sabato, febbraio 28, 2009

Tu limpida fonte ed io Narciso

Nessuno di me cantò le gesta,
sorrisi donati in gelidi mattini,
nessuno di me cantò le membra,
esercitate in tiepidi grattini,
solo, di me , massime si disse:
cemento sei, granito!
Non pallido alabastro,
né pur ebano nerastro.
Ancora avevo riccioli scuri,
ma mistero magnifico non fui,
né ombroso,
né imperial nuca la mia.
Ma sempre io fui
a consumar le ombre
onde cantar le membra altrui,
i riccioli, la nuca,
le pieghe e i dolci afrori.
Così son, ora, a celebrare te,
dolce amore in cui mi specchio,
limpida fonte di fronte a me,
Narciso.

Milano 28 Febbraio 2009

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