sabato, agosto 27, 2011

Innalzare l'età per la patente insieme all'età pensionabile.

Tra le tante misure della manovra finanziaria di quest'agosto 2011 l'innalzamento dell'eta pensionabile sembra in qualche modo imprescindibile, visto l'aumento della speranza di vita. Al contempo sembra che, nonostante l'abbassamento dell'età del menarca nelle ragazze (la pubertà compiuta), nel sentire comune, a giudicare da giornali e altri media, a 35 anni e oltre si sia "ragazzi" o al massimo "giovani", infatti per leggere la parola "uomo" o "donna", riferito a una persona, bisogna che abbia almeno oltre 40 anni.

Se si spulciano le statistiche si vede che la percentuale di incidenti in cui sono coinvolti 18-21enni è del 15% (sarebbe interessante sapere in che percentuale la colpa è loro, ma questo dato con la lentezza dei giudizi è irraggiungibile).

Salta subito all'occhio che tale fascia di età è particolarmente a rischio, infatti, se tutte le fasce di età avessero lo stesso tasso di icidentalità 15% 21-24enni, 15% 24-27enni, 15% 27-30enni, 15% 30-33enni, 15% 33-36enni, resterebbe solo il 10% per i 36-39enni, e superata quell'età saremmo salvi!

Risulta chiaro quindi che dare la patente a questi giovani, che fino a quel momento sono stati solo un costo per la società, è inammissibile, non solo queste giovani vite spezzate sono un investimento a fondo perduto, ma molti di loro rimangono invalidi a lungo e rappresentano un debito per decine e decine di anni, anche oltre mezzo secolo, per la società nel suo complesso.

Se la politica si riferisce ai 30-40enni come "bamboccioni", se un uomo di 38 anni è definito un "ragazzo" o una donna "ragazza" (qui sul Riformista) sui giornali, dare la patente a un 18enne è come dare il porto d'armi a un dodicenne.

Per chiudere il cerchio sarebbe opportuno, probabilmente, portare l'età per condurre ciclomotori a 18 anni, rendendo obbligatorio il conseguimento della patente, credo che si diminuirebbe sostanzialmente il numero di morti 18-21enni visto che, nella maggior parte dei casi, questi incidenti avvengono con l'auto piena (quanto conti avere un pubblico, spesso di età maggiore, per guidare spericolatamente potrebbe dircelo, forse, uno studio apposito, ma leggendo i giornali questa ipotesi ha un senso).

sabato, agosto 20, 2011

Alfonso Papa, il carcere e i fatti di sangue.

In questo articolo si cita una lettera scritta dal deputato Alfonso Papa in cui egli, a proposito della sua adesione alla giornata di sciopero della fame e della sete, indetto dai radicali per sensibilizzare il parlamento sulla situazione delle carceri italiane, tra l'altro scrive:
«Lo avrei fatto comunque. Ma il destino ha voluto che lo abbia fatto come primo parlamentare consegnato da presunto innocente, in stato di custodia cautelare, per fatti non di sangue, alle patrie galere».
Di nuovo tocca sentire questo appello contro la detenzione per fatti non di sangue.
Tocca citare Al Capone, che fu condannato per evasione fiscale, unico reato che si riuscì a provare contro di lui.
Il partito cui appartiene (apparteneva?)il parlamentare A.Papa si è distinto per la depenalizzazione del reato di falso in bilancio e altre amenità siffatte.
Che importa se i reati economici mettono in ginocchio le famiglie dei risparmiatori, se fanno fallire aziende e mandano a casa i lavoratori il carcere, secondo questa logica, il carcere tocca solo a coloro che commettono fatti di sangue, per carità, la violenza è sempre da condannare, chiunque la pratichi però, non fatti salvi i "tutori dell'ordine".
Che dire poi di politici e amministratori che facilitano gli affari della criminalità organizzata? Sono o non sono responsabili dei fatti di sangue che le organizzazioni criminali commettono per assicurarsi la supremazia nel terrotorio o per intimidire chi non si piega?

giovedì, agosto 18, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica 4a parte

Finalmente la più volte suggerita tassa sulle transazioni finanziarie sembra avere padre e madre, Sarkozy e Merkel.

Si tratta di capire cosa si intenda, si sono sentite ipotesi diverse da quando se ne iniziò a parlare.

Voglio riferirmi solo alla realtà italiana in quanto non conosco a sufficenza il regime fiscale degli altri paesi, se si portasse la tassazione del "capital gain" allo stesso livello di quello che sembra diventare la nuova aliquota, cioè il 20%, sarebbe cosa ragionevole e utile.

La tassazione degli interessi di qualunque origine al 20% è vero non inciderebe sul debito pubblico in quanto, come si è già detto, i mercati ragionano sul netto, quindi i BOT e i BTP, come i CCT, dovrebbero offrire un tasso di interesse maggiore, ma la tassazione riguarderebbe anche le obbligazioni societarie di qualunque tipo e da qui potrebbe venire un guadagno per lo stato, ma, cosa più importante a mio avviso, aumentando contestualmente anche la tassazione sul "capital gain" si potrebbe avere un nuovo cespite senza complicare i calcoli ai risparmiatori e mantenendo l'attuale uguaglianza di regime fiscale tra risparmiatori "cassettisti" e risparmiatori "attivi".

Si potrebbe, invece, colpire in qualche modo gli speculatori, con imposte fisse su ogni operazione ad es., ma così si colpirebbero in misura significativamente maggiore i piccoli operatori, oppure si potrebbe, se proprio non si può o non si vuole impedire del tutto le operazioni speculative, tassare il Capital Gain effettuato in giornata al 50% e al 45% l'"over night" al 40% quello entro la settimana e al 30% quello entro il mese.

Una operazione del genere potrebbe, sottolineo potrebbe, ridurre la volatilità dei mercati che tanto ha spaventato, e spaventa, i piccoli risparmiatori che hanno abbandonato i mercati e continuano a farlo anche rivolgendosi a beni rifugio come l'oro.

In ogni caso, anche se non si riuscisse a ridurre la volatilità dei mercati lo stato potrebbe avere un cespite interessante.

lunedì, agosto 15, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica 3a parte

Prendiamo atto che Francia, Spagna, Belgio e Italia hanno, da alcuni giorni, vietato le vendite allo scoperto, qui il corriere.it scrive di studi di diverse istituzioni sulla relazione tra attività solare e "ogni sorta di eventi" secondo il citato articolo, anche crisi borsistiche e finanziarie.

"Ammesso e non concesso", come diceva Totò, che tali relazioni esistano, serviva una prova in più dell'irrazionalità dei mercati?

Ma soprattutto serve ancora una prova per dimostrare l'irrazionalità delle istituzioni regolatrici dei mercati e dei governi che devono legiferare in proposito?

Dato che ogni operatore tende a massimizzare il proprio profitto e che il mercato è finito (nel senso che non è infinito) quindi ogni plus ricavato da qualcuno corrisponde a un minus di qualcun altro, che necessità c'è di strumenti capaci di moltiplicare le possibilità di alterazione del mercato come le vendite allo scoperto?

Farò un esempio: sono purtroppo un fumatore anziano e, da qualche tempo, accendersi una sigaretta è diventato sempre più complicato, gli accendini hanno meccanismi sempre più duri, per evitare che siano accesi dai bambini, e mi tocca a volte usare due dita per azionarli. Sembra così difficile trovare il nesso con le vendite allo scoperto?

Mi sembra che strumenti come i "future" e le vendite allo scoperto o le leve finanziarie ad es. avessero motivazioni alla loro creazione, che in parte non esistono più, o che una mutata attenzione al principio di precauzione dovrebbe spingerci a riconsiderare, proprio come gli accendini, che un tempo dovevano rispondere al principio di comodità d'uso e ora devono incorporare la risposta ad altre esigenze come la non utilizzabilità da parte di soggetti non idonei: i bambini.

Sono riuscito a spiegarmi?

Le ragioni d'essere degli strumenti citati avrebbero dovuto essere stabilizzazione e prevedibilità dei prezzi agricoli da una parte, stabilizzazione dei prezzi azionari dall'altra, con possibilità di mettere freno alla salita dei prezzi causata dagli acquisti "da entusiasmo" dando la possibilità agli operatori di operare nei due sensi, acquisto e vendita, senza il vincolo del possesso che condizionerebbe la vendita ad un preventivo acquisto.

Ma, come innumerevoli esempi del passato ci dovrebbero avere insegnato, i mercati e gli operatori finanziari non hanno la visione di lungo periodo e la capacità di discernimento, e l'etica, che dovrebbero distinguere un adulto da un bambino, quindi, come ci attrezziamo perchè sia difficile per un bambino accendere un accendino, dovremmo mettere paletti alla possibilità di chi opera in questi campi di mettere in atto disastri planetari in base a "rumors" di borsa.

Allo stato attuale troppi operatori finanziari (oltretutto incoraggiati, in alcuni stati, da meccanismi fiscali premianti) sono in condizione, in base ad aspettative, più o meno diffuse, o ai citati "rumors" di borsa ( addirittura creandoli) di causare crisi che incidono pesantemente sui mercati e indirettamente possono causare la scomparsa di interi settori produttivi in determinate aree o carestie in intere macroregioni o addirittura planetarie, con un costo incalcolabile per la collettività in termini di sofferenza e, in termini economici, molto superiore ai benefici ricavati dagli speculatori che tale crisi hanno scatenato.

La manovra dovrebbe contenere qualche novità in questo campo, almeno un progetto di concertazione internazionale per porre un freno alle distorsioni che i meccanismi citati causano sui mercati.

Invece le misure sono, come al solito, contingenti.

domenica, agosto 14, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica 2a parte

Proseguo l'esame della manovra e di ciò che sento e leggo su di essa, qui G.A. Stella e S. Rizzo su "corriere.it" vedono già ridursi a "dose omeopatica" il numero di province abolite, buon segno, almeno culturale, forse il concetto "dose omopatica uguale aria fritta" sta facendosi strada, ma lasciamo perdere l'omeopatia e parliamo di cose serie.

Nella prima puntata scrivevo che se non si aboliscono le province, ma le si lascia titolari di servizi e poteri, è necessario che siano distribuite sul territotio in modo tale da essere raggiungibili in tempi e modi ragionevoli e ciò in base alla conformazione del territorio e a vie e mezzi di comunicazione, più che in base alla popolazione totale, tale ragionevole obiezione non sarebbe stato difficile immaginarla e infatti la lista delle province da abolire, secondole dichiarazioni di vari esponenti della stessa maggioranza, manifestate con vari distinguo, pare già scesa da 37 a 22.

Il capitolo dei comuni da accorpare, scrivono bibì e bibò (con simpatia, sia chiaro), è un altro esempio di "zuccherino propagandistico" e hanno ragione, si è fatto entrare nel computo delle poltrone da eliminare anche i consiglieri di comuni piccoli e piccolissimi, che sovente svolgono i loro compiti senza retribuzione e spesso con aderenza alle esigenze locali e spirito di sacrificio, accorpando tali comuni si potrebbe avere proprio l'effetto di distaccare gli amministratori dagli amministrati e invece di due o tre o quattro comuni a costo totale X averne uno solo a costo 2X, proprio perché, a quel punto, il distacco tra gli amministratori e i cittadini non giustificherebbe più la rinuncia da parte dei primi alle indennità come non di rado accade nei piccolissimi centri.

Pare che deputati e senatori pagheranno non il 10% ma il 20% di contributo di solidarietà per i redditi che superano i 150mila €, i nostri Rizzo e Stella ci informano che il 45% dei senatori e il 60% dei deputati non arrivano a quella cifra in quanto i loro introiti di eletti non rientrano interamente nei redditi tassabili, ma anzi ne sono in gran parte esenti.

Evidentemente i nostri politici non si rendono ancora conto che l'ascensore è pieno e le loro puzzette si sentono subito, oppure continuano a fare affidamento sui voti di scambio e contano sulla loro intangibilità.

La "severa misura di rigore" con cui si "costituzionalizzerebbe" l'obbligo di pareggio darebbe un segnale ai mercati, secondo l'ineffabile ministro Tremonti, peccato che ci si rida sopra anche davanti alle macchinette del caffè in qualunque ufficio, ma la Costituzione non dice già che ogni previsione di spesa deve essere coperta da risorse certe, il Presidente della Repubblica non deve rinviare alle camere le leggi che non siano coperte?

Allora ci stiamo a coglionare? E poi la stessa crisi che ha bloccato gli USA le scorse settimane non è stata causata da una rigidità di sistema analoga?

Bisogna pensare a non fare spese che eccedano le entrate nel momento in cui si pianificano le uscite, ma, nel momento in cui per qualche accidente o contingenza qualcosa non torni, non ci si può fermare, paralizzati dal terrore di questa norma, in preda al panico, si deve poter pianificare un rientro in tempi ragionevoli.

Leggi capestro come quella degli USA possono avere effetti un po' come quei programmi automatici dei fondi d'investimento ad es. che, se un titolo ha fluttuazioni superiori a un range prefissato, vendono in automatico tutto e sono stati causa di crolli memorabili. Si tratta di fenomeni paragonabili al superamento di un argine di un fiume, se le piene sono sotto un certo livello gli argini vanno benissimo, ma se lo superano, la forza del fiume costretto si scatena più violenta che mai e la massa della sua acqua si carica della terra dell'argine che disgrega e in pochi istanti moltiplica la sua massa e la sua forza distruttrice, giungendo dove non sarebbe arrivata, se avesse potuto espandersi nel suo naturale letto di piena, man mano che l'acqua gli giungeva.

Si parla tanto di privatizzazioni e non si rileva la contraddizione? Qual è l'azienda che non prevede di poter chiudere una trimestrale in passivo? O un bilancio annuale? Certo in una azienda sana si dovrebbe correre ai ripari per tempo, proprio come avrebbero dovuto fare i nostri governanti, invece di illuderci che bastasse incrociare gli indici a braccia tese e sputare contro le società di rating (che di colpe ne hanno tante).

sabato, agosto 13, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica. 1a parte

Avevo pensato per questo post a un vecchio proverbio "Il medico pietoso fa il malato canceroso", ma mi sono reso conto che, nel caso dell'Italia, il ruolo di medico dovrebbe toccare al governo, che però è stato anche tra gli agenti patogeni dell'attuale malattia, quindi ho ripiegato su un neutro "La manovra"

Intanto come prima osservazione: si sarebbe potuto esercitare un prelievo fiscale sulle seconde case almeno (se non sulle prime) e sulle terze e oltre, specialmente se non affittate. Il discorso non riguarderebbe solo le case di persone fisiche, ma anche e in particolare, le case di società, che vengono tenute sfitte in attesa di una ripresa del mercato immobiliare (con crisi di questo tipo i tassi potrebbero restare bassi a lungo, vedi USA, e i capitali che rappresentano resterebbero immobilizzati al di fuori del circuito economico, senza produrre niente altro che interessi per le banche che hanno finanziato i costruttori).

Poi si sarebbe potuto varare una vera tassa straordinaria di solidarietà, con una patrimoniale, una tassa cioè in percentuale sui patrimoni e non sul reddito (sappiamo troppo bene come si evadano le tasse sul reddito), cosa a cui ci si dovrà rassegnare prima o poi, ma che, fatta ora (meglio sarebbe stato farla tre anni fa, invece di continuare a dire che l'Italia era... inutile citare chi vuole ricorda), avrebbe un senso forte di segnale ai mercati di volontà di abbassamento in tempi brevi del debito pubblico (in quanto l'introito dovrebbe servire proprio a ridurre i titoli pubblici in circolazione) con conseguente diminuzione sostanziosa del passivo di bilancio annuale per interessi sul debito stesso (sia per riduzione del capitale da retribuire sia per un abbassamento dei tassi, conseguente alla ripristinata fiducia dei mercati).

Altro capitolo interessante è quello della tracciabilità delle transazioni, il limite stabilito è di 2500 €, di gran lunga troppo alto, anche soltanto per cercare di ridurre gli affitti in nero, che in gran parte sono di ammontare inferiore.

Mi sembra di ricordare che il 2° governo Prodi stabilì un limite di 5000€ per le transazioni in contanti e il 4° governo Berlusconi, insediato a maggio, provvide, già prima dell'estate, a elevare tale limite a 12.500€, adesso tale limite viene portato a 2500€, un mio commento mi pare inutile.

Ma ricordo anche un altro campo di applicazione di norme antievasione, ad es. l’art. 35 del D.L. n. 223/2006, in cui si stabilivano limiti ai pagamenti in contanti ai professionisti che, nel giro di due anni, si sarebbero ridotti da 1000€ a 100€, tutti i pagamenti eccedenti tali limiti avrebbero dovuto essere fatti su cc del professionista. Queste norme vennero abrogate sempre dal 4° gov. Berlusconi con il medesimo decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.

Cosa aspettarsi da un parlamento, e segnatamente da una maggioranza, che è formata in gran parte da avvocati, commercialisti e medici?

Ma a segnare il periodo del DL citato ci furono, dichiarazioni del Presidente del Consiglio in cui egli rappresentava la sua "comprensione" se non "giustificazione" dell'evasione a fronte dell'elevata pressione fiscale, seguirono leggi che depenalizzarono il falso in bilancio e altre misure, tanto contradditorie che l'evasore fiscale totale non rischia il carcere che invece rischia chi fa dichiarazioni infedeli.

Pare che salterà anche la tracciabilità dei rifiuti, il SISTRI, il ministro Prestigiacomo se ne è lamentata all'uscita dal Consiglio dei Ministri. Diversi sono gli ordini di problemi, uno è stato richiamato dal ministro all'ambiente, il favore fatto alle ecomafie, un altro è lo spreco enorme di risorse che le aziende hanno messo in campo per attrezzarsi, non ultimo, poi, i posti di lavoro che si erano creati per sviluppare e gestire il sistema, non è in questo modo che si incoraggiano aziende e cittadini ad attrezzarsi per rispondere alle leggi dello stato, così facendo si aspetterà sempre l'ultimo momento, confidando nell'immancabile rinvio dei termini, come i governi di ogni colore ci hanno abituato da decenni (vedi quote latte).

Riguardo ai principi su cui ci si è basati per decidere le Province da abolire ci sarebbe da discutere, non volendo abolire l'istituto Province in sé sarebbe stato opportuno, più che basarsi sul numero di cittadini, basarsi sul tipo di territorio e sulle linee di comunicazione che collegano il territorio al centro provinciale, infatti la provincia, fin tanto che sia sede di autorità e servizi, deve essere raggiungibile in tempi e modi ragionevoli dai cittadini del territorio di cui è a capo. Se i nostri politici non fossero abituati a muoversi con elicotteri di servizio, si renderebbero subito conto che ha molto meno senso ad es. la provincia Monza e Brianza che non alcune delle province di località montuose e delle isole, inutile parlare di deburocratizzazione e produttività se poi bisogna pernottare fuori per fare un documento o svolgere una pratica nel capoluogo.

Qualcuno ha criticato l'esclusione dei titoli pubblici dall'aumento del prelievo fiscale dal 12,5% al 20%, ma occorre ricordare che i mercati ragionano sul netto e non sul lordo e quindi si tratterebbe di incassare di più solo per dover offrire tassi maggiori? Quindi si tratterebbe di fare una mossa del genere su base europea, ma solo per dare una dimostrazione di unione e concertazione vera ai mercati, associando la misura ad altre che omogenizzino i trattamenti fiscali di cittadini e imprese su base europea come passo verso una unione che proceda verso una maggiore armonizzazione delle scelte di politica economica, smettendo di cercare di proporsi, come hanno fatto in tempi recenti ad es. Gran Bretagna e Irlanda, ma non solo, quasi piazze off shore, non è più tempo di scelte di concorrenza miope tra gli stati dell'Unione. Riusciranno i governanti d'Europa, prima o poi, a guardare lontano, come fecero i loro predecessori, o continueranno a cercare soltanto di non pestare le cacche, perdendo la strada?

giovedì, agosto 11, 2011

Boiron minaccia querele ai blogger, facevano così anche la multinazionali del tabacco.

Questo post per esprmere solidarietà a Blogzero e al suo autore che ha dovuto togliere dai suoi post le immagini delle sostanze vendute dalla Boiron come "farmaci" omeopatici in seguito a minacce di querela.
Come ben sappiamo affrontare una causa in Italia, anche con la certezza di vincerla, è cosa che conviene solo a chi ha un uffico legale che comunque deve pagare, lavori o non lavori, quindi bene ha fatto il buon blogger a piegarsi al dictat.
Ma non è detto che tutto ciò torni a beneficio della Boiron, infatti d'ora in poi periodicamente tornerò sull'impostura dell'omeopatia e sui profittatori della comune imbecillità umana.
A questo proposito vorrei ricordare ai fautori dell'omeopatia che, in qualunque bicchiere d'acqua, di qualunque fiume, almeno 20 gocce d'acqua sono venute in contatto con qualunque principio attivo della farmacopea omeopatica, trasformando così un bicchiere d'acqua di fiume in farmaco omeopatico polivalente 30Ch o 1000K, cioè la diluizione più efficace per le peggiori patologie secondo il principio della minima concentrazione che equivarrebbe al massimo effetto.
D'altronde con tutti coloro che si rivolgono ai maghi per i loro problemi d'amore e di salute e votano inquisiti e condannati per governare di cosa ci stupiamo?