ci propinano il balletto
dei sondaggi altalenanti,
ci dan numeri varianti.
E la vecchia presidenza
già da mesi, sui giornali,
vien descritta dimezzata.
Come chicche alla Befana
qui si scartano le vesti
dei bambini e delle madri,
uno scandalo annunciato
vale quanto uno trovato.
Quel che sembra debolezza
da doman divien prodezza.
Questa è la democrazia?
E in Italia votano chi?
Chi di più le spara grosse
e men mostra la vergogna
del passato e del presente;
chi più mostra faccia tosta
e un sorriso accattivante.
Oh ma noi non siamo i soli,
siamo in buona compagnia.
Se facessimo una riffa?
Senza stare a perder tempo
a seguire convenzioni;
sarem forse defraudati
delle partecipazioni?
Risparmiando le elezioni
e il balletto che consegue,
quante pagine il giornale,
e poi, il telegiornale,
quanto tempo risparmiato,
quanti gli alberi graziati.
Ma dobbiam sentirci parte
della rappresentazione,
altrimenti non sta bene.
Decidon sempre gli stessi,
ma a noi tocca l'illusione,
di decider qualche cosa,
e dobbiamo essere contenti
della parte che giochiamo:
quella dei sempre più fessi.
Milano 4 Settembre 2008
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