domenica, novembre 15, 2015
Stati e religioni, sventurati incesti
giovedì, settembre 03, 2015
La demagogia e la tassa sulla casa.
venerdì, agosto 14, 2015
Cacciatori, nazisti e animalisti
mercoledì, agosto 12, 2015
Nagasaki e Fukushima
domenica, luglio 26, 2015
Tasse sugli immobili e scuole cattoliche
venerdì, luglio 24, 2015
Il Paese dei Balocchi ovvero lo voglio, LO VOGLIO, LO VOGLIOO!
mercoledì, luglio 22, 2015
Orsi del Trentino. Signorile quel post?
domenica, luglio 19, 2015
evoluzione ed estinzione delle tasse
Si tratterà di una effettiva estinzione di massa che ridurrà i phila a due o tre con un paio di specie ciascuno o si darà il via a un nuovo sistema di classificazione con ridenominazione di ogni phila e una nuova suddivisione di ciascuno con innumerevoli ordini, generi, specie e sottospecie come già avvenne in passato?
Ovviamente burocrati, commissioni tributarie, tributaristi, commercialisti, CAF e personale dipendente, temporaneo, avventizio, a termine e via discorrendo, sperano nella riclassificazione, che inevitabilmente avverrà se codesta riforma sarà “pianificata” dai soliti dirigenti pasticcioni agli ordini di politici miopi ed avventati.
I comuni cittadini, proprietari o meno di prima casa, sperano, più che nella eliminazione delle tasse preannunciata (che come al solito sarebbe prodromo ad una loro proliferazione, suddivisione, speciazione e ridenominazione) in una unificazione con criteri e aliquote unici nazionali, che possibilmente porti ad una riduzione del loro ammontare, anche se forse basterebbe semplificarla in modo da non doversi rivolgere a commercialisti e CAF per ridurne il peso sui cittadini, se poi le aliquote fossero decise con ampio anticipo con ampi termini di pagamento i pensionati e i meno abbienti potrebbero andare in vacanza in periodo non di punta, risparmiando non poco e aiutando anche il settore turistico.
La domanda allora è: siamo alla vigilia di una estinzione di massa o all'antivigilia di una radiazione adattativa?
giovedì, luglio 16, 2015
FMI fuori tempo e strada in discesa, un default tira l'altro
Sui giornali di ieri è comparsa la notizia che, secondo una nota del FMI il debito greco è insostenibile vedi qui su corriere.it.
Viene da chiedersi se un principe azzurro abbia svegliato qualche bell'addormentato/a, probabilmente ben retribuito, tra il personale del FMI.
Da molto tempo si sa che il debito pubblico greco è insostenibile, ma il FMI avrebbe dovuto lanciare allarmi forti e chiari ben prima d'ora. Quindi a mio modo di sentire qualcuno ha parlato fuori tempo massimo,, ma forse sono io che non ho sentito.
Da un altro punto di vista invece non è il momento di parlare di revisione del debito, se mai lo fosse, in quanto:
- è evidentemente prima necessario che la Grecia metta mano fattivamente a quelle riforme di cui hanno parlato vari governi senza mai attuarle compiutamente,
- il piano di aiuti deve ancora avere il via libera di vari parlamenti europei e si tratta di aiuti che pongono problemi di opinioni pubbliche in quasi tutti gli stati e problemi di coesione delle maggioranze di governo.
Quindi è troppo presto per parlare di revisione o ristrutturazione del debito greco.
Da quel che leggo la Grecia risulta destinataria di uno dei più ingenti aiuti economici (30 mld di $) da parte del FMI, nonostante la sua partecipazione a tale fondo sia assai esigua circa lo 0,46%.
Per concludere: la Grecia ha assoluta necessità di guadagnarsi credibilità internazionale in riferimento alla sua classe politica e alla sua capacità di rinnovarsi, senza questa credibilità un'eventuale ristrutturazione del debito greco renderebbe non solo impossibile un finanziamento da parte della BCE e di altri organismi internazionali, ma i mercati chiederebbero interessi a due cifre per decidersi a comprare eventuali future emissioni dello stato greco.
Chi vuole può leggere una breve storia della crisi economica e del default dell'Argentina qui e qualche notizia sul nuove difficoltà della stessa qui. Sembra una banalità, ma guadagnare credibilità è molto più difficle che non perderla.
Si leggono tanti commenti su guadagni del 1600% fatti ( o meglio, forse fattibili) da parte di fondi speculativi su titoli argentini e di cifre poco differenti su titoli greci, ma nessuno tiene conto che, se questi fondi hanno comprato a sconto estremo i titoli in questione, è perché risparmiatori e pensionati, oltre che fondi pensione ecc, hanno comprato in emissione, o vicino alla pari, quei titoli, per poi venderli perdendoci assai pur di portare a casa qualcosa, proprio perché si trattava non di fondi speculativi, ma spesso di privati che non potevano permettersi di pagare avvocati o di aspettare decenni, quindi cari commentatori pensate prima di scrivere e, come dice un vecchio che conosco: "Son capaci tutti a essere gay col culo degli altri" (non dice "gay"...) o per essere meno sboccati, "facile essere generosi col portafoglio degli altri" ma mi sembra così meno efficace!
mercoledì, luglio 15, 2015
Dopo la Grecia tocca all'Italia darsi da fare
martedì, luglio 14, 2015
Capraia Isola
Ci sono modi peggiori di spendere tempo e danaro che andare a Capraia in estate se non siete subacquei, ma non sono molti.
Io sono tornato da una settimana e pur essendo un discreto nuotatore, di solito nuoto due o tre ore, non ho potuto nuotare che per venti minuti alla volta a causa delle acque fredde e del gran numero di meduse che costringono ad una vigilanza continua; se a questo aggiungiamo che esiste una sola spiaggia (raggiungibile solo in barca o con una nuotata di circa due km dal porto) e che le coste hanno limitatissime zone su cui sedersi sull'asciugamano e quasi nessuna possibilità di sdraiarsi ecco il panorama balneare è completo.
C'è un via vai di barche di sub nel porto, immagino che i fondali siano belli, ma nuotando con maschera e boccaglio, in tre località sul lato est, la maggiore densità di pesci l'ho trovata nell'antiporto la sera dopo che da due TIR avevano scaricato orate giovani da crescere negli stabulari posti nell'insenatura del porto vecchio.
Per quanto riguarda le passeggiate ne ho fatta una di 5h e1/2 e altre 2 di circa 2h ciascuna e tranne una decina di conigli, al mattino presto e verso sera, due mufloni verso le 19.15, qualche corvo e numerosi gabbiani non ho visto altro. Invece andando al porto al momento dell'imbarco della nave alle 18.30 e guardando la collina sopra ai cassonetti alla base del molo, a poche decine di metri dalla gente che si chiama e si imbarca, si vedono ogni sera vari esemplari di muflone di diversa età che guardano distratti i turisti che se ne vanno e brucano come soprappensiero.
Non metto in dubbio che in primavera o in autunno ci sia ben altro, ma in giugno-luglio io ho visto solo questo e qualche marangone dal ciuffo, al mare.
Autorevoli commentatori del compromesso su debito greco
domenica, giugno 28, 2015
La strategia di Tsipras sarà questa?
(A questo indirizzo potete trovare una sintesi del libro “L’Odissea del debito, Le crisi finanziarie in Grecia dal 1821 a oggi” (In Edibus, 2015), di Alessandro Albanese Ginammi e Giampaolo Conte, dottorandi in Storia contemporanea e cultori della materia presso la cattedra di Storia economica di Roma Tre.)
domenica, marzo 15, 2015
Perché la Regione Lombardia paga i trattamenti con onde d'urto più di un privato?
Recentemente mi sono trovato nelle condizioni di dover ricevere 3 trattamenti con onde d'urto focalizzate a una articolazione, il centro a cui mi sono rivolto per la visita fisiatrica mi ha proposto di fare i trattamenti dopo 3 mesi con il Servizio Sanitario Regionale (d'ora in poi SSR) e dopo una settimana privatamente, "tra l'altro - mi ha detto l'impiegata - c'è poca differenza di costo: 66€ con il SSR e 100€ privatamente".
Seccato per quella che mi è sembrata una "furbata" di quel centro mi sono rivolto altrove e ho avuto un appuntamento, in convenzione con il SSN, alla stessa data propostami privatamente dal primo centro.
Dopo aver pagato mi è stato consegnata una "Comunicazione del valore di rimborso delle prestazioni" che certificava:
a) La quota di ticket che avevo pagata: 36€
b) La quota fissa per ricetta: 30€
c) La quota riconosciuta dal SSR all'ambulatorio a saldo di quanto da me pagato come ticket: 123,99€
Se non sbaglio il valore totale di questa prestazione che la Regione Lombardia riconosce all'ambulatorio è quindi pari a 36+30+123,99 =169,99€.
Io mi chiedo se nella valutazione del prezzo da riconoscere a codesto ambulatorio da parte della Regione Lombardia sia intervenuto qualche fattore sconosciuto e misterioso, visto che il prezzo che mi hanno comunicato nel primo centro era di 100€ totali, si trattava di un trattamento di favore dovuto al mio indubitabile fascino? Mi piacerebbe conoscere quali parametri utilizzano i funzionari e dirigenti della Regione Lombardia per fissare il prezziario dei rimborsi.
Ho l'impressione che la sanità in Lombardia sia ancora un grande affare, per pochi però, visto che i ragazzi che operano come fisioterapisti o logopedisti o tecnici di laboratorio, normalmente non sono assunti, ma operano come partite IVA, le solite partite IVA farlocche che coprono lavori in realtà da dipendenti con i disagi di entrambi i tipi di rapporto e nessun vantaggio.
2020-11-3 In risposta a Claudio che mi chiede dove pratichino la tariffa indicata: il post è del marzo 2015 quindi in 5 anni tutto potrebbe essere cambiato.
2020-11-26 Come sopra precisato il post è del 2015, quindi è inutile postare commenti con indirizzi di ambulatori che praticano prezzi diversi, le cose sono cambiate per tutti, al momento semmai è difficile avere appuntamenti causa Covid-19.
I Commenti a questo post sono chiusi.
martedì, gennaio 20, 2015
I buoni sentimenti e il giornalismo
Probabilmente Saviano e Baresani sono troppo giovani per ricordare la lunga e drammatica stagione dei sequestri a scopo di estorsione che si estese per vari decenni: 184 nella sola Sardegna (dagli anni '60 del secolo scorso) e oltre 400 nel resto d'Italia (dagli anni '70); quanti furono in realtà è impossibile sapere in quanto non pochi non furono denunciati e si risolsero, in un modo o nell'altro, senza l'intervento delle forze dell'ordine e della magistratura.
Chi, come me, ha una ventina d'anni più di Saviano (che è nato nel 1979) ricorda periodi in cui giungeva notizia di almeno un sequestro ogni quindici giorni, ricorda che un buon numero di sequestrati non sopravvissero al sequestro, che più d'uno venne restituito ai parenti un po' alla volta, che finanche dei bambini vennero tenuti sequestrati per molti mesi in condizioni pietose.
Chi ricorda le polemiche che ci furono quando venne approvata la legge che prevedeva il blocco dei beni dei parenti dei sequestrati?
Eppure quella misura diede un colpo forte all'industria dei sequestri, certo insieme a progressi della tecnologia e delle tecniche investigative, ma il deterrente della difficoltà di trarre un utile fu essenziale per il rarefarsi estremo del fenomeno.
Quante persone furono salvate da quel provvedimento non è dato sapere, ma forse sarebbe il caso di non dimenticare il passato, qualcuno obietterà che questo caso è diverso: la molla ideologico-politico-religiosa diversa dal guadagno puro e semplice, ma i frequenti passaggi di "proprietà" dei sequestrati da un gruppo all'altro, da una banda all'altra, pare siano accertati in molti casi, se non la più parte.
Ovviamente all'epoca in cui la misura del blocco dei beni fu varata i parenti si sentirono violati e disperati e cercarono in ogni modo di aggirarla, i giudici che dovettero applicarla a volte lo fecero con sofferenza, pure lo fecero, e quella stagione passò.
Allora la sola cosa che io contesto ai summenzionati giornalisti non è certo la letizia per la liberazione delle due donne, ma il fatto di giudicare ininfluente il pagare un riscatto per tale liberazione.
venerdì, gennaio 02, 2015
A tavola con lo squalo, niente paura, non mi riferisco alla suocera.
La ricetta che voglio suggerire oggi è "Squalo allo zenzero".
Ponete uno spicchio di aglio in olio e.v. di oliva e, a fuoco vivo, appoggiatevi un trancio di squalo, coprite e, mentre va, lavate dei capperi in acqua corrente, tagliate due fettine sottili di zenzero fresco e due dischetti di buccia di limone. Girate il trancio di squalo e ponetevi sopra i capperi, lo zenzero e il limone, coprite ancora per qualche minuto poi girate di nuovo il trancio e cucinate ancora a fuoco vivo aggiungendo qualche cucchiaio di vino bianco leggero.
A seconda del tipo di padella, dello spessore del trancio e dell'intensità del fuoco i tempi di cottura variano, in ogni caso quando a pelle sarà facilmente staccabile dalla carne con un coltello da tavola la cottura sarà ultimata, non superando in genere i dodici minuti.
Un eccellente contorno sarà una insalatina di rucola, portulaca e foglioline di rapanello.
I vini potranno essere bianchi o rosati a leggera acidità è inutile ricorrere a vini particolarmente costosi il cui bouquet comunque verrebbe soffocato dagli aromi intensi dei piatti suggeriti.
Una buona alternativa può essere una weissebier, oppure una tisana di menta e germogli di agrumi (senza zucchero) o un brodo di asparagi e spinaci leggermente salato.
In morte del padre
Mentre l’alba trionfa sulla notte ti vengo a cercare,
so che non giungerò in tempo,
soltanto spero di vederti sereno,
spero che il dolore non ti abbia sconciato
e sono esaudito.
Tra le lacrime mi consola una serenità,
profonda, che nuota per venire a galla,
come un sughero non può stare sommerso,
così tu non potevi fare a meno di lottare,
mandasti a casa i miei fratelli una volta ancora,
come tante volte facesti anche con me,
quanto mi pesa avere mancato quell’ultimo saluto.
Quante volte ci contrastammo,
quante volte mi offristi cose che non amavo,
quanto tempo impiegasti a imparare ad ascoltare,
un poco,
e fu crescita la tua o resa al tempo?
A che età imparasti ad avere stima delle mie scelte, non so.
Certo fu tardi.
Solo a momenti, a frammenti, a sprazzi
potei infine capire che di me eri orgoglioso,
ma fu un po’ una resa la tua, alla vecchiaia forse,
al tuo bisogno,
ché di poco venni incontro ai desideri tuoi per me.
E d’altro canto ero più figlio di mia madre che di te.
Solo, forse, soccorrendoti ti ho infine trovato
e con te mi sono conciliato.
Ecco ora sento in me come un amore,
Vi sento, Madre e Padre, insieme finalmente.
Lunga fu l’assistenza che vi diedi e poi l’ascolto.
Ora vi sento in me come se voi foste i miei figli
E io pregno di voi, ma non ci sarà mai parto.
Diventerete sempre più piccini e più vicini
E piano ci confonderemo…
L’alba del tuo ultimo giorno tu non vedesti, padre.
Pure, anche quel giorno le seguì l’aurora.
La pace ti conquistasti con fatica.
Dopo battaglie durate una vita,
anche nella casa di riposo, tu non riposasti,
formasti un comitato di degenti,
rivendicaste i vostri diritti
confrontandovi con i dirigenti…
La tua lotta non fu inutile se ci insegnasti a lottare.
Milano 26 marzo 2007