mercoledì, agosto 12, 2015

Nagasaki e Fukushima


Ogni anno le commemorazioni delle vittime delle due bombe atomiche sul Giappone diffondono tristi fotografie che divengono trucidi album quando gli anniversari fanno cifre tonde, dispiace assai per tutte quelle persone che hanno sofferto, ma quanto poche sono le testimonianze che appaiono sui media sugli eccidi e sulle crudeli pratiche di prigionia e lavori forzati che le forze di occupazione giapponese hanno utilizzato in ogni luogo conquistato?
Quante sono state le schiave sessuali dei paesi occupati utilizzate per il “ristoro” dei soldati del sol levante?
I cittadini coreani presenti nelle città oggetto del bombardamento atomico mi risulta siano addirittura stati esclusi dall'accesso alla sanità pubblica.
Quindi io non mi sento di associarmi a tutti coloro che hanno condannato l'uso dell'atomica sul Giappone, se ciò ha abbreviato anche solo di un giorno la guerra, è stato giusto farlo.
Che poi questo abbia generato nel popolo giapponese, e in particolare nei suoi governanti e classe dirigente, un'attrazione per l'energia atomica che nella riapertura di centrali, anche dopo il disastro di Fukushima, come in altre misure, continua a manifestarsi come un amore masochista, questo è argomento di psicoananlisi sociale.

Nessun commento: