole pagare per dare sfogo ai propri istinti, la scelta lavorativa migliore è entrare in una delle numerose forze di polizia alle quali, in teoria, è affidato il controllo dell'ordine pubblico e la tutela della vita dei cittadini, attenzione non dico che le forze di polizia siano costituite solo da sadici assassini, ma se si hanno tendenze di questo tipo si può dare libero sfogo a tali pulsioni e al massimo si rischia di rimanere senza stipendio per qualche anno, nelle more del giudizio si prosegue comunque a fare carriera, anzi, a quanto è stato dato di capire dalla vicenda, la carriera procede più velocemente.
2) Se si ha a che fare con forze dell'ordine in Italia o camorristi nel salernitano o narcos in Messico conviene comportarsi allo stesso modo: tenere gli occhi bassi, dire di sì, allontanarsi quanto prima possibile.
Spiace davvero di dover fare considerazioni di questo tipo, visto che ho avuto modo di constatare anche personalmente che nelle forze dell'ordine esistono lodevoli eccezioni, persone che cercano di agire secondo coscienza, anche costoro si sentiranno umiliati da queste sentenze, come succede a tanti che appartengono a categorie di cui sono noti vizi e difetti, e pure essi sono eccezioni, ciononostante il disprezzo sociale brucia loro addosso.
3) La tutela dei beni, privati e pubblici risulta, per la Suprema Corte, evidentemente meritevole di maggiore attenzione della tutela della persona, visto che ferite e invalidità permanenti, causate dalle forze dell'ordine ai cittadini presenti nella ex-caserma di Bolzaneto, hanno meritato ai responsabili condanne più lievi rispetto a quelle comminate ai responsabili della distruzione di vetrine ecc.