La sepoltura, aperta, al sole,
esposta, al ludibrio dell'agosto
mostrava lo scheletro, scomposto,
intorno, qualche oggetto personale.
Appoggiate, vicino, tra i pennelli
le numerate scatole, le ossa
della mano e pochi, poveri anelli,
erano corona alla scarna fossa.
Ma l'ora della pausa meridiana
si protraeva ed era quasi sera,
avrebbe potuto, forse, la luna
coprire come d'un manto di cera,
pallida, spettrale, il perpetrato
scempio, nessuno avrebbe protestato.
Milano 8 Dicembre 2008
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