giovedì, gennaio 29, 2009

Capire la poesia

Capire la poesia

Cotto di vino aspro, cotto di miele
cotto con spezie diverse,
dalle tue mani ripreso dal vaso,
posto incongruamente nel piatto,
e decorato di salsa di mirtilli e cioccolato,
eccomi pronto,
verserò lacrime di sangue,
lacrime di me,
distillo versi malati,
rime baciate, alterne,
dodecasillabi o esametri,
senza misura o pena,
se mi capisci, bene,
fingi, altrimenti,
qualche parola arriverà al tuo cuore,
altre alla mente,
intendo ridere di me sopra ogni cosa,
fammi ridere con te,
morte, mia sposa.
Descriverti saprò senza vederti,
dammi la mano e andiamo,
altri ci sono che spingono da presso,
e senza posa.


Se mi capisci, bene,
fingi, altrimenti,
qualche parola arriverà al tuo cuore,
altre alla mente,
non serve il costrutto della frase,
solo l'intento.

non serve.


Milano 26 Gennaio 2009

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