martedì, dicembre 20, 2011

I saldi di fine anno nella Sanità in Convenzione


Dovete sapere che, in questo periodo, in Lombardia, numerosi ambulatori convenzionati hanno esaurito il numero di prestazioni effettuabili in convenzione, così succede che, dopo avere effettuato la prenotazione telefonica, il paziente giunga all’accettazione con la documentazione necessaria per iniziare la terapia a lungo aspettata e si senta dire "In questo periodo le prestazioni sono a pagamento, sono già due mesi che è così! Non glielo hanno detto?".
Ma il bello sta per arrivare: Non si preoccupi il costo è identico al ticket che avrebbe comunque pagato aggiunge l’ineffabile impiegata.
Le frasi tra virgolette non sono un artificio letterario, le ho sentite pronunciare dall’impiegato all’anziana, in coda di avanti a me, che aveva prenotato per telefono due mesi addietro.
A quella paziente, esente per reddito o patologia non so, fissarono così un nuovo appuntamento per il 21 Febbraio quando avranno riattivato le convenzioni.
A quel punto, quando venne il mio turno, per curiosità mi informai sul costo della terapia chiesta dalla paziente precedente e scopersi che, privatamente, aveva un costo triplo rispetto al costo del ticket.
Così ho scoperto che, in Italia, non ci sono solo due corsie per accedere alle terapie, quella del SSN e quella privata, ne esistono, negli ultimi mesi dell’anno, una terza, quella del cittadino che avrebbe diritto alla prestazione in convenzione, ma che, essendo in condizione di pagare una cifra ticket equivalente può accedere alle prestazioni scontate e una quarta, quella dell’esente che non è in condizione di pagare e che quindi non può approfittare dei saldi di fine anno.

Il 5 Marzo 2012 sul Corriere  un aggiornamento sul modo di gestire la sanità lombarda: http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_05/formigoni-don-verze-atti-su-misura-gerevini-ravizza_ea1dd1fa-6691-11e1-a7b0-749eb32f5577.shtml

venerdì, dicembre 09, 2011

Si può giudicare le Forze Armate di un paese dai meriti o dalle decorazioni dei suoi dirigenti?

Si può giudicare le Forze Armate di un paese dai meriti o dalle decorazioni dei suoi dirigenti? Mi sono posto questa domanda quando ho scoperto in questo governo di "tecnici" la presenza di un ammiraglio, ho voluto così cercare informazioni sul neo-ministro.
Decorazioni e Onoreficenze dell'attuale Ministro della Difesa dal sito del Ministero della Difesa:
-in verde ho evidenziato quelli concessi per anzianità,
-in celeste quelli concessi per merito nella difesa della Chiesa Romana,
-in rosso quelli concessi da stati esteri vari,
-in viola quelli che da quel che ho potuto capire sono riferibile a organizzazioni sportive,
-in senape quello del  Sovrano Ordine di Malta, che non può essere qualificato stato estero in quanto senza territorio, ma che gode di privilegi in quanto da alcuni stati riconosciuto soggetto internazionale, nonostante sia dipendente dalla "Santa Sede",
-in nero quelli italiani o di organizzazioni cui l'Italia partecipa o ha partecipato, connessi al servizio militare.
  • Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Merito della Repubblica italiana;
  • Croce d’oro per anzianità di servizio (40 anni);
  • Medaglia Militare al merito di lungo comando;
  • Medaglia di Bronzo per servizio di lunga navigazione nella Marina Militare (10 anni);
  • Medaglia “Mauriziana” al merito per 10 lustri di carriera militare;
  • Decorazione d’onore interforze di SMD;
  • Gran Croce con Spade dell’Ordine al Merito Melitense;
  • Commendatore con Placca dell’Ordine Equestre di S.Gregorio Magno;
  • Cavaliere di Gran Croce di Merito del “Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio”;
  • Cavaliere Grand’Ufficiale dell’Ordine Equestre di Sant’Agata (San Marino);
  • The Legion of Merit (Degree of Commander) USA;
  • Commandeur de l’ordre de la Legion d’Honneur  (FR);
  • Grand’Ufficiale dell’Ordine dell’Infante Don Enrico (PO);
  • Commandeur de l’ordre National du merite (FR);
  • Gran Croce dell’Ordine Bernardo O’Higgins (Cile);
  • Grand’Ufficiale della Virtu’ Militare con l’insegna di Guerra (RO);
  • Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito del CISM; (Consiglio Internazionale Sport Militare?)
  • Medaglia NATO per l’Operazione ISAF in Afghanistan;
  • Medaglia per la Missione ONU per il Mantenimento della Pace in Kosovo (UNMIK);
  • Medaglia Commemorativa del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta;
  • Distintivo d’Onore per Sommergibilisti.
Riassumendo:
-10 riconoscimento sono concessi da stati esteri (di questi 4 riconducibili direttamente o indirettamente al Valicano),
-4 sono riconoscimenti di anzianità di servizio, quindi hanno circa lo stesso valore dell'orologio regalato dall'azienda dopo 40 anni di lavoro,
-1 riguarda, dal quel che ho potuto ricostruire e riconosco i miei limiti, una organizzazione sportiva internazionale sia pure militare,
-2 sono riconoscimenti per missioni internazionali,
-3 sono riconoscimenti nazionali.
Se l'attività del ministro in questione è rispecchiata dalle decorazioni di cui sopra e la sua attività ripecchia quella delle nostre Forze Armate, mi piacerebbe sapere a che titolo lo Stato Italiano mantiene codeste Forze Armate, che risultano evidentemente più funzionali agli interessi di Stati esteri, piuttosto che a quello del nostro Paese, almeno giudicando dai riconoscimenti sopra citati.

martedì, novembre 22, 2011

L'utopia della riforma della giustizia con una bacchetta magica

Leggo che Giovanni Canzio, presidente della Corte di appello di Milano, ipotizza la possibilità, con una semplice legge, e non con una riforma "epocale", di riformare parzialmente la giustizia “sterilizzando la prescrizione”, fermarla cioè dopo il verdetto di primo grado.
Alcuni commentatori hanno appoggiato tale ipotesi come risolutiva per i problemi che affliggono il nostro sistema giudiziario, altri hanno messo in luce come una norma di tal fatta, isolatamente inserita nel contesto attuale, potrebbe rendere la giustizia assolutamente teorica in quanto, una volta ottenuta la condanna in primo grado e quindi ottenuto la procedibilità ad libitum su un imputato, potrebbero verificarsi casi di rinvii ripetuti e non messa a ruolo nei gradi successivi per la cronica mancanza di personale e risorse, nei casi in buona fede, e per attendere tempi e leggi migliori in altri, mantenendo l'esecutività della condanna sospesa.
Purtroppo in questo campo le ragioni (e i torti) sono da ogni parte, per cui non esiste un singolo provvedimento che possa agire come un lievito, o se si vuole come un catalizzatore, per mutare l'essenza di questa nostra giustizia malata. Ci sono magistrati attivi, coerenti con la loro missione e il dettato costituzionale e ci sono magistrati immersi nella melassa della "classe dirigente" locale e nazionale che non possono (non vogliono?), liberarsi dai legami con essa. Quante volte importanti processi si sono arenati nel "porto delle nebbie" (il palazzo di giustizia di Roma)? Quante volte la Corte di Cassazione ha bocciato sentenze su cavilli rivelatisi poi inconsistenti? Quante volte dei magistrati hanno formalmente emesso condanne esemplari, ma sostenute da motivazioni che sembravano fatte apposta per essere bocciate appunto in Cassazione, mentre la prescrizione avanzava? Quanti sono i Palazzi di Giustizia sotto organico? Quanti sono i banchetti e le cerimonie a cui partecipano i dirigenti di Procure e Tribunali, immergendosi in quella melassa di legami informali con politici e imprenditori, che sarà poi difficile perseguire con afficacia e imparzialità quando delinquono, e purtroppo pare che lo facciano spesso? Questo non vuole dire che non si possa fare niente, da qualche parte bisogna cominciare, ma non si pensi di cavarsela con così poco, un articoletto di legge sulla prescrizione, bisogna rendere responsabili i giudici per errori ed omissioni, se non civilmente, almeno dal punto di vista di carriera, invece allo stato dei fatti i casi di magistrati puniti dal CSM sono, diciamo, esigui, per carità di patria. Capitolo a parte per gli avvocati, che andrebbero puniti già soltanto per il tentativo di applicare strategie dilatorie, che appunto questa proponenda norma renderebbe inutili (per il cliente) oltre la prima istanza, salvo il caso, ovviamente, di cliente facoltoso e anziano, che potrebbe in ogni caso riuscire ad arrivare a fine vita senza vedersi limitare la libertà, ricorrendo a tutti i gradi di giudizio. Da qui la necessità comunque di porre freno alle tecniche dilatorie nei processi.
Nell'amministrazione della giustizia, come nell'insegnamento, come in ogni altra parte della pubblica amministrazione, andrebbe applicato il criterio del controllo da parte dell'utente, le grandi aziende serie hanno dei sistemi per controllare l'efficacia del loro apparato nel soddisfare le esigenze del cliente, in tutti i campi della pubblica amministrazione bisognerebbe trovare il modo di valutare l'efficacia del servizio e di chi ci lavora.
Ovviamente è particolarmente difficile trovare il modo di valutare il lavoro di un magistrato, ma sarebbe possibile mutuare alcune metodologie di valutazione dalla scuola, ad esempio la valutazione da parte degli utenti a distanza di alcuni anni dal servizio prestato, quando si siano almeno parzialmente sopite le emozioni di eventuali valutazioni negative o condanne e comunque, naturalmente occorrerebbero numeri sufficentemente grandi per effettuare valutazioni valide.
In ogni caso è assolutamente necessario che chiunque sia sotto il controllo di qualcun altro e che gli utenti siano in tale circuito.

giovedì, novembre 10, 2011

Mario Monti sarà uno statista o addirittura un eroe?

Come illustra bene Piergiorgio Odifreddi qui la nomina di Mario Monti contraddice la lettera della Costituzione che indica come possibili nominati senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica chi abbia "illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario" non mi risulta che sia il caso di Mario Monti.

Forse, in un momento così difficile, il Presidente della Repubblica ha pensato che, come accadde per un governo Prodi, se non vado errando, anche un voto di un senatore a vita possa determinare la sopravvivenza di un governo, ma una cosa è la sopravvivenza, altra la sua efficacia.

Se Monti ha una concezione della politica alta, come richierebbe il momento per sostenere l'incarico di cui si parla, dovrebbe, a mio parere, rifiutare la nomina, credo che abbia pensioni, emolumenti e capitali sufficenti per vivere con agio, non credo che gli necessiti questo introito, quindi dovrebbe con questo gesto segnare la discontinuità con il passato, tanto per avere un minimo di credibilità di fronte agli italiani, cui dovrà far digerire, probabilmente, le medicine che prescrive l'ideologia dell'ambiente da cui proviene.

Se Monti invece avesse una tempra da statista si muoverebbe coraggiosamente contro gli sprechi, ma anche contro la finanza e le sue speculazioni, contro i paradisi fiscali in cui società e privati occultano i loro profitti evadendo, o eludendo, le tasse, senza curarsi di un suo eventuale futuro politico.

Se Monti avesse tempra d'eroe metterebbe mano agli ordini professionali, eliminerebbe i notai (in molti paesi non esistono) e liberalizzerebbe le licenze dei taxi.

Se Monti avesse istinti suicidi semplificherebbe la legislazione fiscale e renderebbe inutile il ricorso ai commercialisti per il 90% degli italiani.

Io, nel mio piccolo, mi auguro che sia almeno uno statista, ma sogno che sia un eroe.

mercoledì, novembre 02, 2011

Tempismo nuclearista

In questo post Sylvie Coyaud, il 31 Ottobre, scriveva un aggiornamento sulla centrale di Fukushima, un commento, a firma Luca Bertagnolio - Futuro Nucleare, plaudihttp://www.blogger.com/img/blank.gifva la scientificità e correttezza dell'articolo, con 4 osservazioni che bisogna leggere 8-).

Io non ho nessuna formazione di fisica nucleare, ma alcune di tali osservazioni mi sono sembrate azzardate, così ho fatto un commento ironico sulla conoscenza di ciò che stava avvenendo nel nocciolo da parte del sig Bertagnolio, purtroppo stamani i media mi hanno dato ragione proprio sul punto cardine: si sospetta che nel nocciolo del reattore due si sia sviluppata una reazione di fissione (più o meno breve) e che questa abbia causato la liberazione di Xeno 133 e 135 (gas con tempo di decadimento assai breve, meno di 6 giorni uno e meno di 10 ore l'altro) che sarebbe, di tale recente fissione, un indice piuttosto sicuro.

Io non ho sfere di cristallo per sapere cosa sia accaduto, stia accadendo o possa accadere in quei noccioli, più o meno fusi, ma che si picchino di saperlo codesti nuclearisti, non può che fare sorridere chi, come me, non è stato abbastanza amato dagli dei da morire giovane.

sabato, agosto 27, 2011

Innalzare l'età per la patente insieme all'età pensionabile.

Tra le tante misure della manovra finanziaria di quest'agosto 2011 l'innalzamento dell'eta pensionabile sembra in qualche modo imprescindibile, visto l'aumento della speranza di vita. Al contempo sembra che, nonostante l'abbassamento dell'età del menarca nelle ragazze (la pubertà compiuta), nel sentire comune, a giudicare da giornali e altri media, a 35 anni e oltre si sia "ragazzi" o al massimo "giovani", infatti per leggere la parola "uomo" o "donna", riferito a una persona, bisogna che abbia almeno oltre 40 anni.

Se si spulciano le statistiche si vede che la percentuale di incidenti in cui sono coinvolti 18-21enni è del 15% (sarebbe interessante sapere in che percentuale la colpa è loro, ma questo dato con la lentezza dei giudizi è irraggiungibile).

Salta subito all'occhio che tale fascia di età è particolarmente a rischio, infatti, se tutte le fasce di età avessero lo stesso tasso di icidentalità 15% 21-24enni, 15% 24-27enni, 15% 27-30enni, 15% 30-33enni, 15% 33-36enni, resterebbe solo il 10% per i 36-39enni, e superata quell'età saremmo salvi!

Risulta chiaro quindi che dare la patente a questi giovani, che fino a quel momento sono stati solo un costo per la società, è inammissibile, non solo queste giovani vite spezzate sono un investimento a fondo perduto, ma molti di loro rimangono invalidi a lungo e rappresentano un debito per decine e decine di anni, anche oltre mezzo secolo, per la società nel suo complesso.

Se la politica si riferisce ai 30-40enni come "bamboccioni", se un uomo di 38 anni è definito un "ragazzo" o una donna "ragazza" (qui sul Riformista) sui giornali, dare la patente a un 18enne è come dare il porto d'armi a un dodicenne.

Per chiudere il cerchio sarebbe opportuno, probabilmente, portare l'età per condurre ciclomotori a 18 anni, rendendo obbligatorio il conseguimento della patente, credo che si diminuirebbe sostanzialmente il numero di morti 18-21enni visto che, nella maggior parte dei casi, questi incidenti avvengono con l'auto piena (quanto conti avere un pubblico, spesso di età maggiore, per guidare spericolatamente potrebbe dircelo, forse, uno studio apposito, ma leggendo i giornali questa ipotesi ha un senso).

sabato, agosto 20, 2011

Alfonso Papa, il carcere e i fatti di sangue.

In questo articolo si cita una lettera scritta dal deputato Alfonso Papa in cui egli, a proposito della sua adesione alla giornata di sciopero della fame e della sete, indetto dai radicali per sensibilizzare il parlamento sulla situazione delle carceri italiane, tra l'altro scrive:
«Lo avrei fatto comunque. Ma il destino ha voluto che lo abbia fatto come primo parlamentare consegnato da presunto innocente, in stato di custodia cautelare, per fatti non di sangue, alle patrie galere».
Di nuovo tocca sentire questo appello contro la detenzione per fatti non di sangue.
Tocca citare Al Capone, che fu condannato per evasione fiscale, unico reato che si riuscì a provare contro di lui.
Il partito cui appartiene (apparteneva?)il parlamentare A.Papa si è distinto per la depenalizzazione del reato di falso in bilancio e altre amenità siffatte.
Che importa se i reati economici mettono in ginocchio le famiglie dei risparmiatori, se fanno fallire aziende e mandano a casa i lavoratori il carcere, secondo questa logica, il carcere tocca solo a coloro che commettono fatti di sangue, per carità, la violenza è sempre da condannare, chiunque la pratichi però, non fatti salvi i "tutori dell'ordine".
Che dire poi di politici e amministratori che facilitano gli affari della criminalità organizzata? Sono o non sono responsabili dei fatti di sangue che le organizzazioni criminali commettono per assicurarsi la supremazia nel terrotorio o per intimidire chi non si piega?

giovedì, agosto 18, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica 4a parte

Finalmente la più volte suggerita tassa sulle transazioni finanziarie sembra avere padre e madre, Sarkozy e Merkel.

Si tratta di capire cosa si intenda, si sono sentite ipotesi diverse da quando se ne iniziò a parlare.

Voglio riferirmi solo alla realtà italiana in quanto non conosco a sufficenza il regime fiscale degli altri paesi, se si portasse la tassazione del "capital gain" allo stesso livello di quello che sembra diventare la nuova aliquota, cioè il 20%, sarebbe cosa ragionevole e utile.

La tassazione degli interessi di qualunque origine al 20% è vero non inciderebe sul debito pubblico in quanto, come si è già detto, i mercati ragionano sul netto, quindi i BOT e i BTP, come i CCT, dovrebbero offrire un tasso di interesse maggiore, ma la tassazione riguarderebbe anche le obbligazioni societarie di qualunque tipo e da qui potrebbe venire un guadagno per lo stato, ma, cosa più importante a mio avviso, aumentando contestualmente anche la tassazione sul "capital gain" si potrebbe avere un nuovo cespite senza complicare i calcoli ai risparmiatori e mantenendo l'attuale uguaglianza di regime fiscale tra risparmiatori "cassettisti" e risparmiatori "attivi".

Si potrebbe, invece, colpire in qualche modo gli speculatori, con imposte fisse su ogni operazione ad es., ma così si colpirebbero in misura significativamente maggiore i piccoli operatori, oppure si potrebbe, se proprio non si può o non si vuole impedire del tutto le operazioni speculative, tassare il Capital Gain effettuato in giornata al 50% e al 45% l'"over night" al 40% quello entro la settimana e al 30% quello entro il mese.

Una operazione del genere potrebbe, sottolineo potrebbe, ridurre la volatilità dei mercati che tanto ha spaventato, e spaventa, i piccoli risparmiatori che hanno abbandonato i mercati e continuano a farlo anche rivolgendosi a beni rifugio come l'oro.

In ogni caso, anche se non si riuscisse a ridurre la volatilità dei mercati lo stato potrebbe avere un cespite interessante.

lunedì, agosto 15, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica 3a parte

Prendiamo atto che Francia, Spagna, Belgio e Italia hanno, da alcuni giorni, vietato le vendite allo scoperto, qui il corriere.it scrive di studi di diverse istituzioni sulla relazione tra attività solare e "ogni sorta di eventi" secondo il citato articolo, anche crisi borsistiche e finanziarie.

"Ammesso e non concesso", come diceva Totò, che tali relazioni esistano, serviva una prova in più dell'irrazionalità dei mercati?

Ma soprattutto serve ancora una prova per dimostrare l'irrazionalità delle istituzioni regolatrici dei mercati e dei governi che devono legiferare in proposito?

Dato che ogni operatore tende a massimizzare il proprio profitto e che il mercato è finito (nel senso che non è infinito) quindi ogni plus ricavato da qualcuno corrisponde a un minus di qualcun altro, che necessità c'è di strumenti capaci di moltiplicare le possibilità di alterazione del mercato come le vendite allo scoperto?

Farò un esempio: sono purtroppo un fumatore anziano e, da qualche tempo, accendersi una sigaretta è diventato sempre più complicato, gli accendini hanno meccanismi sempre più duri, per evitare che siano accesi dai bambini, e mi tocca a volte usare due dita per azionarli. Sembra così difficile trovare il nesso con le vendite allo scoperto?

Mi sembra che strumenti come i "future" e le vendite allo scoperto o le leve finanziarie ad es. avessero motivazioni alla loro creazione, che in parte non esistono più, o che una mutata attenzione al principio di precauzione dovrebbe spingerci a riconsiderare, proprio come gli accendini, che un tempo dovevano rispondere al principio di comodità d'uso e ora devono incorporare la risposta ad altre esigenze come la non utilizzabilità da parte di soggetti non idonei: i bambini.

Sono riuscito a spiegarmi?

Le ragioni d'essere degli strumenti citati avrebbero dovuto essere stabilizzazione e prevedibilità dei prezzi agricoli da una parte, stabilizzazione dei prezzi azionari dall'altra, con possibilità di mettere freno alla salita dei prezzi causata dagli acquisti "da entusiasmo" dando la possibilità agli operatori di operare nei due sensi, acquisto e vendita, senza il vincolo del possesso che condizionerebbe la vendita ad un preventivo acquisto.

Ma, come innumerevoli esempi del passato ci dovrebbero avere insegnato, i mercati e gli operatori finanziari non hanno la visione di lungo periodo e la capacità di discernimento, e l'etica, che dovrebbero distinguere un adulto da un bambino, quindi, come ci attrezziamo perchè sia difficile per un bambino accendere un accendino, dovremmo mettere paletti alla possibilità di chi opera in questi campi di mettere in atto disastri planetari in base a "rumors" di borsa.

Allo stato attuale troppi operatori finanziari (oltretutto incoraggiati, in alcuni stati, da meccanismi fiscali premianti) sono in condizione, in base ad aspettative, più o meno diffuse, o ai citati "rumors" di borsa ( addirittura creandoli) di causare crisi che incidono pesantemente sui mercati e indirettamente possono causare la scomparsa di interi settori produttivi in determinate aree o carestie in intere macroregioni o addirittura planetarie, con un costo incalcolabile per la collettività in termini di sofferenza e, in termini economici, molto superiore ai benefici ricavati dagli speculatori che tale crisi hanno scatenato.

La manovra dovrebbe contenere qualche novità in questo campo, almeno un progetto di concertazione internazionale per porre un freno alle distorsioni che i meccanismi citati causano sui mercati.

Invece le misure sono, come al solito, contingenti.

domenica, agosto 14, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica 2a parte

Proseguo l'esame della manovra e di ciò che sento e leggo su di essa, qui G.A. Stella e S. Rizzo su "corriere.it" vedono già ridursi a "dose omeopatica" il numero di province abolite, buon segno, almeno culturale, forse il concetto "dose omopatica uguale aria fritta" sta facendosi strada, ma lasciamo perdere l'omeopatia e parliamo di cose serie.

Nella prima puntata scrivevo che se non si aboliscono le province, ma le si lascia titolari di servizi e poteri, è necessario che siano distribuite sul territotio in modo tale da essere raggiungibili in tempi e modi ragionevoli e ciò in base alla conformazione del territorio e a vie e mezzi di comunicazione, più che in base alla popolazione totale, tale ragionevole obiezione non sarebbe stato difficile immaginarla e infatti la lista delle province da abolire, secondole dichiarazioni di vari esponenti della stessa maggioranza, manifestate con vari distinguo, pare già scesa da 37 a 22.

Il capitolo dei comuni da accorpare, scrivono bibì e bibò (con simpatia, sia chiaro), è un altro esempio di "zuccherino propagandistico" e hanno ragione, si è fatto entrare nel computo delle poltrone da eliminare anche i consiglieri di comuni piccoli e piccolissimi, che sovente svolgono i loro compiti senza retribuzione e spesso con aderenza alle esigenze locali e spirito di sacrificio, accorpando tali comuni si potrebbe avere proprio l'effetto di distaccare gli amministratori dagli amministrati e invece di due o tre o quattro comuni a costo totale X averne uno solo a costo 2X, proprio perché, a quel punto, il distacco tra gli amministratori e i cittadini non giustificherebbe più la rinuncia da parte dei primi alle indennità come non di rado accade nei piccolissimi centri.

Pare che deputati e senatori pagheranno non il 10% ma il 20% di contributo di solidarietà per i redditi che superano i 150mila €, i nostri Rizzo e Stella ci informano che il 45% dei senatori e il 60% dei deputati non arrivano a quella cifra in quanto i loro introiti di eletti non rientrano interamente nei redditi tassabili, ma anzi ne sono in gran parte esenti.

Evidentemente i nostri politici non si rendono ancora conto che l'ascensore è pieno e le loro puzzette si sentono subito, oppure continuano a fare affidamento sui voti di scambio e contano sulla loro intangibilità.

La "severa misura di rigore" con cui si "costituzionalizzerebbe" l'obbligo di pareggio darebbe un segnale ai mercati, secondo l'ineffabile ministro Tremonti, peccato che ci si rida sopra anche davanti alle macchinette del caffè in qualunque ufficio, ma la Costituzione non dice già che ogni previsione di spesa deve essere coperta da risorse certe, il Presidente della Repubblica non deve rinviare alle camere le leggi che non siano coperte?

Allora ci stiamo a coglionare? E poi la stessa crisi che ha bloccato gli USA le scorse settimane non è stata causata da una rigidità di sistema analoga?

Bisogna pensare a non fare spese che eccedano le entrate nel momento in cui si pianificano le uscite, ma, nel momento in cui per qualche accidente o contingenza qualcosa non torni, non ci si può fermare, paralizzati dal terrore di questa norma, in preda al panico, si deve poter pianificare un rientro in tempi ragionevoli.

Leggi capestro come quella degli USA possono avere effetti un po' come quei programmi automatici dei fondi d'investimento ad es. che, se un titolo ha fluttuazioni superiori a un range prefissato, vendono in automatico tutto e sono stati causa di crolli memorabili. Si tratta di fenomeni paragonabili al superamento di un argine di un fiume, se le piene sono sotto un certo livello gli argini vanno benissimo, ma se lo superano, la forza del fiume costretto si scatena più violenta che mai e la massa della sua acqua si carica della terra dell'argine che disgrega e in pochi istanti moltiplica la sua massa e la sua forza distruttrice, giungendo dove non sarebbe arrivata, se avesse potuto espandersi nel suo naturale letto di piena, man mano che l'acqua gli giungeva.

Si parla tanto di privatizzazioni e non si rileva la contraddizione? Qual è l'azienda che non prevede di poter chiudere una trimestrale in passivo? O un bilancio annuale? Certo in una azienda sana si dovrebbe correre ai ripari per tempo, proprio come avrebbero dovuto fare i nostri governanti, invece di illuderci che bastasse incrociare gli indici a braccia tese e sputare contro le società di rating (che di colpe ne hanno tante).

sabato, agosto 13, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica. 1a parte

Avevo pensato per questo post a un vecchio proverbio "Il medico pietoso fa il malato canceroso", ma mi sono reso conto che, nel caso dell'Italia, il ruolo di medico dovrebbe toccare al governo, che però è stato anche tra gli agenti patogeni dell'attuale malattia, quindi ho ripiegato su un neutro "La manovra"

Intanto come prima osservazione: si sarebbe potuto esercitare un prelievo fiscale sulle seconde case almeno (se non sulle prime) e sulle terze e oltre, specialmente se non affittate. Il discorso non riguarderebbe solo le case di persone fisiche, ma anche e in particolare, le case di società, che vengono tenute sfitte in attesa di una ripresa del mercato immobiliare (con crisi di questo tipo i tassi potrebbero restare bassi a lungo, vedi USA, e i capitali che rappresentano resterebbero immobilizzati al di fuori del circuito economico, senza produrre niente altro che interessi per le banche che hanno finanziato i costruttori).

Poi si sarebbe potuto varare una vera tassa straordinaria di solidarietà, con una patrimoniale, una tassa cioè in percentuale sui patrimoni e non sul reddito (sappiamo troppo bene come si evadano le tasse sul reddito), cosa a cui ci si dovrà rassegnare prima o poi, ma che, fatta ora (meglio sarebbe stato farla tre anni fa, invece di continuare a dire che l'Italia era... inutile citare chi vuole ricorda), avrebbe un senso forte di segnale ai mercati di volontà di abbassamento in tempi brevi del debito pubblico (in quanto l'introito dovrebbe servire proprio a ridurre i titoli pubblici in circolazione) con conseguente diminuzione sostanziosa del passivo di bilancio annuale per interessi sul debito stesso (sia per riduzione del capitale da retribuire sia per un abbassamento dei tassi, conseguente alla ripristinata fiducia dei mercati).

Altro capitolo interessante è quello della tracciabilità delle transazioni, il limite stabilito è di 2500 €, di gran lunga troppo alto, anche soltanto per cercare di ridurre gli affitti in nero, che in gran parte sono di ammontare inferiore.

Mi sembra di ricordare che il 2° governo Prodi stabilì un limite di 5000€ per le transazioni in contanti e il 4° governo Berlusconi, insediato a maggio, provvide, già prima dell'estate, a elevare tale limite a 12.500€, adesso tale limite viene portato a 2500€, un mio commento mi pare inutile.

Ma ricordo anche un altro campo di applicazione di norme antievasione, ad es. l’art. 35 del D.L. n. 223/2006, in cui si stabilivano limiti ai pagamenti in contanti ai professionisti che, nel giro di due anni, si sarebbero ridotti da 1000€ a 100€, tutti i pagamenti eccedenti tali limiti avrebbero dovuto essere fatti su cc del professionista. Queste norme vennero abrogate sempre dal 4° gov. Berlusconi con il medesimo decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.

Cosa aspettarsi da un parlamento, e segnatamente da una maggioranza, che è formata in gran parte da avvocati, commercialisti e medici?

Ma a segnare il periodo del DL citato ci furono, dichiarazioni del Presidente del Consiglio in cui egli rappresentava la sua "comprensione" se non "giustificazione" dell'evasione a fronte dell'elevata pressione fiscale, seguirono leggi che depenalizzarono il falso in bilancio e altre misure, tanto contradditorie che l'evasore fiscale totale non rischia il carcere che invece rischia chi fa dichiarazioni infedeli.

Pare che salterà anche la tracciabilità dei rifiuti, il SISTRI, il ministro Prestigiacomo se ne è lamentata all'uscita dal Consiglio dei Ministri. Diversi sono gli ordini di problemi, uno è stato richiamato dal ministro all'ambiente, il favore fatto alle ecomafie, un altro è lo spreco enorme di risorse che le aziende hanno messo in campo per attrezzarsi, non ultimo, poi, i posti di lavoro che si erano creati per sviluppare e gestire il sistema, non è in questo modo che si incoraggiano aziende e cittadini ad attrezzarsi per rispondere alle leggi dello stato, così facendo si aspetterà sempre l'ultimo momento, confidando nell'immancabile rinvio dei termini, come i governi di ogni colore ci hanno abituato da decenni (vedi quote latte).

Riguardo ai principi su cui ci si è basati per decidere le Province da abolire ci sarebbe da discutere, non volendo abolire l'istituto Province in sé sarebbe stato opportuno, più che basarsi sul numero di cittadini, basarsi sul tipo di territorio e sulle linee di comunicazione che collegano il territorio al centro provinciale, infatti la provincia, fin tanto che sia sede di autorità e servizi, deve essere raggiungibile in tempi e modi ragionevoli dai cittadini del territorio di cui è a capo. Se i nostri politici non fossero abituati a muoversi con elicotteri di servizio, si renderebbero subito conto che ha molto meno senso ad es. la provincia Monza e Brianza che non alcune delle province di località montuose e delle isole, inutile parlare di deburocratizzazione e produttività se poi bisogna pernottare fuori per fare un documento o svolgere una pratica nel capoluogo.

Qualcuno ha criticato l'esclusione dei titoli pubblici dall'aumento del prelievo fiscale dal 12,5% al 20%, ma occorre ricordare che i mercati ragionano sul netto e non sul lordo e quindi si tratterebbe di incassare di più solo per dover offrire tassi maggiori? Quindi si tratterebbe di fare una mossa del genere su base europea, ma solo per dare una dimostrazione di unione e concertazione vera ai mercati, associando la misura ad altre che omogenizzino i trattamenti fiscali di cittadini e imprese su base europea come passo verso una unione che proceda verso una maggiore armonizzazione delle scelte di politica economica, smettendo di cercare di proporsi, come hanno fatto in tempi recenti ad es. Gran Bretagna e Irlanda, ma non solo, quasi piazze off shore, non è più tempo di scelte di concorrenza miope tra gli stati dell'Unione. Riusciranno i governanti d'Europa, prima o poi, a guardare lontano, come fecero i loro predecessori, o continueranno a cercare soltanto di non pestare le cacche, perdendo la strada?

giovedì, agosto 11, 2011

Boiron minaccia querele ai blogger, facevano così anche la multinazionali del tabacco.

Questo post per esprmere solidarietà a Blogzero e al suo autore che ha dovuto togliere dai suoi post le immagini delle sostanze vendute dalla Boiron come "farmaci" omeopatici in seguito a minacce di querela.
Come ben sappiamo affrontare una causa in Italia, anche con la certezza di vincerla, è cosa che conviene solo a chi ha un uffico legale che comunque deve pagare, lavori o non lavori, quindi bene ha fatto il buon blogger a piegarsi al dictat.
Ma non è detto che tutto ciò torni a beneficio della Boiron, infatti d'ora in poi periodicamente tornerò sull'impostura dell'omeopatia e sui profittatori della comune imbecillità umana.
A questo proposito vorrei ricordare ai fautori dell'omeopatia che, in qualunque bicchiere d'acqua, di qualunque fiume, almeno 20 gocce d'acqua sono venute in contatto con qualunque principio attivo della farmacopea omeopatica, trasformando così un bicchiere d'acqua di fiume in farmaco omeopatico polivalente 30Ch o 1000K, cioè la diluizione più efficace per le peggiori patologie secondo il principio della minima concentrazione che equivarrebbe al massimo effetto.
D'altronde con tutti coloro che si rivolgono ai maghi per i loro problemi d'amore e di salute e votano inquisiti e condannati per governare di cosa ci stupiamo?

lunedì, luglio 25, 2011

Filippo Penati sarà colpevole? Non lo so ma mi sta qui, come tanti altri

Fino ad ora avevo solo una scarsa simpatia per Filippo Penati, avevo dovuto votarlo alle scorse elezioni amministrative in quanto candidato della "sinistra" in opposizione alla destra affarista e xenofoba, e mi sembrava abbastanza abile, ma non mi piaceva, senza sapere perché.
Adesso, che è arrivato ad una maggiore ribalta delle cronache, ho potuto vedere numerose foto che lo ritraggono e da una in particolare ho tratto un indizio che, forse, può motivare la mia scarsa simpatia per lui, vi è ritratto, durante un sopralluogo su un cantiere, con un cappotto e le mani in tasca, mentre cammina a fianco di un uomo che gli regge l'ombrello.
Tutto qui, direte voi?
Sì, tutto qui.
Egli cammina a fianco dell'uomo che gli regge l'ombrello col fare di colui cui ciò sia dovuto e naturale.
Proprio questo atteggiamento da parte dei politici credo sia ciò che gli italiano debbano smettere di sopportare e che io ho deciso di non sopportare più.
Non è necessario che un politico sia indagato e giudicato colpevole di qualche reato per perdere la mia fiducia, basta che mostri in qualche modo di ritenersi superiore a chicchessia, certo che non lo faccia non è sufficente ad averla, ma, in qualche modo, è una "condicio sine qua non".

martedì, luglio 12, 2011

Berlusconi, Tremonti, Brunetta e de Funès

Da molti anni, oramai, i film demenziali sono una categoria riconosciuta e hanno produttori, registi, sceneggiatori e attori specializzati, ma credo che quel che è andato in scena sul palcoscenico della politica italiana in queste settimane abbia messo in crisi l’intero settore.
Chi infatti sia alla ricerca di non sensi demenziali non ha che da fare altro che leggere un giornale o accendere la televisione o andare sul web; Luis de Funès avrebbe soltanto potuto aggiungere qualche smorfia e Leslie Nielsen soltanto qualche ruga, allo spettacolo messo in scena dai nostri politici, in particolare della maggioranza, ma purtroppo non solo.

martedì, giugno 28, 2011

Alternanza significa io rubo e tu fai quadrare i conti?

In un paese che ha smarrito l'etica del bene comune, in un paese cioè in cui i politici in primis e buona parte della popolazione, a seguire, hanno perso le remore etiche che dovrebbero limitare il perseguimento dei propri interessi (oltretutto di breve termine) ecco che si propone la problematica dei "frutti avvelenati dell'alternanza" anche su scala nazionale, questa volta non è necessario avere la memoria lunga o uno sguardo d'aquila sul futuro per scorgere, nel piano di rientro di cui parlano i giornali, il veleno.

Nell'art. 382 del Codice Civile si dice che "Il tutore deve amministrare il patrimonio del minore con la diligenza del buon padre di famiglia."

Non si chiedono miracoli ai politici, solo che si comportino come dovrebbe fare un tutore, con la "diligenza del buon padre di famiglia" che non si mangia il patrimonio dei minori, e invece abbiamo assistito al saccheggio delle entrate dello stato (le nostre tasse) per i più abietti interessi privati e per quelli delle proprie clientele elettorali, non contenti di ciò, cioè dei sacrifici che ci hanno fatto fare nei decenni passati e che ancora aumentano, progettano i sacrifici da far fare ai nostri figli. Hanno "cartolarizzato" beni pubblici con operazioni che darebbero lavoro a reggimenti di G.d F. per generazioni e generazioni, hanno condonato e sanato il saccheggio paesaggistico del paese e hanno depenalizzato reati d'inquinamento ambientale con ciò depauperando le prossime generazioni del diritto al bello e alla salute, ma, non paghi di questo, hanno anche deciso quali sacrifici dovranno fare i non ancora nati per mantenere loro e i loro banchieri a crogiolarsi nel lusso, mentre le galere sono occupate al 150%, in gran parte da detenuti in attesa di giudizio o condannati per reati connessi all'uso di droghe o per reati comunque minori.

Ma non voglio deprimermi troppo,

la butterò quindi in scherzo.

Ma si guardano in giro costoro?

Non bisogna guardare lontano:

a destra ci abbiamo la Grecia,

potremmo andarci in pattino,

a sinistra vediamo la Spagna,

che quasi ci parlan latino,

se urlan potremmo capirli.

Quanto ancora potrà fare conto,

il nostro avveduto ministro

della finanza creativa,

sui nostri sudati risparmi,

per bilanciare gli sprechi,

i furti e le ladrerìe?

Han già cambiato i bilanci

non son più sol dello stato,

ma di tutta l'intera nazione,

hanno messo nel calderone,

di tutti i conti correnti,

ma non essendo bastanti,

han calcolato i soldini

nascosti da tutti i bambini,

trovandosi ancora impotenti

a rimborsare i montanti

del debito nazionale,

stanno pensando davvero

di mettere in conto al Tesoro,

tutte le gioie perdute

tra le sabbie demaniali,

si tratta di fedi e di ori,

il prossimo passo sarà,

obbligarci a perderle là.

lunedì, giugno 27, 2011

In USA no ai divieti per minorenni sui videogiochi violenti

Qui, la notizia sul Corriere.
Oddio, non è che l'Italia se la passi meglio, da oltre una trentina d'anni provo fastidio ogni volta che (a casa d'altri, a casa mia me ne esento) mi capita di vedere televisori accesi prima di cena con scene di violenza e bambini tra gli spettatori, il bello poi, però, e che i vari presentatori, fanno battute sull'orario "fascia protetta" nel caso di termini che abbiano a che fare con il sesso.

Insomma una cosa che ogni bambino prima o poi normalmente conoscerà deve essergli "risparmiata" fino a quando sia maggiorenne, mentre cose che la maggior parte, per fortuna, eviterà del tutto nella vita, gli vengono ammannite quotidianamente, ben prima che abbia potuto costruire le basi etiche del comportamento.

Un ripensamento dell'etica privata e familiare, prima ancora che sociale e politica, credo sia improrogabile, sono l'unico a pensarla così?

venerdì, giugno 17, 2011

Oca sapiente e mucca mutante

Il link del titolo conduce a un post dell'oca sapiens e alcuni commenti e risposte.

Non ho voluto proseguire a intasare il suo blog con risposte a risposte, ma voglio fare un'osservazione su quanto sia facile, anche per esperti di comunicazione/divulgazione scientifica, come Silvie Coyaud, prendere il fumo.

La mucca mutante argentina che dovrebbe produrre latte con lisozima e trasferrina (tra l'altro pare che in Cina abbiano fatto anche di più) ha indotto l'autrice del post a scrivere "pur di vendere qualcosa e negare alle donne il diritto alla salute, la doterebbero anche di un utero “umano”.".

Io ho chiesto cosa c'entrasse il diritto alla salute delle donne, mi ha risposto "Se alle donne fosse riconosciuto il diritto alla salute non sarebbero anemiche," lapalissiano, ça va sans dire.

Io ho scritto "A me sembra una cosa inutile codesta mucca, potrebbe aiutare un’elite a non “sciuparsi il seno” con l’allattamento..." e S. C. mi risponde "“élite”: nel senso di qualche velina o delle precarie senza congedo di maternità?" perbacco! Qui mi sorge il dubbio che al blog dell'oca sapiens ci sia un sovraccarico di commenti, più o meno provocatori, prefabbricati ad arte, che la fanno stare sempre sul chi vive, con il risultato che, a volte, mi pare ella dia per scontato di rivolgersi a nemici, anziché a persone che obiettano per capire.

Quanto sia facile litigare con le persone che ci sono più vicine, intellettualmente, eticamente e ideologicamente parlando, (dal punto di vista affettivo è chiaro, basta leggere le statistiche su omicidi e violenze in famiglia) dovrebbe essere chiaro almeno a chi ha vissuto la stagione del '68 e il decennio successivo, io me ne resi conto quando morì un collega, con cui avevo litigato per anni e scopersi, a posteriori, che con lui avevo tanto litigato perché avevamo tante cose in comune di cui discutere, con gli altri niente.

lunedì, maggio 30, 2011

Il Pdl ha perso, il PD se non impara perderà.

Saprà il PD, alla luce degli attuali risultati, capire che la strada percorsa da Fassino, resuscitando Giusi La Ganga e company, è perdente?

Gli italiani hanno, in buona parte, dato un segnale d'insoddisfazione a queste elezioni amministrative, hanno infatti sfiduciato il Pdl, ma anche il PD deve trarre le conseguenze dall'elezione di Pisapia e De Magistris, due candidati esterni al PD, deve finire l'accrocchio tra politica e affari, la politica deve, a cominciare dall'amministrazione locale, diventare un esempio di correttezza, di coraggio e di efficenza, deve allonatanarsi da tutte le combriccole di affaristi che le ruotano intorno, deve porsi come alfiere della legalità.

Se il PD non saprà fare tesoro di questo insegnamento le prossime elezioni ne sanciranno il definitivo tramonto.

INPS on-line contributi colf

Contributi colf con o senza assegni familiari

L’argomento è forse da qualcuno considerato “specialistico” nel senso che interessa solo i commercialisti, ma io credo sia un indice di civiltà e di democrazia effettiva, il fatto che sia possibile anche per un privato cittadino con istruzione media, essere in grado di pagare i contributi ad una persona di servizio senza doversi rivolgere ad uno “specialista”, consulente del lavoro o commercialista che sia.

Sono cinque anni che mi cimento con il sito dell’INPS, sono arrivato ad una discreta “confidenza” con la terminologia dell’istituto e calcolavo i contributi sul sito senza particolari problemi, l’unica seccatura era (ed è) che non è possibile fare la simulazione sul sito per calcolare i contributi di un trimestre, che alla fine del trimestre stesso e poi ci sono solo dieci giorni per fare i conti e pagare i contributi, può essere una vera seccatura avere tempi così fissi e stretti.

Recentemente però l’INPS ha deciso di smettere di inviare i bollettini prestampati e richiede di percorrere sul sito un certo percorso per poi stamparsi i MAV da pagare oppure pagare sul sito con carta di credito ecc.

L’occasione di rivedere calcoli cui mi ero abituato, con una diversa metodologia, mi ha portato a scoprire che, mentre un tempo se il dipendente era un familiare i contributi orari erano un poco inferiori (essendo senza assegni familiari) rispetto al dipendente non familiare , nel tempo le due aliquote erano diventate uguali e ora sono invece maggiori per il dipendente familiare, non me ne ero accorto prima in quanto, avendo interiorizzato che il dipendente non familiare pagava di più, prendevo sempre la “strada più onerosa” sul sito senza pensarci più.

A rigor di logica sembrerebbe che se bisogna pagare gli assegni familiari i contributi dovrebbero essere maggiori che senza assegni familiari, avevo cominciato a fare così quando i contributi erano appunto maggiori per i non familiari e poi ho continuato a pagare l’aliquota maggiore senza più pormi il problema, ora, cambiando il sito, ho scoperto che per un paio d’anni ho pagato qualche centesimo in più del dovuto per ogni ora, niente di grave, ma mi sono più volte scervellato per capire perché mi arrivassero sempre bollettini che consideravo sbagliati per pochi centesimi e solo ora ho scoperto l’arcano.

Ma non sembra anche a voi che una decisione di invertire la logica dei contributi con o senza assegni avrebbe dovuto essere esplicitata e magari giustificata ai fruitori del servizio?

Dov’è la logica di questa scelta? Si tratta di una scelta politica? A chi giova che i contributi se assumo mio figlio siano un centesimo all’ora maggiori che se assumo un estraneo? Perchè i cittadini devono essere tenuti all’oscuro? Tra l’altro cosa significa che nel primo caso sono contributi “senza assegni familiari” e nell’altro caso “con assegni familiari” Quando e come i dipendenti usufruiscono di questi assegni familiari?

martedì, maggio 17, 2011

Informazione calibrata sul Corriere

Qui un interessante articolo sulla legislazione attuale riguardo ai "farmaci" omeopatici.http://www.blogger.com/img/blank.gif

Si tratta di un articolo di disinformazione occulta, in cui i meccanismi psicologico-interpretativi del messaggio scritto sullo schermo, sono tutti splendidamente utilizzati onde creare una informazione distorta tra il pubblico potenziale di questo mercato, notoriamente scientificamente poco informato e in generale poco avvezzo ad una lettura analitica del testo.

Le tesi che interessa fare "transitare" fino al lettore sono espresse sotto forma di quesiti posti all'inizio dell'articolo, ad essi segue una risposta attribuita a Anna Rosa Marra (Coordinatore Area registrazione e Direttore Area Valutazione Autorizzazione Alfa).

1- "Per definizione, i medicinali omeopatici sono preparati ottenuti utilizzando principi attivi provenienti dal regno minerale, vegetale, animale." Ecco l'incipit dell'articolo, esso sembra neutrale solo ad una lettura superficiale, infatti attribuisce la definizione "principio attivo" semplicemente alla sostanza che dovrebbe essere presente nel farmaco, non alla sua effettiva e dimostrata efficacia terapeutica, tanto è vero che i farmaci omeopatici in commercio non contengono indicazioni terapeutiche, ma solo sulle vie e modalità di somministrazione.

2-"Nell’ambito dell’Europa nessun medicinale omeopatico può ottenere un’autorizzazione alla commercializzazione senza che una comprovata documentazione ne dimostri qualità e sicurezza." Anche qui meraviglie d'equilibrismo retorico, ad una lettura superficiale sembra che di tali medicinali siano testati efficacia, controindicazioni e effetti collaterali in realtà la "documentazione di qualità e sicurezza" dimostra soltanto che tali "farmaci" non sono inquinati da sostanze tossiche (non di rado il principio attivo lo è, ma, come abbiamo visto in altri post, la diluizione è tale da trovare difficilmente tracce di tali sostanze) o da microorganismi.

3- Ecco il capolavoro dell'estensore dell'articolo: "Quanto alla domanda se questi preparati debbano solo dimostrare di non essere dannosi o anche di "funzionare", è importante ricordare che, pur se privi di una autorizzazione formale, i medicinali omeopatici attualmente in commercio in Italia devono adempiere alle disposizioni previste dalla vigilanza post-marketing analogamente ai medicinali convenzionali. Pertanto i medicinali omeopatici sono sottoposti a farmacovigilanza e le segnalazioni di reazioni avverse sono attentamente valutate dall’Aifa al fine di adottare eventuali misure a tutela della salute pubblica."

La colorazione rossa nel paragrafo precedente è mia, evidenzia la domanda cui il prosieguo dell'articolo dovrebbe dare risposta, ma tale risposta non c'è, si dice infatti che soltanto ne viene monitorata l'eventuale manifestarsi di reazioni avverse, questo significa la "vigilanza post-marketing" e questo concetto viene ribadito due volte cambiando i termini di espressione in farmacovigilanza e appunto "segnalazione di reazioni avverse".

4-Nell'ultimo paragrafo si chiarisce che "I nuovi ("farmaci") omeopatici che chiederanno la registrazione all’Aifa, se presenteranno un dossier completo per dimostrare che hanno un effetto terapeutico, potranno scriverlo nel relativo foglio illustrativo." E se non lo presenteranno cosa succederà?

I vecchi farmaci verranno valutati solo per testarne la non tossicità e potranno così continuare ad essere venduti con il foglietto senza indicazioni terapeutiche, ma quelli nuovi? Possiamo già immaginare che la sfida delle aziende omeopatiche sarà il dare nomi e vesti nuove a vecchie "farmaci" essendo impossibile produrre una documentazione di efficacia per "farmaci" omeopatici nuovi. Quindi ci si aspetta che diventino dirigenti di aziende omeopatiche esperti di packaging e labeling oltre che di comunicazione seduttiva.

giovedì, maggio 12, 2011

La merda dii deputà spussa püssé?

Nel sito dei radicali ci sono tutte le spese della Camera dei Deputati, tra le tante spese che paiono quantomeno balzane, c'è quella di 9000 € per nolhttp://www.blogger.com/img/blank.gifeggio impianto di depurazione delle acque di scarico. Ci sono diverse ipotesi che mi sono venute alla mente per giustificare tale spesa, naturalmente nessuna di queste sarà quella vera, ma voglio indicarne alcune, invitando voi ad aggiungere le vostre.

1) I liquami dei deputati e dei loro portaborse sono particolarmente inquinanti e abbisognano di un depuratore ad hoc per portarle a un livello di inquinamento paragonabile a quello degli altri romani.

2) I liquami dei deputati e dei loro portaborse sono portatori di informazioni riservate, potremmo pensare ad es. ad una analisi che possa rilevare il consumo di stupefacenti, oppiacei o alluginogeni.

3) I deputati ritengono che anche i loro liquami debbano avere un trattamento preferenziale senza mescolarsi con quelli dei comuni cittadini, a questo proposito si potrebbe rilevare che il costo esiguo potrebbe indicare che si tratti di un trattamento riservato proprio esclusivamente ai deputati e non al restante personale della Camera.

4 ) I deputati temono di perdere oggetti preziosi, o contenenti informazioni riservate, nei wc e un depuratore ad hoc consentirebbe di recuperare il recuperabile o di essere sicuri della sua distruzione altrimenti.

Nessuna di queste ipotesi mi sembra onorevole per degli onorevoli, spero che siano tutte sbagliate, ma un sospetto sulla seconda mi rimane.

Ecco il rigo citato:
Contratti Manutenzioni INTERECO SERVIZI SRL NOLEGGIO DI UN IMPIANTO DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI SCARICO 9,000.00

martedì, maggio 10, 2011

Benchè considerata un pianeta la Terra è una delle poche stelle a caproni.

Se i titolo di questo post vi sembra strano che ne dite di come si esprime Franco Brevini in questo articolo:
“Benché considerate rettili, le tartarughe sono fra i pochi mammiferi del mare.

Vedo su wikipedia che non si tratta del solito giornalista scientifico improvvisato, ma che ha un curriculum interessante, meno male che il suo articolo è coperto da © così spero che qualche studente non copi questa bella perla di saggezza.

Interessante è anche il titolo da cui sembra quasi che codesti Turtle Patrol "aiutino" le madri a proteggere i piccoli, mentre, al contrario, le madri vanno per la propria strada confidando ancora oggi, come "sempre", nel numero delle uova che depongono per avere qualche discendente che arrivi alla maturità. Le cure parentali quindi si limitano alla cura con cui si scava il nido.

venerdì, aprile 22, 2011

Il PIL e il crimine organizzato

Questa trattazione non pretende di essere esaustiva, intende soltanto sollevare un dibattito sull'importanza economica della criminalità organizzata sull'economia e sul PIL.
Importanza dell'allarme sociale conseguente ai fatti di sangue provocati dalla criminalità organizzata.

Le conseguenze economiche dell'allarme sociale di tali fatti sono diverse:

- il governo viene stimolato ad aumentare il numero di addetti alla pubblica sicurezza e per le dotazioni e infrastrutture,

- il governo aumenta in generale le spese per l'amministrazione della giustizia: aumenta e ristruttura le carceri, incrementando il personale, costruisce e aumenta le dotazioni dei tribunali, forma e assume nuovi magistrati, aumenta evidentemente anche il tasso di occupazione degli avvocati, come difensori o come parti civili,

- vengono fatte commissioni ad hoc, nazionali e locali per lo studio del problema, con partecipanti evidentemente retribuiti, in questo modo anche politici non eletti possono trovare collocazione adeguata,

- aumenta la domanda di informazione del pubblico, aumenta di conseguenza il numero di copie di giornali venduti, e l'audience dei telegiornali,

- aumenta il numero di sistemi di allarme e di difesa della casa e della proprietà, di cui si dotano i cittadini,

- aumenta la richiesta di porto d'armi, con l'indotto che ne consegue, dalle armerie, alle fabbriche di armi e munizioni al personale che deve autorizzare tali documenti, aumenta anche il numero di morti e feriti per errore, con un aumento quindi del fatturato per imprese di pompe funebri, ospedali, istituti di riabilitazione e assistenza domiciliare,

- aumenta la sottoscrizione di polizze assicurative sulla vita e sulla proprietà,

- aumenta la richiesta di personale delle società di sorveglianza privata per soddisfare la richiesta dei cittadini e delle imprese.
Conseguenze delle leggi per la repressione della criminalità organizzata

Anche il proliferare di leggi a questo proposito ha portato ad un aumento dell'occupazione e del PIL:

- aumenta la richiesta di personale scientifico per scopi di indagine giudiziaria e amministrativa, per le discariche abusive ad es. in un "circuito virtuoso" sarebbe sufficente una sola analisi del materiale per decidere la via di smaltimento, invece praticando la via della discarica abusiva i materiali si disperdono per varie vie in diversi siti e alle analisi dell'autorità di polizia seguono quelle disposte dai magistrati e quelle di parte, in prima istanza e, almeno, in appello,

- la difficoltà di riciclare i proventi della criminalità organizzata permette la fondazione e lo sviluppo di numerose società "fatturiere" che impiegano personale direttamente e, costringendo l'amministrazione pubblica ad aumentare il personale degli enti preposti alla sorveglianza finanziaria (ad es. G.d.F.), indirettamente,

- la diffusione di capitali illeciti delle organizzazioni criminali nelle più diverse attività economiche costringe tutte le aziende che devono partecipare a gare di forniture e appalti a una tale mole di documentazione "antimafia" da aver fatto nascere società di consulenza e servizi che si occupano di questo per conto terzi,

Naturalmente i due punti di vista in cui ho voluto dividere gli effetti benefici sull'economia della criminalità organizzata non sono esclusivi di tale criminalità, alcuni sono condivisi con la criminalità "estemporanea" dei cittadini, ma l'influenza di quest'ultima sul PIL è da considerarsi estremamente limitata.

venerdì, marzo 18, 2011

Domande incompetenti formulate da un imbecille.

Sgombriamo il campo: l’imbecille sono io le domande incompetenti sono:

- è stata misurata qualche variazione di temperatura della crosta terrestre che possa essere messa in relazione al riscaldamento gobale?

- potrebbe un riscaldamento della crosta terrestre provocare una sua, anche minima, dilatazione?

- se sì potrebbe ciò provocare una diminuzione della pressione della crosta sul mantello in alcune zone e in altre, al contrario, un suo aumento?

- è stato misurato un riscaldamento degli oceani, non solo in superfice, ma anche in profondità?

- una variazione della temperatura degli oceani inciderebbe sulla loro densità in modo abbastanza consistente da variare la loro pressione sulla crosta oceanica e ciò si ripercuoterebbe sulla pressione di questa sul mantello?

Queste domande sono dettate dall’osservazione che, nei corpi rigidi, una minima variazione di dimensione può comportare grandi variazioni di pressione.

Ho quasi paura di avere risposta a queste domande, se la risposta fosse positiva dovremmo mettere nel conto della civiltà del carbone-petrolio anche questi lutti.

mercoledì, marzo 16, 2011

Dal Marginalismo poetico al Riparativismo economico

La prima parte del titolo dell'articolo si riferisce a una teorizzazione, delineata in forma poetica, ma operata anche in forme pittorico-scultoree, del Marginalismo come scelta etica ed economica, da parte di alcuni intellettuali fin dagli anni '80 del XX secolo, la seconda parte verrà argomentata nell'articolo.

Dapprima le diverse crisi economiche, che hanno colpito l'occidente a ondate successive, intervallate da momenti di quiete relativa e addirittura di brevi espansioni settoriali, poi il tunnel della grande crisi da cui si continua a proclamare prossima l'uscita, ora questa messa all'angolo della supponenza scientifico-tecnologico-finanziaria, da parte del terremoto e del conseguente maremoto in Giappone, per chi vuole vedere all'orizzonte si profila un cambiamento che potrebbe essere definito davvero epocale, se ancora fosse possibile utilizzare questo aggettivo inflazionato: le priorità economico-produttive di una società che voglia mantenere una relativa stabilità stanno cambiando, dalla produzione legata al consumo breve e alla discarica veloce, ci si deve rivolgere ad una produzione di beni durevoli veramente tali, di beni riparabili, di beni aggiornabili.

Solamente una società che sappia aggiornare la sua scala di valori e con essa la economia produttiva a questi nuovi obiettivi, sarà in grado di mantenere quel grado di distribuzione della ricchezza e del lavoro, necessari e sufficenti a mantenere un grado di coesione sociale minimo, indispensabile per non precipitare in un gorgo di guerre e rivolte senza progettualità, incapaci di costruire alcunché.

Il nuovo modello economico-produttivo dovrà prevedere che, di ogni bene, venga prevista, già in sede progettuale, la riparabilità o la sostituabilità di ogni componente e che, tali componenti, siano facilmente separabili nei diversi materiali da riciclare, il costo relativo all'uso di un bene, quindi, dovrà poter essere "spalmato" su di un tempo molto più lungo dell'attuale, per fare un esempio, mentre ora il costo di un bene si concentra, in massima parte, al momento dell'acquisto, in piccolissima parte si manifesta durante la vita del bene sotto forma di manutenzione e infine, in parte quasi trascurabile, al momento della dismissione, bisogna che la sua durata utile aumenti sostanzialmente, in relazione alla sua riparabilità e la sua eventuale aggiornabilità, quindi parte consistente del costo dell'uso del bene sarà distribuito lungo la sua vita utile, ciò dovrà produrre una distribuzione del lavoro, in relazione all'uso di un bene, a una filiera molto più estesa, non più relativa cioè alla sola produzione, ma a tutta la sua vita economica, fino al suo rientro nella filiera produttiva come materia prima riciclata.

Le conseguenze di una simile organizzazione economica saranno molteplici, abbiamo detto in primo luogo che la durata economica di un bene dovrà consistentemente aumentare, i centri di manutenzione dovranno essere distribuiti più o meno capillarmente nel territorio, distribuendo un consistente numero di lavoratori in piccoli aggregati. Tutto ciò diminuirà la quantità di risorse destinate al trasporto delle merci (dai concentrati luoghi di produzione agli utenti) in quanto il ricambio di beni "nuovi" sarà molto minore, ma anche il trasporto dei lavoratori dai luoghi di residenza al posto di lavoro, in quanto molta parte della forza lavoro collegata alla vita del bene sarà, come abbiamo detto, distribuita sul territorio (nei centri di assistenza); è il caso di sottolieare, forse, che mentre la produzione di un bene è generalmente meccanizzabile in misura consistente, la sua riparazione, o il suo aggiornamento, lo sono molto meno, saranno presumibilmente di più le "ore uomo" coinvolte nella manutenzione del bene di quelle coinvolte nella sua produzione (e questo naturalmente non per difetti di fabbricazione, ma per scelta di durevolezza) aumenterà quindi notevolmente la componente di "valore salariale" dell'uso del bene in relazione alla sua componente "valore capitale".

Voglio mettere in risalto l'importanza che attibuisco alla locuzione ribadita "costo d'uso del bene", in contrapposizione a "costo di produzione del bene", in quanto è proprio in questa traslocazione del centro d'attenzione del ragionamento economico, che sta la possibilità di mantenimento di una socialità organizzata in questo millennio, come intuito dal taoismo alcuni millenni addietro e dal movimento anarchico alcuni secoli fa.

P.S.: L'uso del futuro è un augurio per le prossime generazioni.

giovedì, marzo 10, 2011

Webank: i soldi son qui, no non ci sono, son lì, forse, chissà?

Avere un conto corrente presso Webank del gruppo BPM è come giocare alle tre carte in un vicolo di Napoli: carta vince carta perde, dov'è l'asso di bastoni?
Essendomi accorto di avere una certa cifra sul cc ho deciso di acquistare dei BTP indicizzati area € ho calcolato di avere circa il 10% più di quanto sembrava il costo dell'operazione sul sito di Webank e ho dato l'OK.
Nel giro di due giorni sono stato subussato di msg che mi indicavano che ero in rosso.
Come mai vi chiederete voi.
Semplice: quei titoli sono indicizzati sul capitale e sulle cedole, quindi, anzichè 102,15 costavano 118,37, mi sono affrettato a ricoprirmi, ma i msg continuavano e lo scoperto aumentava!
Così ho scoperto che mi avevano accreditato due volte la cedola di un titolo, con due ammontari diversi, così è stato ancora più difficile capire l'arcano, e naturalmente mi hanno fatto lo storno allo stesso momento dell'accredito, così avendo io nel frattempo trasferito il danaro sul deposito in attesa di avere una cifra tale da giustificare un reinvestimento, mi aspetto che mi addebitino un mese di interessi passivi e magari anche il tasso di massimo scoperto, il tutto senza che io abbia fatto niente, hanno fatto tutto loro.
Ho telefonato per avere chiarimenti e mi hanno detto che mi avrebbero richiamato, per ora sono passate 24 ore e non è successo, informerò gli affezionati risparmiatori-lettori dell'evoluzione, come ho già fatto riguardo alla "via crucis" per ottenere il rimborso della doppia tassazione sui titoli di stato della Spagna, per inciso sono appunto di nuovo questi titoli che hanno causato il casino in questa situazione, infatti mi avevano accreditato una cedola con tassazione semplice (solo italiana 12,5%) e una con tassazione doppia (12,5% italiana e 19% spagnola) per cui io non mi sono accorto del doppione, il bello è che io ho inviato la documentazione richiesta il 27 Ottobre e la cedola scadeva il 31 Gennaio, direi che tre (3) mesi non sono pochi! Per quanto riguarda il rimborso della cedola invece sulla quale avevano già fatto la doppia tassazione mi hanno detto che la pratica richiede 18 mesi, secondo voi mi daranno gli interessi su questo differito rimborso?
E invece a chi dovrei chiedere i danni se la banca volesse gli interessi per questo ristorno antedatato di 38 giorni?
Non sarà che sono io a dover chiedere un onorario alla banca per controllare i conti che fanno loro?

sabato, marzo 05, 2011

Forum Nucleare Italiano, aporie

Sul Forum Nucleare Italiano Chicco Testa scrive, rispondendo a un articolo di Pippo Ranci:
"Faccio sommessamente notare che il contributo tecnologico che è venuto all’ Italia dalle fonti rinnovabili , nonostante l’alto costo degli incentivi, è quasi trascurabile."
Poi più avanti:
"Il futuro del mondo sarà nella fusione e nelle rinnovabili, come Ranci sembra immaginare? Me lo auguro, ma per arrivarci c’è molto lavoro da fare. Come per la quarta generazione dei reattori a fissione. Per la quale, come per la fusione e le competenze fisiche ed ingegneristiche di cui necessita, faccio sommessamente osservare che se arriverà sarà anche perché qualcuno ha nel frattempo sviluppato la prima, la seconda, la terza…"
Tutta la campagna pro nucleare che si sta sviluppando in Italia si sviluppa "sommessamente" cercando di fare apparire come obiettive le dichiarazioni e i commenti dei servizi dei telegiornali, gli articoli di stampa ecc. Ma non solo anche la pubblicità, recentemente sanzionata, se non vado errato, da qualche Garante, si sviluppa sommessamente come una tela di ragno, come un messaggio subliminale cerca di infiltrarsi nelle menti dei meno avvertiti.
A nulla serve far notare a costoro il levitare dei costi, il prolungarsi dei tempi previsti e le difficoltà esecutive cui sta andando incontro la costruzione della centrale nucleare in Finlandia, del medesimo tipo delle costruende centrali italiane, infatti in un altro articolo del medesimo Form Nucleare Italiano si legge un articolo a firma di Carlo Stagnaro "I veri costi del nucleare" nel quale si legge tra l'altro: "il costo medio attualizzato di generazione dell’energia nucleare non può essere desunto da esperienze precedenti ma dipende da una serie di variabili specifiche del singolo investimento e del luogo e del contesto in cui è calato" sembrerebbe un'affermazione da ultrà antinuclearista, una premessa a un panegirico su come in Italia si riesca a spendere in doppio, come minimo, di quanto si spenda in altri paesi europei per le medesime strutture o infrastrutture e invece...
Invece questo articolo viene posto tra quelli a favore del nucleare nel Forum suddetto!
Ma citiamo qualche altra chicca, egli cita tre tesi di un rapporto della Fondazione per lo sviluppo sostenibile compilato da Edo Ronchi e "basato su letteratura esistente e perlopiù condivisa", cito:
"- Il nucleare oggi non è competitivo con le fonti tradizionalmente impiegate nella produzione di energia elettrica(carbone e gas naturale) neppure tenendo conto dei suoi vantaggi ambientali;
- Il nucleare domani non sara competitivo con le fonti rinnovabili (in particolare eolico e fotovoltaico);
- Il nucleare in Italia avrebbe costi superiori a quelli riscontrabili in altri paesi e , di conseguenza, ha ancora meno chance di affermarsi rispetto a quanto accade altrove."
Quindi si tratta di tesi comunemente note e "perlopiù" condivise! Ma prosegue:
"La prima e la terza tesi contengono un importante grano di verità, ma meritano maggiore approfondimento"
Ma allora si tratta davvero di una quinta colonna ecologista infiltrata nel covo nuclearista? Onore al merito!
Ma il bello deve ancora venire:
"La seconda tesi... è difficilmente sostenibile. Scopo di questo paper è discutere le tesi sostenute da Ronchi ... da un punto di vista strettamente economico-finanziario."
A questo punto il lettore si aspetta, finalmente vorrei dire, una disamina economica magari con dati completi di qualche centrale costruita, esercitata e dimessa con valori attualizzati, cosa di cui non si ha notizia nell’orbe terracqueo, ma la premessa non lascia intravedere chiarezza, infatti di seguito alla citazione precedente:

“Le esternalità positive e negative del nucleare non verranno considerate se non nella misura in cui esse vengono(o possono essere) internalizzate attraverso opportuni sistemi di policy. (Nota: La principale esternalità positiva del nucleare è di natura ambientale, cioè la riduzione delle emissioni climalteranti .Le maggiori esternalità negative riguardano i rischi – per quanto remoti – di incidenti e la gestione delle scorie e la fine vita degli impianti.”
Ma allora era uno scherzo? In questo garbuglio si capisce la filosofia classica dell’imprenditore italico che quando un’azienda ha inquinato il sito dell’azienda scaricandoci i reflui di lavorazione e i capannoni stanno per crollare, fa fallire l’azienda, scappando in un paradiso fiscale e lasciando alla collettività il compito di bonificare capannoni e terreno, il perfetto ragionamento da commercialista mafioso più che da economista.
Ma proseguiamo:
“Questo paper non intende rispondere alla domanda: quanto costa l’energia nucleare? Per ragioni che verranno esposte, si tratta di una domanda a cui, in termini generali, non è possibile rispondere.”
Ma allora il titolo del paper?
L’autore prosegue dicendo che il paper di per sé non fornisce argomenti pro o contro il nucleare (?) poi ci diletta di una ipotesi fantascientifica che dovrebbe consolarci “In un contesto liberalizzato… costi e benefici economici sono (o dovrebbero essere) pienamente internalizzati dagli investitori; un investimento sbagliato non produce extracosti per i consumatori, ma un danno finanziario per chi lo effettua.”
Allora potremmo stare tranquilli, non mi risulta che, in qualche paese al mondo, dei privati stiano costruendo delle centrali nucleari senza garanzie pubbliche, ma quel “(o dovrebbe essere)” mi mette a disagio, come probabilmente era a disagio l’autore facendo l’affermazione che precedeva, sappiamo che in Italia, e non solo, si privatizzano le plusvalenze e si statalizzano le perdite.
Forse avevamo ragione a sospettare di questa prosa, l’autore era un esponente della Baader-Meinhof sfuggito alla cattura, che è riuscito a infiltrarsi nel nucleo nuclearista e lo sta distruggendo dall’interno o invece il nucleo nuclearista, troppo finanziato dalle multinazionali dell’uranio, è cresciuto troppo e sta andando incontro a fissione nucleare o a decadimento spontaneo?
O forse C. Testa & C. stanno cercando di accreditare sé stessi (e la loro attività e i loro sponsor) come unici e veri depositari del verbo ecologista?

lunedì, febbraio 21, 2011

Lettera aperta al Presidente del Venezuela Hugo Rafael Chávez Frías

Signor Presidente, mi permetto di rivolgerle un appello, in grazia delle speranze che molta parte delle sue attività per il miglioramento delle condizioni di vita della parte più povera del suo popolo hanno suscitato in me.

Le chiedo di non sporcare la sua immagine pubblica, dando asilo a chi ha fatto massacrare il suo stesso popolo da mercenari, da chi ha fatto bombardare le sue stesse città per mantenere nelle sue mani il potere.

Le chiedo di non permettere che una persona macchiatasi dei delitti di cui oggi abbiamo prova evidente, possa trascorrere nel lusso, anni o decenni, mentre migliaia di madri, padri, fratelli e sorelle, e di orfani, piangono i loro cari trucidati nelle strade, mentre chiedevano che le ricchezze del loro paese venissero utilizzate, per dare sollievo alla loro vita, in ospedali e assistenza ai più deboli.

Signor Presidente, non si lasci convincere da machiavellismi politici o da ragioni di convenienza, rifiuti il sacro suolo del suo Paese a chi ha insanguinato il suolo del proprio col sangue dei suoi fratelli.

Termino con i miei auguri che lei possa di portare a termine il rinnovamento del suo paese, nell’interesse del suo popolo tutto.

Bernardo d’Aleppo

Tags: Gheddafi, Hugo Rafael Chávez Frías, venezuela

Tortino di foglie al microonde

Sempre in omaggio alla pigrizia, sporcare poco e pulire meno, all'ecologia, basso consumo di energia, ma soprattutto al gusto pieno e armonico della semplicità ecco il "tortino di erbe in forno a microonde", piatto unico completo.
La particolarità di questo tortino è che gli strati sono molto fini, per questo si raccomanda l'uso di verdure in foglia e di pane carasau, anche il formaggio e il salume andranno, di conseguenza, affettati finemente.
Ingredienti:
- vegetali a foglia larga (a seconda dei gusti e della disponibilità stagionale è possibile utilizzare: coste, bietole (=foglie di bietole, loc. "erbette" o "blede" ecc), spinaci, lattuga, scarola (tenendone presente il gusto deciso) foglie di cavolfiore, verza, cavolo cinese...
- formaggio affettabile (scamorza ad es.), ma anche tofu,
- salume ad es. prosciutto cotto o pancetta (oppure uovo sodo affettato, nel qual caso sarà opportuno salare leggermente),
- pane carasau (=carasatu, o pane pistoccu o anche pane lentu secco, oppure fettine molto sottili di pane di grano duro, o di segale, "posso", in ogni caso, la versione più gustosa di questo tortino, prevede che questo pane duro venga strofinato di aglio prima di essere utilizzato,
- olio e.v.,
- peperoncino in polvere o curry secondo i gusti.

Procedimento:
-lessare qualche minuto, in acqua leggermente salata, la verdura scelta, solo in modo che perda la rigidità del crudo,
- disporre a strati in piatto adatto: verdura, pane, verdura, pane, formaggio, peperoncino, verdura, pane, salume, verdura, peperoncino, si abbia l'accortezza di fare in modo che nel centro del piatto il tortino sia leggermente più sottile,
- cuocere a potenza media o medio bassa, in modo da dare il tempo (20' o 25'circa)al calore di penetrare in profondità e terminare la cottura delle verdure fino al centro del tortino, di solito lo scioglimento del formaggio nel centro del tortino indica il raggiungimento del punto di cottura ottimale, se non avrete lessato troppo le verdure prima, alla fine esse rimarranno piacevolmente consistenti,
- appena sfornato un filo d'olio, distribuito con attenzione, penetrerà delicatamente aiutando la miscelazione degli aromi.
Lasciare qualche minuto coperto prima di servire.

venerdì, febbraio 18, 2011

Papas rugadas o papas arrugadas?

Nuova ricetta di cucina veloce e gustosa.

Prendere patate piccole, di dimensioni omogenee e ben lavate, disporle in un piatto largo e basso, in cerchio, ancora bagnate spolverarle di sale fino, girarle e spolverarle di nuovo.

I tempi di cottura variano a seconda della potenza del forno e delle dimensioni delle patate, a me con patate come uova e forno a media potenza 15 minuti sono stati sufficenti, una avvertenza dopo 10 minuti pungerle leggermente con una forchetta.

Le patate risulteranno leggermente rugose e con una leggera crosticina di sale, risultando molto simili alla più laboriosa ricetta canaria, come quelle potranno essere accompagnate da mojo o da qualunque altra salsa verde o rossa (ad es. di tipo agrodolce alla parmigiana) o semplicemente con olio e prezzemolo.

Volendo un piatto più completo si potrà porre nel mezzo del piatto delle cipolle mondate e lavate tagliate a metà, anch’esse di dimensioni piuttosto piccole, nel mezzo del piatto in quanto l’azione del forno a microonde, normalmente, lì ha azione più delicata.

Naturalmente bisognerà fare attenzione a non usare patate germogliate altrimenti e solo se i germogli sono estremamente piccoli, dopo avere asportato i germogli e la parte da cui originano sarà meglio lessarle in acqua abbondante onde diluire le solanine (glucoalcaloidi steroidei) e gettare l’acqua di cottura.

N.B.: se i germogli sono grandi e numerosi, le patate non sono più adatte all’alimentazione umana.

Le patate sono controindicate per il diabete, indicate invece per ipopotassemia, gastriti acide, ulcere gastriche

mercoledì, febbraio 09, 2011

Omeopatia e gioco d'azzardo, similitudini negli effetti economici.

La popolazione mondiale è troppa, le spiagge di tutto il mondo sono troppo affollate, le piste da sci contano scontri quotidiani tra sciatori, le città scoppiano, gli enti pensionistici sono alla canna del gas, mi sembra che di buoni motivi per smettere di spiegare l’inutilità terapeutica dei farmaci omeopatici ce ne siano anche troppi, ben venga quindi una diminuzione della popolazione mondiale, se poi è selettiva e diminuisce gli imbecilli ci avviciniamo a una eugenetica pratica, magari le prossime generazioni saranno meno credulone!
Io qualche volta ho parlato con amici dell’inconsistenza statistica della speranza di vincita delle varie lotterie, ma visto che si tratta di una tassa sull’imbecillità, quanti più soldi lo stato ricava con il lotto dai creduloni tanti meno dovrebbe chiederne a me con le tasse, quindi viva le lotterie!
Certo che se poi la gente si rovina col gioco e lo stato la deve mantenere i conti non tornano, con l’omeopatia temo che il discorso sia lo stesso, “mutatis mutandis”, se poi dovessero anche passare le cure omeopatiche dal SSN o quel che è allora sarebbe come pagare le scommesse ai giocatori e poi pagargli anche il mutuo.

lunedì, febbraio 07, 2011

L'INPS: servizi al cittadino... forse.

Una mia anziana vicina di casa, di 83 anni, con due protesi alle anche e una sfilza di altri malanni, ha ricevuto questa lettera dall'Ente di Complicazione della Vita degli Anziani e di Chi li Assiste, in italiano INPS.

A quanto pare l'INPS vuole essere sicura che la pensionata sia residente in Italia!

La povera donna ha la tessera sanitaria elettronica, che presenta ogni volta che prende una medicina, la carta d'identità, ritira la pensione ogni mese, prima poteva farlo ogni due, ma poi hanno pensato che anche d'inverno era meglio che gli anziani si muovessero un po', ha il medico di famiglia che ogni due o tre mesi deve prescrivergli qualche analisi, ha il Pass invalidi del Comune (così, se qualche anima pia l'accompagna a fare esami clinici, può avvicinarsi all'ospedale, parcheggiare neanche parlarne) ma naturalmente l'INPS non ne sa niente, si tratta di un Ente che ha base su un pianeta extrasolare e con i segnali di fumo ci vuole tempo, sarà il Garante della Privacy che, come una misteriosa Nebulosa, isola gli enti uno dall'altro, che impedisce loro di scambiarsi informazioni?

La povera donna era in panico, ha grosse difficoltà di deambulazione e di sordità, mi ha quindi chiesto di occuparmi della cosa. Io, ottimista, ho pensato di cavarmela compilando il citato modulo PSAS/ACC ed eventualmente spedendone copia firmata dalla signora, così ho cominciato la peregrinazione sul sito dell'Ente citato.

Peregrinazione in quanto, di finestra in finestra, ho percorso tutto il sito senza trovare traccia del moduco PSAS/ACC, nel frattempo ho scoperto che il PIN della pensionata era scaduto (pare che il Garante della privacy abbia deciso che questi PIN debbano essere cambiati ogni qualche mese, evidentemente non si rende conto che difficilmente si accede al labirintico sito se non costretti, quindi non più di un paio di volte l'anno e solo sotto minaccia di sospensione della pensione, morale: ogni volta che si accede la PW è scaduta!) quindi dopo avere rinnovato il PIN alla fine mi sono arreso e, preso il coraggio a due mani, ho telefonato al call center.

La fortuna mi ha arriso, contrariamente alle mie esperienze precedenti, nel giro di meno di un quarto d'ora parlavo con un umano!

Ma la fortuna si sa è balzana, in poche battute sono stato gentilmente informato che sul sito quel modulo non era presente, che certo, sapeva che per queste pratiche, gratuite, nessun commercialista si prende la briga di farle se non sei cliente, che capiva che la pensionata, a 280 € al mese, non aveva un commercialista, che avrei quindi dovuto andare in un CAF, con la delega della pensionata e un suo documento e compilare il mod. PSAS/ACC, e che sì, sapeva anche che i CAF per queste cose non danno appuntamenti, avrei dovuto armarmi di pazienza.

Rispetto all'ultima riga "l'eventuale documentazione dovrà essere comunque consegnata alla competente sede INPS" mi ha cortesemente precisato che non sapeva se si riferisse solo al caso dell'inoltro tramite commercialista o anche tramite CAF, che avrei dovuto però, eventualmente, consegnarla di persona, perché all'INPS non volevano più "carta" e quindi non accettavano più le raccomandate.

Caspita!

All'INPS sono diventati ecologici!

Non vogliono più sprechi!

Quindi io devo andare al CAF e compilare il mod PSAS/ACC e poi portare la documentazione all'INPS!

Ma perché non posso andare direttamente all'INPS? Perché devo da Vimodrone andare all'INPS di Via Melchiorre Gioia a Milano e non in una sede qualunque magari vicino a dove lavoro?

Non voglio chiederlo, potrebbero rispondermi che mancano dei piccioni viaggiatori per trasferire la documentazione cartacea, quella che non vogliono più.

Non so come voi avreste reagito, io ho pensato di essere in un racconto di Kafka e che prima o poi sarebbe finito, non ho neppure avuto il coraggio di mettermi a litigare con l'incolpevole ambasciatrice di questi paradossi burocratici.

Così, approfittando del mio attonito silenzio, l'operatrice ha aggiunto che, nel caso la pensionata non avesse provveduto a dichiarare la sua attuale residenza in Italia con il citato modulo, dal 31 Marzo 2011 non avrebbe più percepito la pensione.

Mi sono così rassegnato a impiegare un paio di mezze giornate di ferie, sperando che bastino, per aiutare la vicina, ma le droghe o le malattie sessualmente trasmissibili, prima o poi, colpiranno politici e burocrati, certo, essere religioso aiuterebbe, poter sperare in un castigo per questi inetti vermi profittatori, se non in questa vita in un'altra, sarebbe bello...