lunedì, agosto 15, 2011

Qualche osservazione sulla manovra economica 3a parte

Prendiamo atto che Francia, Spagna, Belgio e Italia hanno, da alcuni giorni, vietato le vendite allo scoperto, qui il corriere.it scrive di studi di diverse istituzioni sulla relazione tra attività solare e "ogni sorta di eventi" secondo il citato articolo, anche crisi borsistiche e finanziarie.

"Ammesso e non concesso", come diceva Totò, che tali relazioni esistano, serviva una prova in più dell'irrazionalità dei mercati?

Ma soprattutto serve ancora una prova per dimostrare l'irrazionalità delle istituzioni regolatrici dei mercati e dei governi che devono legiferare in proposito?

Dato che ogni operatore tende a massimizzare il proprio profitto e che il mercato è finito (nel senso che non è infinito) quindi ogni plus ricavato da qualcuno corrisponde a un minus di qualcun altro, che necessità c'è di strumenti capaci di moltiplicare le possibilità di alterazione del mercato come le vendite allo scoperto?

Farò un esempio: sono purtroppo un fumatore anziano e, da qualche tempo, accendersi una sigaretta è diventato sempre più complicato, gli accendini hanno meccanismi sempre più duri, per evitare che siano accesi dai bambini, e mi tocca a volte usare due dita per azionarli. Sembra così difficile trovare il nesso con le vendite allo scoperto?

Mi sembra che strumenti come i "future" e le vendite allo scoperto o le leve finanziarie ad es. avessero motivazioni alla loro creazione, che in parte non esistono più, o che una mutata attenzione al principio di precauzione dovrebbe spingerci a riconsiderare, proprio come gli accendini, che un tempo dovevano rispondere al principio di comodità d'uso e ora devono incorporare la risposta ad altre esigenze come la non utilizzabilità da parte di soggetti non idonei: i bambini.

Sono riuscito a spiegarmi?

Le ragioni d'essere degli strumenti citati avrebbero dovuto essere stabilizzazione e prevedibilità dei prezzi agricoli da una parte, stabilizzazione dei prezzi azionari dall'altra, con possibilità di mettere freno alla salita dei prezzi causata dagli acquisti "da entusiasmo" dando la possibilità agli operatori di operare nei due sensi, acquisto e vendita, senza il vincolo del possesso che condizionerebbe la vendita ad un preventivo acquisto.

Ma, come innumerevoli esempi del passato ci dovrebbero avere insegnato, i mercati e gli operatori finanziari non hanno la visione di lungo periodo e la capacità di discernimento, e l'etica, che dovrebbero distinguere un adulto da un bambino, quindi, come ci attrezziamo perchè sia difficile per un bambino accendere un accendino, dovremmo mettere paletti alla possibilità di chi opera in questi campi di mettere in atto disastri planetari in base a "rumors" di borsa.

Allo stato attuale troppi operatori finanziari (oltretutto incoraggiati, in alcuni stati, da meccanismi fiscali premianti) sono in condizione, in base ad aspettative, più o meno diffuse, o ai citati "rumors" di borsa ( addirittura creandoli) di causare crisi che incidono pesantemente sui mercati e indirettamente possono causare la scomparsa di interi settori produttivi in determinate aree o carestie in intere macroregioni o addirittura planetarie, con un costo incalcolabile per la collettività in termini di sofferenza e, in termini economici, molto superiore ai benefici ricavati dagli speculatori che tale crisi hanno scatenato.

La manovra dovrebbe contenere qualche novità in questo campo, almeno un progetto di concertazione internazionale per porre un freno alle distorsioni che i meccanismi citati causano sui mercati.

Invece le misure sono, come al solito, contingenti.

Nessun commento: