Qui
sul sito di Essere Animali, il 10 Ottobre 2014, l'avv. Alessandro
Ricciuti si esprimeva in merito alla soppressione di Excalibur,
il cane dell’infermiera spagnola malata di Ebola.
Ho aspettato tanto a commentare
sperando che l'autore si rendesse conto di alcune aporie nel suo
post, ma a questo punto non credo che le emenderà più.
Nel post Ricciuti scrive che il timore
che il cane potesse essere stato infettato era assurdo e immotivato,
argomentando cita uno studio del 2005, secondo il quale i cani
possono essere contagiati dal virus senza però manifestare sintomi
della malattia.
Evidentemente Ricciuti non prende
neppure in considerazione i casi non infrequenti di animali che sono
portatori sani di malattie, cioè che ospitano virus e/o batteri
patogeni che però in essi non causano alcun sintomo, uno per tutti:
l'armadillo e la lebbra.
Di seguito Ricciuti aggiunge che
sarebbe stato sufficiente mettere l'animale in isolamento e
monitorarlo, evidentemente egli non ha ben presente quale sia il
livello di isolamento per patologie tanto gravi e tanto facilmente
infettive, né il fatto che per gli umani sono già pronti locali di
isolamento a pressione negativa in appositi centri di massima
sicurezza, ma sarebbe difficile approntare locali idonei ad ospitare
tutti i tipi di animali domestici che eventualmente si dovesse
isolare, inoltre i costi per mantenere in efficienza tali centri e
pronto ad intervenire il personale necessario sono ingenti.
Ma la cosa che effettivamente alla fine
fa sorridere, o meglio farebbe sorridere se a scrivere questo post
fosse un bambino, è la frase “che alla vita viene attribuito un
valore economico, che rientra nei calcoli costi/benefici”, caro
Ricciuti a cosa pensa sia dovuto l'obbligo di assicurazione
responsabilità civile? Le svelo l'arcano: proprio al fatto che alla
vita viene attribuito un valore economico.
Ma voglio dirle un altro segreto: i
soldi disponibili nei bilanci dello stato non sono infiniti, non è
proprio che quando un ministero ha bisogno di fondi si rivolge alla
zecca e questa stampa il fabbisogno.
Quindi caro Ricciuti le auguro di non
avere mai bisogno di dover scegliere se utilizzare i risparmi per
fare un intervento di cardioplastica a suo figlio o al suo cane, ma
provi a pensarci: cosa sceglierebbe?
Gli stati spesso devono scegliere se
fare interventi per l'assistenza a portatori di una disabilità o di
un'altra, se finanziare la ricerca su una patologia o un'altra, le
case farmaceutiche fanno ragionamenti di ritorno economico nel
finanziare una o un'altra ricerca di farmaci, proprio per finanziare
la ricerca su malattie rare ci sono state recentemente mobilitazioni
di star e spettacoli per raccogliere fondi, ci aveva fatto caso?
Non viviamo esattamente nel Paese dei Balocchi altrimenti probabilmente non avremmo neppure avvocati e non credo sarebbe un gran danno.
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