venerdì, gennaio 02, 2015

Norman Atlantic e dollari falsi?



  La tragedia della Norman Atlantic può insegnare qualcosa anche a chi non era a bordo, io da molti anni ho preso l'abitudine di fare viaggi per mare portandomi il salvagente personale, nel caso di viaggi fuori dall'estate o in mari freddi porto anche una muta subacquea. Quando ero più giovane, inoltre, preferivo il passaggio ponte alla sistemazione in cabina, ora l'età non me lo permette più, ma cerco comunque di stare all'aperto o comunque nei ponti superiori per la più parte del tempo.
 Fissazioni?
  Può darsi, ma queste abitudini mi sono venute dopo vari viaggi in mare, in cui ho visto le innumerevoli mani di vernice che coprono carrucole, meccanismi vari e, non di rado, anche tratti delle corde che permettono l'ammaraggio delle scialuppe di salvataggio, ho visto la scarsa attenzione del personale all'imbarco (una volta ad es. mi imbarcai da Bastia con un biglietto per Livorno ed ebbi la sorpresa di arrivare a Genova, tanto erano state chiare le indicazioni ai passeggeri) e ho avuto qualche esperienza di scarsa professionalità del personale nel trattare i passeggeri (aggressioni e minacce) ma inoltre e soprattutto, ho verificato quanto facilmente un mare, quasi affettuoso nel suo cullarsi, possa incapricciarsi del cielo e tentare di raggiungerlo in un impeto folle.
  In tante occasioni quando insegnavo mi sono dovuto scontrare con la pigrizia, mentale e fattuale, di colleghi e dirigenti nei confronti della prevenzione dei danni evitabili in caso di emergenza (incendi, alluvioni, terremoti ecc); le esercitazioni sui comportamenti da tenere in tali emergenze sono viste e vissute dalla maggior parte del personale come adempimenti formali, inutili seccature che interrompono le consolidate abitudini in cui si riesce a muoversi anche in trance, in situazioni di questo tipo la maggior parte dei dirigenti si eclissa, di solito hanno incontri con alti dirigenti in altra sede.
  La preparazione alla vita che la scuola dovrebbe fornire non dovrebbe riguardare anche una preparazione almeno generica a fronteggiare una emergenza?
  Con l'aumento della popolazione mondiale e l'aumento della concentrazione della popolazione nelle metropoli le occasioni in cui ci troviamo a essere parte di una folla sono sempre più frequenti, spesso si tratta di folle neutre dal punto di vista emozionale o al peggio frettolose, in altre occasioni si tratta di folle festose, concerti o altri spettacoli o “eventi”, un altro caso tratto dalla cronaca di questi giorni ci mostra come una folla festosa possa essere pericolosa, le decine di morti durante il festeggiamento del Capodanno in Cina, forse per una distribuzione di dollari falsi, sono esemplari, sia ben chiaro che stiamo parlando di folle che non hanno paura.

  Se poi, a qualcuno di voi, è capitato di trovarsi in una folla presa dal panico sa quanto crollino la capacità di discernimento e il senso etico della gran parte dei componenti di tale folla.
 A maggior ragione la scuola dovrebbe aiutare i giovani a imparare a gestire le situazioni di pericolo collettivo.

2 Gennaio 2015 Milano

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