mercoledì, febbraio 09, 2011

Omeopatia e gioco d'azzardo, similitudini negli effetti economici.

La popolazione mondiale è troppa, le spiagge di tutto il mondo sono troppo affollate, le piste da sci contano scontri quotidiani tra sciatori, le città scoppiano, gli enti pensionistici sono alla canna del gas, mi sembra che di buoni motivi per smettere di spiegare l’inutilità terapeutica dei farmaci omeopatici ce ne siano anche troppi, ben venga quindi una diminuzione della popolazione mondiale, se poi è selettiva e diminuisce gli imbecilli ci avviciniamo a una eugenetica pratica, magari le prossime generazioni saranno meno credulone!
Io qualche volta ho parlato con amici dell’inconsistenza statistica della speranza di vincita delle varie lotterie, ma visto che si tratta di una tassa sull’imbecillità, quanti più soldi lo stato ricava con il lotto dai creduloni tanti meno dovrebbe chiederne a me con le tasse, quindi viva le lotterie!
Certo che se poi la gente si rovina col gioco e lo stato la deve mantenere i conti non tornano, con l’omeopatia temo che il discorso sia lo stesso, “mutatis mutandis”, se poi dovessero anche passare le cure omeopatiche dal SSN o quel che è allora sarebbe come pagare le scommesse ai giocatori e poi pagargli anche il mutuo.

3 commenti:

Ivano Bellini ha detto...

basta pagare il ticket e ti visita un omeopata, informati prima di scrivere.

Bernardo d'Aleppo ha detto...

Allora è molto peggio di quanto speravo, presto anche iridologi, cromoterapeuti, pranoterapeuti, sciamani, cartomanti e altri ciarlatani otterranno l'accredito delle ASL, mi chiedo perchè abbiano condannato Wanna Marchi. Forse solo perchè prendeva tanti soldi da pochi, invece l'omeopatia prende "pochi" soldi da tanti, quindi è più democratica.
Purtroppo ho avuto esperienze con l'omeopatia e so di cosa parlo. Crederci può dare guai seri.

Bernardo d'Aleppo ha detto...

Rispetto al concetto di visita omeopatica poi, oltre a una accurata storia clinica, spesso si riduce a una consultazione del librone che dovrebbe rassicurare il paziente con le sue dimensioni.