martedì, novembre 08, 2016

Pepe Guglielmo e il Pepe di Cayenna


Ho inviato il commento che riporto sotto al post del Sig. Guglielmo Pepe su Repubblica (qui) visto che in un paio di occasioni avevo letto delle cose condivisibili sul suo blog.
“A proposito dell'ISS, visto che le piacciono le frasi fatte: "errare è umano, perseverare (in errore) è diabolico"; visto che l'omeopatia si è rivelata, in ogni sperimentazione scientifica, a doppio cieco, non più efficace del placebo, bene fa l'ISS a non considerarla efficace, ma mendace. Che poi non si possa criticare una legge provi a pensare alle leggi razziali.”
Egli mi risponde così:
“bdaleppo, ma lei legge o no? L'Iss faccia quello che vuole, e come ho scritto è liberissimo di cambiare idea. Ma non solo la sua storia dice altro, è anche l'attualità a raccontare altro perché chiedere di non far svolgere un convegno è, secondo me, una cosa grave.
E poi chi ha mai sostenuto che non si possono criticare le leggi?
Allora mettiamo un punto chiaro: chi mi attribuisce ciò che non penso e tanto piu non scrivo, non viene pubblicato.”
Evidentemente il Sig. Pepe ha un concetto particolare dell'argomentare, infatti tutto il suo post verte sulla critica all'intervento del Presidente dell'ISS presso il Presidente del Senato on. Pietro Grasso, in merito all'antiscientificità di un convegno “sulle medicine non convenzionali o complementari”, infatti su 625 parole del suo post egli conviene sulla possibilità dell'ISS di cambiare opinione “sulle medicine non convenzionali o complementari” con 20 parole, questo alla faccia dell'essere “liberissimo di cambiare idea”.
In merito poi al fatto che egli “non ha mai sostenuto che non si possano criticare le leggi” è sufficiente evidenziare che l'unico argomento, non ritrattato o smentito scientificamente, a sostegno del convegno è che ci sarebbero (vedi paragrafo 3° del post di Pepe) vari disegni di legge destinati a normare omeopatia e agopuntura e il fatto che in Toscana le cure omeopatiche vengono riconosciute (addirittura nell'ospedale di Pitigliano l'omeopatia è la prima scelta nella “terapia”).
Il sig. Pepe ha ragione, non ha scritto che non si possono criticare le leggi, egli sottintende che neppure i disegni di legge pro domo sua possono essere criticati, evitiamo di entrare in merito alla pratica ospedaliera omeopatica dell'Ospedale di Pitigliano.
Purtroppo dal tenore delle sue risposte, non solo al mio commento anche a quelli di altri, si evince che egli solo ha diritto di criticare, anche aspramente, egli ha il pepe, agli altri non è dato.

L'insostenibile leggerezza dei tetti

In questi mesi, dopo gli ultimi terremoti, i media si sono riempiti di pareri di esperti che, dati alla mano, dimostravano come, in zone sismiche, e oramai abbiamo capito che la più parte d'Italia è qualificabile così, sia meglio evitare pesanti tetti in cemento armato, preferendo le più leggere strutture in legno.
Persino nei bar dei paesi di campagna si sentivano fabbri, che fino a ieri avevano vantato pietra e cemento armato come materiale d'elezione per edifici durevoli, discutere dei vantaggi delle case in legno svedesi o tirolesi che volevano comprare ai figli.
Poi, oltre alle alluvioni, sono arrivate le trombe d'aria, che hanno scoperchiato case e divelto murature di tamponamento.
Le recenti certezze sono sparite e di nuovo si sente parlare di casette bunker in cemento armato con finestre fatte con le vetrine riciclate delle banche che chiudono, case senza cantine, ché tanto si allagano, e poi il ritorno del solaio, ché oramai l'abbiamo capito che le mansarde sono un affare solo per chi vende condizionatori e pompe di calore.
Che tempi signora mia...

lunedì, settembre 12, 2016

Il Zindaco di Amatrice kuerela Charlie Hebdo?

Ho letto stamani su' giornali che il Homune d'Amatrice, tramite l' proprio avvohato ha querelato Charlie Hebdo.
Ebbravo!
Ma un c'avete da fa' null'atro?
Innanzi di andà dall'avvohato 'un'era meglio mettesi a frequenta' ingegneri e architetti?
Ma già se s'ha la hoda di paglia la prende foho subbito.
E 'hi c'ha foho al hulo dove si fà 'l bidet?
Dall'avvohato!
Si sà c'ha un lenitivo... he hosta haro, ma l'appliha hosì 'bene 'he tutti l'amatriciani c'avranno ìl culo unto e pronto a ogni bisogna, porelli!
In hapo a kualke decina d'anni la kuerela avrà fatto 'l su' horso e l'amatriciani, hon le travi traverso alle vie a regge' le hase, si vedranno arriva' 'l messo homunale holl'addizionale homunale pe' le spese lehali pe' lite temeraria.

martedì, agosto 30, 2016

Amministratore di sostegno: un percorso a ostacoli.

Aggiornato ad Agosto 2016
Avviso ai naviganti: prima di iniziare l'iter per essere nominati amministratori di sostegno di un parente è necessario ponderare bene i pro, i contro, il come e il quando, in questo post voglio mettere in luce tutti i lati del dodecaedro(?).
Premessa
Queste riflessioni sono dedicate ai parenti di pazienti che devono essere ricoverati, ma non abbiano redditi tali da poter pagare la retta, per cui capita che, oltre a pagare la retta, il parente debba farsi nominare amministratore di sostegno, nonostante ci sia poco da amministrare..
Valutazioni generali
Innanzi tutto è necessario valutare se è possibile evitare questo percorso, del perché, se possibile, sia meglio evitarlo ne scriverò dopo, evidenziando le difficoltà del ruolo e dell'iter per ottenere codesta nomina ad ads.
1- Spesso si viene incoraggiati a fare la domanda di nomina come amministratore di sostegno (d'ora in poi = ads) dagli assistenti sociali del comune, a cui ci si rivolge in prima istanza, nella disperazione e confusione del momento, altrimenti capita che lo richiedano le RSA, a cui ci si rivolge per ricoverare un parente non in gradi di gestirsi, se il paziente non dichiara di ricoverarsi di sua spontanea volontà.
Da tenere presente anche che, in caso di demenza acclarata di solito nessuno, in ospedale o in RSA, si pone il problema della nomina di un ads, quindi inutile complicarsi la vita se non si è costretti.
2- Bisogna inoltre tenere presente, nella scelta della RSA, che la maggior parte delle RSA pubbliche richiedono che il parente che firma per la richiesta di ricovero o per autorizzare i trattamenti “contenitivi”(ad es. le sbarre al letto per impedire di cadere) sia ads o almeno abbia avviato la pratica per essere nominato tale, meglio informarsi prima di fare la domanda.
Mi dicono chea volte però archiviano la pratica senza prima assicurarsi che la domanda abbia fatto il suo corso giungendo alla nomina, se la patologia è violenta la “vicenda terrena del paziente” può concludersi prima che qualcuno si accorga che la nomina non è giunta.
3- Le RSA private invece molto più raramente sollevano il problema. Il perché di questa differenza non lo so, ma credo che si tratti del fatto che le istituzioni + o – pubbliche non hanno soggetti che vogliano assumersi responsabilità e cerchino il più possibile di scaricarle sui parenti.
4- Chiariamo subito che, anche se i decreti di nomina come amministratore di sostegno possono essere diversi a seconda del giudice estensore e del paziente, l'ads non può mai fare ricoverare l'amministrato contro la sua volontà. Decisioni di questo tipo potrebbero essere prese semmai dal tutore, nel caso di acclarata incapacità, ma la dichiarazione di incapacità viene sempre meno utilizzata per la complessità delle procedure, e la figura dell'amministratore di sostegno viene spesso utilizzata surrettiziamente in suo luogo.
N.B.: in ogni caso le RSA salvo casi di ribellione costante, pervicace e manifesta al ricovero si contentano della domanda di ricovero firmata da un parente, ads o meno che sia.

Gestione economico-bancaria

Ammettiamo che la scelta ricada per necessità su una RSA che pretende la nomina di un ads.
Prima di avere la nomina e forse addirittura prima di fare la domanda, è meglio sistemare alcune cose che se fatte dopo la nomina sarebbero illegali o più complesse.
- Assicurarsi che il paziente abbia un cc bancario intestato solo a suo nome (eventualmente con delega al parente che diventerà ads), se il paziente aveva un libretto postale su cui riceveva la pensione, e magari l'accompagnamento, è bene tenere presente che spesso il giudice richiede il cc bancario, inoltre alcuni comuni, annualmente, stanziano dei fondi per contribuire, su domanda, alla retta del ricovero in RSA, tali contributi sono di solito versati solo su cc bancario intestao solo al paziente, quindi il libretto postale sarebbe ridondante e alla fine (intesa come morte del paziente) una complicazione in più da gestire nel momento del lutto, inoltre è bene che il cc bancario sia consultabile e disponibile via internet e con bancomat. (Non è difficile capire che le operazioni allo sportello oltre a essere più costose di quelle telematiche, sono rognose da gestire allo sportello, difficile farsi passare per il proprio genitore o dovere ogni volta trasportare il paziente in banca).
- Anche se gli estratti conto cartacei sono a pagamento è meglio farseli inviare per posta, a cadenza trimestrale o altra, ma almeno annuale, in quanto il giudice vorrà vedere i movimenti effettuati sul conto a fine anno, e quelli inviati dalla banca avranno un'apparenza più ufficiale.
- Al momento in cui scrivo esistono cosiddetti “conti base” con poche o nulle spese e bassa operatività in diverse banche, ma è bene tenere presenti le esigenze citate di operatività via internet e bancomat, meglio spendere qualcosa di canone che dover portare in ambulanza il paziente in filiale per fare operazioni allo sportello.
- Al momento i ccbancari con giacenza media sotto i 5000€ non pagano l'imposta di bollo di 34,20 € annui, quindi meglio non lasciare accumularsi mensilità di pensioni per la pigrizia di fare prelievi o bonifici.
- Il pagamento della retta alla RSA (il cui ammontare, in base alla premessa di questo post, è inferiore ai redditi del paziente, compreso l'eventuale contributo del comune) suggerisco che venga effettuato dal cc bancario dell'ads tramite bonifico con causale ben specificata o con MAV, è bene tenere traccia di tutti i pagamenti, in quanto l'anno successivo sarà necessario presentare al giudice tutta la documentazione delle entrate del paziente e delle uscite per lui.
RICORDARSI DI NON CONSEGNARE MAI I DOCUMENTI ORIGINALI, (portarli, mostrarli e lasciare che se li fotocopino, ma portare sempre una fotocopia di scorta nel caso che la loro fotocopiatrice non funzioni, meglio lasciare le proprie fotocopie che dover tornare!) gli stessi documenti di pagamento possono servire per le dichiarazioni dei redditi per le detrazioni o deduzioni a seconda dei casi!!!

Esperienze personali
- Alcuni vi suggeriranno di affidarvi a un avvocato per fare la domanda di ads a me hanno chiesto tra 700 e oltre 1500€, ho fatto da solo e ne ho spesi meno di 150, tra marche da bollo e viaggi al tribunale, le code erano di oltre un'ora, ma per alcuni tribunali esiste la possibilità di rivolgersi agli sportelli territoriali per la volontaria giurisdizione, mi dicono siano più snelli e possano anche aiutare nella compilazione della domanda. La cosa fondamentale mi è parsa la documentazione medica che comprovi la almeno parziale incapacità fisica e/o psichica del paziente, anche se il giudice nel mio caso non aveva letto affatto la documentazione prima di fare la breve “intervista” al paziente.
- Se il paziente abita in una casa in affitto è meglio disdire l'affitto con ampio anticipo, prima di essere nominati ads, preoccupandosi poi con calma di svuotarla, in quanto, spesso, ma non sempre, il decreto di nomina ads vieta tale negozio senza l'accordo del paziente e i pazienti di cui scriviamo, non necessariamente mantengono la medesima posizione dal mattino alla sera e naturalmente invece intervistati dal giudice appariranno sempre "vigili e orientati".
- Anche eventuali automobili è bene passino di proprietà prima della nomina ads.
RICORDATEVI CHE, NON SEMPRE, MA MOLTO SPESSO, CIÒ CHE DOVRETE FARE IN NOME E PER CONTO DEL PAZIENTE SARÀ COMPLICATO, VORRANNO VEDERE IL DECRETO DEL GIUDICE, AVERNE COPIA, VORRANNO SOTTOPORRE LA QUESTIONE AL LORO UFFICIO LEGALE, CERCHERANNO DI RINVIARE, DI FARVI TORNARE, IN MODO CHE TOCCHI A QUALCHE ALTRO COLLEGA ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ DI FARE QUEL CHE CHIEDETE, SIATE CORTESEMENTE INSISTENTI: VOI DOVETE OPERARE IN NOME E PER CONTO DEL PAZIENTE, VE LO HA ORDINATO IL GIUDICE!
- Aprire un cc bancario come amministratore di sostegno presso Intesa San Paolo si è rivelato inutile, in quanto, secondo il loro ufficio legale, si sarebbe dovuto trattare di un conto bloccato e senza bancomat, laddove per bloccato si intenda che il conto sarebbe stato non operativo, salvo che l'ads si presentasse allo sportello, lo facesse sbloccare per fare l'operazione, ad es. un prelievo, dopo di che sarebbe stato nuovamente bloccato, se si tiene presente che lo sportello vicino casa a cui mi sono rivolto è di quelli senza contanti, si capisce che avrei anche dovuto rivolgermi ad una filiale lontana e, non avendo tale conto il bancomat, anche sempre in orario d'ufficio.
- Aprire un cc bancario "base" come da convenzione per pensionati con meno di 18000€ annui di reddito, quindi con poche spese e bassa movimentazione, presso la BPM si è rivelato per me impossibile, in quanto dovendo firmare io per codesto conto, la mia anagrafica certificava che ero già titolare di un cc bancario, quindi escluso da tale convenzione. Invece mi è stato possibile aprire un cc bancario “welcome”, senza spese per il primo anno e spese limitate dopo, senza problemi.Spero che il giudice non abbia da obiettare visto che nel suo decreto mi intima di aprire un cc bancario alle migliori condizioni possibili, e queste sono le migliori possibili per me.
- Aprire un cc bancario tout court presso la Banca Popolare di Lodi non mi è stato possibile in quanto non mi hanno neppure fatto entrare, attraverso il vetro della cabina di transizione un impiegato mi ha interrogato sui motivi della mia presenza per poi informarmi che, mancando il responsabile, sarebbe stato bene che mi recassi in un'altra filiale.
- Ora inizia la trafila per comunicare all'INPS le coordinate del nuovo cc che sostituirà il libretto postale, non so come succeda, ma sul sito dell'INPS ho trovato due moduli diversi per modificare l'”ufficio pagatore” (questo il nome da cercare per fare queste modifiche) i due moduli oltre che per la grafica si differenziano in quanto:
+ uno prevede, dopo averlo compilato in linea, di poter essere spedito via e-mail alla banca e da essa firmato elettronicamente e rispedito all'INPS sempre per e-mail,
+ l'altro invece, dopo essere stato compilato in linea, deve essere stampato, firmato dal pensionato (immagino che anche l'ads vada bene, ma provateci voi, a me viene da ridere) poi timbrato e firmato dalla banca e poi scannerizzato e spedito via e-mail o fax.
N.B.: i “percorsi” per questi due moduli sono diversi.
Auguri!

venerdì, aprile 29, 2016

Asportato rene sbagliato


Quello sano va dal patologo e quello malato resta in loco.


Da qui leggo la notizia citata nel titolo di questo post, ancora un errore, a mio parere, dovuto alla fretta e alla distrazione con cui in ogni campo si lavora.
Più di una volta ho dovuto rilevare errori di questo tipo in referti radiologici, ecografici o in anamnesi consegnatemi all'uscita da un pronto soccorso.
Se il medico lavora con lo smartphonre acceso accanto, magari silenziato, comunque lo sguardo gli corre alle notifiche e la sua attenzione, oltre che dalle proprie preoccupazioni, comuni ad ogni umano, è divisa anche con esso e, per quanto egli sia convinto di essere “multi-tasking”, commetterà errori di questo tipo.
Nel caso in questione pare che l'errore si sia generato proprio in fase di refertazione radiologica.
Pare inoltre che non si sia potuto completare l'ureteroscopia, che precede solitamente l'intervento, per problemi anatomici.
Non è chiaro dall'articolo se l'ureteroscopia sia stata tentata all'uretere del rene malato o di quello sano.
Non è neppure chiaro se il paziente abbia letto il referto, se avesse al momento la necessaria lucidità mentale e la formazione culturale per interpretare i termini le abbreviazioni del “medichese” se abbia avuto, almeno oralmente l'informazione corretta, o se, come oramai capita solitamente, il radiologo abbia visto e refertato la radiografia in tempi successivi all'esame e il paziente abbia ritirato l'esame e il referto successivamente, a un anonimo sportello da un impiegato amministrativo.
Il caso della distrazione o del copia incolla sbagliato provoca molti danni in molti ambiti, mi è capitato di leggere ricorsi alla commissione tributaria provinciale con cifre di altri ricorrenti, di avere fatture con codice fiscale di altre persone con stesso cognome e nome, di avere dimissioni da ospedale con luogo di nascita sbagliato, e che il mio dire il luogo di nascita corretto fosse interpretato dal medico che mi interrogava come “iniziale decadimento cognitivo”.
Come ci si può difendere da errori di questo tipo?
Innanzi tutto credo che i medici debbano smettere non solo l'uso della penna, ma anche delle abbreviazioni, inoltre bisogna che al paziente sia data la centralità che gli spetta, egli deve sempre essere informato di quel che accade e accadrà, egli, in casi come questi, può essere l'ultima sentinella di controllo prima che accada l'irreparabile, come in questo caso.
Troppo spesso il paziente viene posto in anestesia, senza che neppure, quando è ancora vigile e lucido, sia messo un braccialetto con l'indicazione sintetica dell'intervento informandolo chiaramente.
Gli ospedali fanno firmare un “consenso informato” al paziente, prima di esami invasivi o pericolosi, che dovrebbero essere illustrati dal medico per chiarire dubbi su termini o altro, ma solitamente gli si dice di firmarli e di consegnarli all'infermiere prima di entrare.
Si tratta di una pratica estremamente pericolosa a mio avviso, a me personalmente capitò di vedere la dottoressa che doveva praticarmi una pancolonscopia solo quando oramai ero già mentalmente in uno stato di ebrezza farmacologica e non più in grado di articolare parola.
La centralità del paziente deve passare dalle parole ai fatti, dai convegni alle corsie e agli ambulatori.

venerdì, febbraio 26, 2016

Compro casa, cosa guardo?


Ho vissuto in decine di case diverse nella mia vita e mi sento quindi di dare qualche consiglio a chi deve scegliere una casa; ovviamente, per soggiorni brevi, tanto più in case arredate, molte delle osservazioni che vado a fare sono meno importanti che per una casa che si intende abitare per vari anni o addirittura acquistare e abitare, magari, per un tempo ancora maggiore.
Mi sembra importante precisare che questi spunti di riflessione riguardano principalmente coloro che si trovino a poter/dover scegliere una casa, chi si trova nelle condizioni di ereditarla o di avere una occasione particolarmente appetibile deciderà essenzialmente in base a considerazioni economiche o magari affettive, alcune di questi suggerimenti potranno essere utili comunque per valutare la convenienza di affrontare magari ingenti spese di ristrutturazione oppure di vendita e nuovo acquisto meglio rispondente alle prprie necessità.

1)Scegliere la zona.

Innanzi tutto è necessario avere ben chiare le proprie esigenze attuali e future, almeno nei tempi brevi. Mi spiego: la distanza da mezzi di trasporto pubblico e da strategiche vie di comunicazione, dai luoghi di lavoro, da scuole, da luoghi di culto, da impianti sportivi, da esercizi commerciali, da luoghi di cura (ambulatori, ospedali ecc). Ognuna delle cose citate ha pro e contro, ad es. una fermata della metropolitana vicino è una comodità che aumenta il valore dell'immobile, ma se passa sotto l'edificio, nella notte e all'alba in particolare, può risultare fastidiosamente rumorosa e addirittura far tremare i muri, così come una scuola, o un oratorio, confinanti o vicini possono, avendo figli, essere una grande comodità, ma possono anche essere veramente rumorosi e, nelle giornate calde, impedire un sonnellino con le finestre aperte (a dire il vero non di rado anche con le finestre a doppi vetri chiuse). Vivere accanto a un centro cardiologico può, a volte, salvare la vita, ma occorre tenere presente quante ambulanze porteranno, ad ogni ora del giorno e della notte, dei pazienti a quel vicino (troppo vicino?) centro cardiologico con la sirena accesa.
Inoltre è il caso di esaminare la zona dal punto di vista “geologico” specie se la zona è in pendenza: le strade a monte o a valle hanno segni di riparazioni dovute a smottamenti? In molte zone d'Italia il problema è grave e può riguardare intere cittadine, quartieri o singoli fabbricati.
Altro problema da non sottovalutare è la profondità della falda acquifera, in special modo se l'immobile ha piani sottoterra, infatti se la falda è a pochi metri sotto il livello del suolo un innalzamento della falda può costringere a tenere perennemente in funzione le pompe idrauliche che normalmente dovrebbero intervenire solo in caso di forti piogge, ciò comporta costi di esercizio e di manutenzione non indifferenti; il continuo prelievo delle acque inoltre può comportare asportazione delle argille dal terreno sotto le fondamenta con successivi problemi di stabilità dell'edificio.

2)Guardiamo l'edificio dall'esterno.

L'edificio mostra crepe? Lungo le crepe sono stati posti vetrini? Se le crepe riguardano solo un piano e sono essenzialmente verticali o orizzontali chiediamo il parere di un esperto, nel caso proseguano verticalmente per vari piani o siano oblique o addirittura vi siano stati murati vetrini di controllo evitiamo di continuare a interessarci all'immobile.
La strada in cui è situato l'edificio è stretta? Permette la fermata almeno per scaricare un malato o un infortunato o una spesa pesante, almeno in doppia fila, se la prima fila è sempre occupata?
Se la risposta è no, assicuratevi che l'appartamento che comprerete abbia un box o un posto auto (magari con accesso al piano dell'ascensore) o che l'edificio abbia un cortile cui avrete diritto di accesso, oppure controllate sulla carta d'identità di avere meno di trent'anni e fate un riesame della vostra vita e chiedetevi se siete fortunati.
Avete una vita sociale attiva? Avete spesso ospiti? Controllate che nelle vicinanze sia possibile parcheggiare, altrimenti sappiate che la vostra vita sociale potrebbe risentirne.
Il piano terreno è occupato da locali adibiti a pubblici esercizi o che per le loro caratteristiche potrebbero diventarlo?
Provate a immaginare di abitare in uno dei palazzi sotto cui andate o andavate a fare le ore piccole, sopportereste benevolmente la situazione ogni giorno dell'anno?
Osservate le finestre e i balconi. Se balconi o finestre di appartamenti diversi sono contigui, se cioè vi sembra possibile che un pazzo acrobata suicida possa accedere a una vostra finestra o balcone da quelli di un vicino, oppure che possa farlo salendo lungo un pluviale o un tubo del gas, sappiate che sarà necessario porvi delle sbarre, esaminate le altre finestre del palazzo, cercando le inferriate degli altri e sappiate che, nel caso, dovrete mettere sbarre del medesimo aspetto.
I balconi sono in muratura o con ringhiere a sbarre o vetri? I balconi in muratura concedono una maggiore riservatezza, se girate abitualmente nudi per casa solo con la muratura potrete, forse, continuare a farlo senza mettere tende alle finestre, inoltre se siete disordinati, o pensate di tenere cose sul balcone, sappiate che, con ringhiere a sbarre o vetrate, potreste avere contrasti con altri condomini o con l'amministratore, se avete o avrete bambini tenete presente che spesso gettano cose attraverso le sbarre e cani e gatti le fanno rotolare.
Assicuratevi che la pianta dell'edificio abbia solo angoli retti, qualunque originalità della pianta dell'edificio potrebbe ripercuotersi negli appartamenti, se non riguarda solo scale e spazi comuni (eventualmente accertatevene), ricordate che avere angoli acuti, o al contrario ottusi, in particolare nelle camere da letto e nella cucina potrebbe essere solo una seccatura o potrebbe costringervi a costosi, e il più delle volte poco utilizzabili, mobili su misura.

3)Esaminiamo il palazzo e i suoi servizi.

Dove sono situati i bidoni dei rifiuti? Se sono all'aperto sappiate che dovrete distribuire la vostra spazzatura tra i diversi contenitori anche sotto la pioggia, dovrete organizzarvi di conseguenza.
Il riscaldamento è centralizzato o autonomo?
Nel caso di riscaldamento centralizzato verificate le spese di riscaldamento, tenete conto che alcuni amministratori hanno la disgustosa abitudine di fare conguagli ogni vari anni, fatevi quindi rilasciare una liberatoria dall'amministratore riguardo alle spese pregresse e fate i vostri conti sulla base di una media di almeno cinque anni.
Se il riscaldamento è autonomo tenete presente che ogni anno va fatta la pulizia della caldaia e ogni due anche la verifica dei fumi, quindi dovrete potervi liberare mezza giornata all'anno per seguire questa incombenza con il tecnico. In caso di malfunzionamento della caldaia evidentemente gli impegni aumentano di conseguenza.
Il lato positivo del riscaldamento autonomo è che potrete regolare gli orari secondo le vostre esigenze, salvo le prescrizioni di stato, regioni e comuni.
Quello negativo è che dovrete occuparvi della manutenzione della caldaia e... quando vanno in blocco? (Ma tranquilli, non succede spesso!) In Dicembre o Gennaio, preferibilmente sotto le feste. Spesso però non si tratta di altro che di svuotare il polmone di espansione e di rigonfiarlo con una semplice pompa per auto o moto, in rete potrete trovare consigli e video su come farlo, non fidatevi del primo tecnico che vi dice che la caldaia è da cambiare, spesso, come detto sopra, si tratta solo di svuotare il polmone, di gonfiarlo a pressione e di ricaricarlo con l'acqua.
Esiste una portineria? La presenza della portineria, almeno al mattino, può essere una grande comodità, l'addetto ritirerà per voi raccomandate e pacchi, naturalmente a patto che voi abbiate orari compatibili con i suoi. Tenete presente però che il servizio di portineria è piuttosto costoso, assicuratevi inoltre che l'amministratore abbia versato regolarmente i contributi dell'addetto alla portineria e degli altri eventuali dipendenti e che abbia accantonato i fondi per il loro trattamento di fine rapporto (una mensilità all'anno), ciò dovrebbe risultare dai verbali e dai bilanci, anche a questo proposito è necessario farsi rilasciare una dichiarazione liberatoria da spese arretrate da parte dell'amministratore.

4) Scegliamo il piano.

Che tipo di tetto ha il palazzo?
Se il tetto è piatto in base alla mia esperienza vi sconsiglio l'ultimo piano, salvo rari casi di coibentazione eccellente (difficile da verificare a occhio) o di pannelli solari che lo coprano completamente, rispetto a un piano intermedio avrete più caldo in estate e più freddo in inverno, certo non avrete vicini rumorosi sopra, salvo che gabbiani o cornacchie non abbiano deciso di utilizzare il vostro tetto come osservatorio di zona. Anche la formazione di muffe nell'appartamento, sui muri esterni, allo spigolo con il soffitto, sono più frequenti all'ultimo piano.
Nella scelta del piano, oltre al paragrafo precedente, dovrete tenere presente la distanza da linee ferroviarie e da strade di intenso traffico, (anche piccole cadute d'acqua, cascatelle e stramazzi di fiumi o canali danno problemi analoghi, ma sono molto meno comuni) ci sono due possibilità che richiedono scelte addirittura opposte.
-Se le sorgenti di disturbo sono vicine, dovrebbe bastare un prolungato sopralluogo in un giorno feriale, non intorno a ferragosto, ovviamente (le strade sono poco trafficate e i corsi d'acqua al minimo), per rendersi conto di quanto possano costituire un problema. Ma se avete il sonno leggero, o intendete dormire con la finestra aperta ogni tanto, passate qualche ora sotto la casa in piena notte, almeno fino a che sia passato un treno merci e uno ad alta velocità, nel caso di prossimità alla ferrovia. Tenete presente che la rumorosità di una sorgente molto vicina, non ostacolata da barriere, cambia poco con il piano, ma ovviamente diminuisce lentamente salendo.
-Se le sorgenti di rumore sono lontane, anche diverse centinaia di metri, conta assai la presenza di consistenti ostacoli che possono riparare l'appartamento che vi interessa dal rumore, quindi un sopralluogo è indispensabile, tenete presente comunque che i piani bassi sono meno esposti a rumori lontani dei piani alti. Inoltre il rumore di una tangenziale a distanza diviene una sorta di rombo costante, poco distinguibile da quello di un torrente, il che disturba di solito meno che non un transito di treni a distanza di vari minuti uno dall'altro.

5)L'appartamento.

Molte riviste hanno fotografie di loft e di appartamenti senza porte o quasi, a parte le prescrizioni di legge in merito alla separazione tra bagni e locali di soggiorno (cucine, camere da letto e soggiorni veri e propri) che potrebbero crearvi difficoltà ad ottenere l'abitabilità e altre noie burocratiche, tenete in considerazione se cucinate e cosa cucinate in famiglia, una costoletta d'agnello ai ferri potrebbe costringervi a tenere le finestre spalancate per due giorni, un cavolfiore lesso poco meno e anche il latte bruciato riesce ad essere fastidioso, quindi pensate all'opportunità di avere porte che separino le varie zone della casa, permettendovi di arieggiarne solo alcune alla volta, o comunque di confinare gli odori.
Il parquet è bellissimo, confortevole, e fa casa da solo, tenete presente però che quasi tutte le persone che conoscete probabilmente potranno raccontarvi almeno un episodio di allagamento, magari solo di un cm d'acqua, ma se non siete presenti e quella poca acqua ristagna qualche ora prima di infiltrarsi o di evaporare, il vostro parquet si solleverà e prima di rimetterlo a posto dovrete fare asciugare bene le assicelle, quindi operai e casa sottosopra per settimane, regolatevi in base alla vostra capacità di affrontare la cosa.
Le dimensioni delle camere da letto, al di là delle prescrizioni di legge, non è detto che debbano essere esagerate, anche senza avere una cabina armadio spesso un corridoio o un disimpegno possono essere modificati per contenere guardaroba e specchi, permettendo a chi si alza prima di scegliere i vestiti del giorno senza disturbare chi continua a dormire, idem la sera.
La presenza di balconi chiusi sui lati da muri con profonde rientranze permette, potendole chiudere, di avere armadi a muro paragonabili a sgabuzzini, che possono essere estremamente utili. Balconi di questo tipo sono inoltre molto facilmente ed economicamente chiudibili agli insetti con zanzariere. Verificate che il regolamento di condominio consenta una cosa e l'altra, altrimenti non fateci affidamento a meno che siate avvocati.
Al contrario i balconi con solo ringhiere ed esposti ai venti e alla pioggia hanno una scarsa utilità, poche piante si adatteranno a sopravviverci e sarà difficile e scomodo utilizzare il balcone per la raccolta differenziata dei rifiuti (ad es. i bidoni dovranno essere assicurati o pesanti e avere coperchi che il vento non apra.

6)Casa nuova o casa d'epoca?

Le case recenti hanno di solito la comodità che le finestre hanno davanzali assai alti, il che, se rende difficile sporgersi, permette però di porre sotto la finestra una scrivania o un tavolo da pranzo o da lavoro, potendo al contempo aprire detta finestra, tenetelo presente nell'arredarla. Questa cosa non è solitamente possibile nelle case d'epoca proprio a causa dei davanzali bassi.
In una casa d'epoca non date mai per scontato che i muri divisori interni dell'appartamento siano tramezzi che potrete abbattere senza problemi, anche aprire una porta in un muro deve essere fatto con cautela, non fidatevi delle assicurazioni a parole del venditore, fate intervenire un esperto e fatevi mettere per scritto la sua perizia.
Se avete orrore di scarafaggi e topi fate estrema attenzione all'acquisto di una casa d'epoca, in questi stabili infatti debellare durevolmente questi animali, se da tempo insediati, di solito non risulta possibile, dovrete rassegnarvi a fare un abbonamento con una ditta di disinfestazione e in ogni caso meglio evitare il piano terreno e quello rialzato.

7)Avvertenze generali

Se volete usare scaldabagni, o caldaie o forni o piani cottura, a gas verificate che l'appartamento abbia l'allacciamento al gas o che sia consentito l'uso del gas nel palazzo, si sta diffondendo la proibizione a tale uso in alcuni condominii, quindi procuratevi il regolamento condominiale e leggetelo interamente prima di pagare la caparra. Tenete presente che non tutte le pentole sono adatte a qualunque tipo di piano di cottura, informatevi adeguatamente, se il soggiorno è previsto breve anche la spesa di una batteria da cucina per piano di cottura a induzione potrebbe pesare nella scelta.

In una casa di oltre 10/15 anni controllate le condizioni delle tubature dell'acqua e del riscaldamento, soprattutto se sono in metallo, e non avete già in programma di rifare l'impianto, chiedete un parere a un esperto di fiducia, potrebbe convenire comunque rifarlo prima di posare magari i pavimenti nuovi.

Se amate le case d'epoca è, probabilmente, anche perché vi piacciono i soffitti alti, essi offrono anche la possibilità di ricavarne ripostigli facendo controsoffitti nei disimpegni, tenete presente che non conviene mai farli più profondi di un metro, salvo vogliate riporvi gli sci, in quanto non riuscirete facilmente ad accedere alle cose riposte in fondo, le riscoprireste con sorpresa al prossimo trasloco, da tenere ben presente che il riscaldamento e il raffreddamento di appartamenti con soffitti alti soni più costosi di quelli a soffitti bassi, se ci fate caso infatti i condizionatori sono venduti con capacità per un certo numero di metri cubi, non metri quadrati.

Se invece abitate in una casa vecchia e volete trasferirvi in una casa nuova verificate che i vostri guardaroba siano di altezza tale da permettervi di montarli nella casa nuova, in quanto le case nuove, non di lusso, hanno altezza di 2,70 m, mentre quelle di qualche decina d'anni addietro almeno di 2,90 m, inutile piangere quando il falegname vi propone di fare legna da ardere del vostro guardaroba, specialmente se non avete il camino.
Un discorso a parte va fatto per alcune situazioni particolari ad esempio a Venezia si trovano appartamenti con altezze assai ridotte, poco più di 2 m, si tocca il soffitto alzando il braccio, ma in generale queste situazioni estreme saltano all'occhio anche del più distratto degli acquirenti, per tutti vale comunque il consiglio di verificare anche l'altezza dei locali oltre alle misure planimetriche, meglio non dare niente per scontato.
Buon lavoro!