Sulle frequenze di Radio Popolare Milano spesso si sente Claudio
Agostoni parlare un po' di tutto, ma in particolare di musica e di
viaggi.
Quest'oggi il buon Claudio, dopo un
interessante servizio sui Centri di Identificazione ed Espulsione,
specificamente su quello di Milano, a proposito del quale si attende per
oggi la sentenza a carico di alcuni tunisini "ospiti" del centro, in
merito all'accusa di devastazione e saccheggio, ricordiamo che la
situazione degli immigrati clandestini in Italia, anche di quelli
richiedenti asilo, è talmente abbrutente e inumana che, in alcuni paesi
europei, i giudici hanno negato l'espulsione in Italia di alcuni
clandestini proprio per le condizioni di detenzione ingiustificata e di
mancanza del rispetto dei diritti umani a cui essi sono soggetti nel
nostro paese, dicevo: dopo questo interessante servizio, il conduttore
del "Semaforo blu" ha cominciato a chiedere agli ascoltatori cosa
pensassero dell'interruzione dell'"irripetibile" concerto di Bruce Springsteen nel momento in cui duettava con Paul McCartney.
Era
evidente dal modo di porre la domanda e da quell'"irripetibile",
continuamente reiterato, che il conduttore voleva avere solo conferme di
quel che pensava, a coloro che obiettavano qualcosa citava la
"chiusura" di un oratorio sancita dai giudici di Milano a causa del
rumore che producevano i ragazzi giocando.
Ora io non sono
stato testimone diretto del concerto, né del rumore dell'oratorio, ma ho
smesso di andare ai concerti proprio per l'eccessivo volume sonoro che
viene scaricato sugli spettatori, ne uscivo frastornato e con una
sensazione quasi di irrealtà all'uscita, ho però un oratorio a poco più
di cento metri da casa e, quando è in funzione l'oratorio estivo, sento
bene il volume con cui i loro altoparlanti sparano musica e parole,
talmente forte da rendere impossibile tenere le finestre aperte, se si
vuole telefonare o sentire la radio, l'unica giustificazione che mi sono
dato è che un volume così alto obnubili alquanto la volonta dei ragazzi
e quindi anche la possibilità che facciano danni o che si organizzino
per farli.
Purtroppo viviamo in un paese che definire
"caciarone" è poco, andare al ristorante, specie se ci sono famiglie con
bambini e se non si conosce la LIS (Lingua Italiana dei segni) non è
più una esperienza socializzante, al massimo si scambia qualche parola
con chi ci sta accanto e si finisce la cena con dei dubbi su quanto ci
si sia detti.
Ma quel che mi ha colpito di più è stata la
insistenza con cui Claudio Agostoni ha continuato a insistere sul fatto
che il duetto tra i due cantanti fosse qualcosa di "irripetibile", ora
io non so se lui abbia informazioni che io non ho su qualche malattia, o
altro, che possa togliere di mezzo, o almeno rendere afono uno dei due o
addirittura entrambi, ma francamente non credo che qualcuno possa
essere "più uguale degli altri", come ha suggerito un ascoltatore
citando "La fattoria degli animali" di G. Orwell.
Purtroppo, da
tutta la parte del "Semaforo blu" in cui si è trattato dell'argomento,
la sensazione che si ricavava era proprio questa, ancora il "superuomo"
che tutto può, ancora la distinzione tra artisti che, maledetti o meno,
possono fare ciò che al comune mortale è negato, e questa volta non per
editto del potere, no, proprio per acclamazione del cittadino comune e
di chi si fregia di difendere proprio la democrazia e i diritti del
cittadino.
Non capire che dare a qualcuno più diritti che a
qualcun altro, sia pure per qualche forma di genialità, non è altro che
la premessa per distinguere la popolazione in chi può e chi no, il metro
su cui misurare chi possa, o meno, avere questi diritti diventa poi
secondario, in fin dei conti tanto il fascismo quanto il nazismo sono
andati al potere con il favore delle folle, purtroppo Claudio Agostoni,
quando si parla di musica, mette da parte, evidentemente, le sue
capacità critiche e monta in sella al popolo dei fans, scagliandosi,
demagogicamente, contro la burocrazia ottusa.
Intendiamoci
bene: posizioni di questo tipo sono state espresse da buona parte dei
quotidiani e delle televisioni, Claudio Agostoni quindi non è solo in
questa crociata per elevare alcuni artisti al di sopra dei comuni
cittadini, da Radio Popolare però mi sarei aspettato un atteggiamento
più ponderato.
1 commento:
A distanza di tempo dal post lo leggo oggi e non posso che dirmi d'accordo, anche io ho notato che l'atteggiamento di Radio Popolare nei confronti degli "artisti" è proprio quello, tutto è loro consentito, specialmente se hanno una qualche parvenza di atteggiamento di sinistra. Io sono di sinistra, ma contrariamente a Radio Popolare penso che nessuno sia più uguale di altri e i limiti di orario e di potenza acustica degli impianti debba essere uguale per tutti, per chi mi sta simpatico o antipatico allo stesso modo, per chi è famoso o ignoto.
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