giovedì, novembre 10, 2011

Mario Monti sarà uno statista o addirittura un eroe?

Come illustra bene Piergiorgio Odifreddi qui la nomina di Mario Monti contraddice la lettera della Costituzione che indica come possibili nominati senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica chi abbia "illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario" non mi risulta che sia il caso di Mario Monti.

Forse, in un momento così difficile, il Presidente della Repubblica ha pensato che, come accadde per un governo Prodi, se non vado errando, anche un voto di un senatore a vita possa determinare la sopravvivenza di un governo, ma una cosa è la sopravvivenza, altra la sua efficacia.

Se Monti ha una concezione della politica alta, come richierebbe il momento per sostenere l'incarico di cui si parla, dovrebbe, a mio parere, rifiutare la nomina, credo che abbia pensioni, emolumenti e capitali sufficenti per vivere con agio, non credo che gli necessiti questo introito, quindi dovrebbe con questo gesto segnare la discontinuità con il passato, tanto per avere un minimo di credibilità di fronte agli italiani, cui dovrà far digerire, probabilmente, le medicine che prescrive l'ideologia dell'ambiente da cui proviene.

Se Monti invece avesse una tempra da statista si muoverebbe coraggiosamente contro gli sprechi, ma anche contro la finanza e le sue speculazioni, contro i paradisi fiscali in cui società e privati occultano i loro profitti evadendo, o eludendo, le tasse, senza curarsi di un suo eventuale futuro politico.

Se Monti avesse tempra d'eroe metterebbe mano agli ordini professionali, eliminerebbe i notai (in molti paesi non esistono) e liberalizzerebbe le licenze dei taxi.

Se Monti avesse istinti suicidi semplificherebbe la legislazione fiscale e renderebbe inutile il ricorso ai commercialisti per il 90% degli italiani.

Io, nel mio piccolo, mi auguro che sia almeno uno statista, ma sogno che sia un eroe.

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