Qui su corriere.it un articolo divulgativo sulla relazione tra capelli rossi e clima, contrariamente a quanto è usuale sui giornali sul web l'articolo è abbastanza chiaro, ma alla fine cade in un errore grossolano, sembra che il giornalista si sia improvvisamente fatto prendere dalla fretta di chiudere infatti conclude così:
"In tutti i casi come conferma lo studio è credibile che il rutilismo
origini da una mutazione genetica avvenuta in alcune popolazioni
nordiche circa 20.000 anni fa a causa di un cambiamento climatico e per
favorire la vitamina D."
La fretta, immagino, è riuscito a far mettere, a in poche righe due importanti errori che possono indurre il lettore a pensare ai meccanismi di mutazione e di selezione come dipendenti da cose che non hanno diretta relazione con essi.
Mi spiego: che la mutazione genetica sia avvenuta a causa di un mutamento climatico sono certo che nessun genetista lo affermerebbe, semmai potrebbe affermare che la mutazione, causata da non sappiamo cosa, era presente nella popolazione e il clima, divenuto povero di irraggiamento solare, la ha favorita in quanto la pelle particolarmente chiara dei "rossi" lascia passare la poca radiazione disponibile in misura maggiore della pelle di chi ha pelame di altre caratteristiche, i portatori di tale mutazione quindi venivano favoriti dalla selezione naturale in quanto anche in quelle condizioni climatiche potevano sintetizzare la vitamina D necessaria al loro metabolismo.
Quindi: il cambiamento climatico in generale non causa una mutazione, e le mutazioni non avvengono per favorire una vitamina o un'altra.
1 commento:
Quanto spesso la semplificazione giornalistica induce a errori che possono sembrare di poco conto, ma che sono gravissimi, in quanto portatori di erronee correlazioni causa-effetto.2420
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